venerdì 26 luglio 2013

SPIEDINI DI VERDURE

Ciao a tutti!!!

Che caldo...
no...avevo detto che non mi sarei lamentata...
e quindi non lo faccio...
ma fa proprio tanto caldo!!!
Ed io amo tanto il freddo...
ok va bene avevo promesso e non sto mantenendo la promessa e quindi meglio passare subito alla ricetta...


Negli ultimi tempi il fotografo dimostra sempre più spesso il suo estro in cucina...mi “scoccia” ammetterlo, ma devo rimboccarmi le maniche per continuare a mantenere il mio ruolo in questo blog...e in questo periodo a causa del caldo, dell’esigenza di trovare sempre nuovi progetti per tenere occupati i tre nanetti e del bel tempo che mi porta a trascorrere molto tempo fuori e poco davanti ai fornelli, faccio un po’ fatica...


Come riprova di quanto appena detto, il piatto di oggi è del fotografo. Gli invidio la capacità di aprire il frigo e creare, io invece finisco sempre per essere più cervellotica, mi perdo nella ricerca di ispirazione in mille libri e a volte mi stanco ancor prima di iniziare a cucinare; ed infatti anche questa volta ha aperto il frigo e ha preparato un ottimo contorno, molto colorato ideale anche da proporre a tre nanetti come i nostri che con le verdure non hanno un gran rapporto. Abbiamo mangiato questi spiedini come contorno ad un ottimo pollo cotto sulla pietra refrattaria, perfetto anche per chi vuole fare attenzione ai grassi infatti è una cottura assolutamente priva di grassi aggiunti. Ottimi anche come contorno ad una bella grigliata.


SPIEDINI DI VERDURE


INGREDIENTI per 7 spiedini:
  • 2 carote
  • 7 zucchine medie
  • 4 patate medie
  • 2 cipolle medie
  • 1 perone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 2 spicchi d’aglio
  • pangrattato
  • origano
  • parmigiano reggiano
  • olio extravergine olive
  • sale

PROCEDIMENTO:

In questo caso gli ingredienti sono solo indicativi perché ognuno deve utilizzare le verdure che più ama e nella quantità che gli serve.

Pulite tutte le verdure: tagliate i peperoni a tocchetti; “sfogliate” le cipolle e tagliate a tocchetti; tagliate zucchine, carote e patate a rondelle mantenendo uno spessore il più possibile simile a quello del peperone. Una volta preparate tutte le verdure (che dovranno avere più o meno tutte una stessa dimensione e spessore per ragioni di cottura) potete iniziare a formare gli spiedini cercando di garantire un certo contrasto di consistenze e di colore (anche l’occhio vuole la sua parte!). Allineate gli spiedini su una teglia rivestita di carta forno, quindi spolverateli con una mistura di pangrattato, origano, poco sale e parmigiano (nelle proporzioni che preferite a vostro gusto...noi abbiamo abbondato con pangrattato e origano e poi spolverato con parmigiano reggiano).

Cuocete in forno già caldo a 200° per circa 45 minuti...tutto dipende dallo spessore delle verdure quindi controllate col vostro forno.


Con le verdure avanzate abbiamo poi preparato due tegamini sempre cotti in forno: uno arricchito con tocchetti di speck e l’altro con tocchetti di formaggio Casolet della val di Sole, un formaggio trentino (è un tipico cacio di montagna a pasta cruda e tenera fatto con latte intero). Si può utilizzare anche semplicemente una provola o una scamorza.



Buon appetito!


...e buon fine settimana a tutti!

venerdì 12 luglio 2013

SCIROPPO DI ROSE # 2...foto-ricetta!!!

Ciao a tutti!

Mi ero ripromessa che, per quest’anno, con lo sciroppo di rosa e le nostre tradizioni poteva bastare e che avrei tenuto per il prossimo anno altre ricette...ma poi, sabato scorso, il fotografo dopo un giro nell’orto di sua mamma, torna in casa dicendomi che ci sono ancora delle rose da sciroppo fiorite e che potremmo utilizzare uno spettacolare piccolo torchio per prepararle e che.....bhe’ insomma eccomi ancora qui a parlarvi del nostro sciroppo di rose....ma questa volta sia la ricetta che la tradizione appartengono alla famiglia del fotografo...


Vi dico subito di mettervi comodi perché quello che vado a presentarvi è un post da guinness dei primati per numero di fotografie inserite...quindi preparatevi un caffè e mettetevi comodi...iniziamo...


Molto bella è la storia del roseto della famiglia di Luca, pensate che il suo bisnonno (nonno Gigio) aveva preso le talee di queste rose da sciroppo a Padova in un convento di frati e se considerate che parliamo di almeno 60 anni fa, il tragitto Genova-Padova era un gran viaggio. Come qualità sono diverse da quelle della mia famiglia, o meglio sono sempre rose centifoglia ma di una tipologia diversa infatti lo sciroppo che ne deriva ha una leggera sfumatura arancio mentre quello fatto con le mie rose è un rosa delicato (io l’ho reso più acceso con una rosa scura che appunto aumentasse il colore)...anche se, purtroppo, sia noi che loro non conosciamo il loro vero nome ... 


La tradizione dello sciroppo, come vi ho già detto, è stata iniziata dal bisnonno, poi negli anni successivi se ne è occupato anche il nonno di Luca...nonno Tale...una bellissima persona che ricordo sempre con molto affetto anche se l’ho conosciuto poco...aveva delle mani enormi con cui spremeva i petali creando tante palline di scarto, quando raccoglieva le rose era solito stenderle sul tavolo della cucina per pulirle, tanto che entrando in casa si veniva aggrediti da un intenso profumo di rosa....ed oggi oltre a mia suocera si occupa della preparazione dello sciroppo anche lo zio Papi che ha anche costruito un magnifico torchio in miniatura (identico a quello che viene utilizzato per torchiare l’uva) che è utilissimo per estrarre il massimo dall’infuso di petali...mentre nella mia famiglia era un lavoro prettamente femminile, mi piace immaginare invece qui al lavoro gli uomini di casa!


La ricetta, in questo caso, è molto più concentrata, infatti per ogni litro di acqua qui si aggiungono 8oo g di petali (contro i 300 g della ricetta della mia famiglia) ed anche la quantità di zucchero è leggermente maggiore. Naturalmente le qualità sono le stesse...anzi in questo caso sono anche più concentrate! 


Naturalmente ho seguito la ricetta che mi è stata data alla lettera...unica piccola modifica è stata quella di diminuire i tempi di cottura a solo 20 minuti e lentamente per non correre il rischio di rovinarne le qualità della rosa. Infine ho imbottigliato a caldo in modo da limitare la formazione di muffe...ricordate di utilizzare bottiglie scure (io le ho usate chiare solo per ragioni di foto!!!).


SCIROPPO DI ROSE di Murta

INGREDIENTI:


Per prima cosa si devono pulire le rose da eventuali insetti, separare i petali e raccoglierli in una ciotola.



Ora si devono pesare i petali.


Dopo aver riunito tutti i petali in una ciotola si devono prendere pochi per volta tra le mani e stropicciarli facendo scorrere le due mani parallele...in questo modo si favorisce, una volta aggiunta l’acqua bollente, il rilascio dell’essenza delle rose...


Dopo aver fatto bollire l’acqua, si aggiunge ai petali rispettando la proporzione di 1 l d’acqua bollente ogni 800 g di petali, e si aggiungono 4 limoni tagliati a metà e spremuti (nel mio caso avevo 500 g di petali quindi ho aggiunto i limoni e il succo di 2 limoni e 0,6 l di acqua).


A questo punto chiudiamo il recipiente in cui abbiamo messo i petali con l’acqua e lo lasciamo riposare per 24 ore, e dopo 24 ore potremo dividere l’estratto dai petali ormai "scoloriti":


Ora dovremo spremere i petali per poter raccogliere più estratto possibile; per far questo abbiamo utilizzato un piccolo torchio in miniatura...proprio come quelli per l’uva.
Mettiamo i petali all’interno del torchio: 


inseriamo quindi i pesi, che serviranno per facilitare la spremitura, e la vite con la manovella per spremere:


iniziamo a spremere:


otteniamo così un sacco di estratto che altrimenti rimarrebbe imprigionato tra i petali di scarto:


ecco come rimangono i petali compressi:


Ora, a seconda di quanto estratto si è ottenuto, si aggiunge lo zucchero che dovrà essere 1200 g ogni litro di estratto. Aggiungere lo zucchero e far bollire per 20 minuti tenendo la temperatura il più bassa possibile. 


Imbottigliare ancora caldo, questo garantisce una migliore conservazione del prodotto, infatti non utilizzando nessun tipo di conservante artificiale vi è il rischio di muffe.


Lo sciroppo così imbottigliato (bottiglie scure...ricordate!) va conservato al buio e in un luogo fresco, mentre una volta aperto va conservato in frigo infatti non avendo conservanti, tenendolo in frigo, il buio e il fresco contribuiscono a rallentare molto il naturale processo di cambiamento.


Vi ricordo le idee di utilizzo...

Si può utilizzare per profumare bevande e cibi: diluito in acqua fresca, con l'aggiunta di qualche goccia di limone, diventa una bevanda dissetante; in un bicchiere di vino bianco fresco o in un cocktail di frutta, è un aperitivo delicato. E' piacevole, anche nel tè caldo. E' ottimo nei sorbetti e nei gusti delicati di gelato (come crema, limone, pesca…) o per aromatizzare panna cotta, yogurt e crêpes. 

Un'ultima cosa, come vi ho già detto, nel tempo lo sciroppo è soggetto a trasformazioni di colore...non preoccupatevi è normale, come è possibile anche la formazione di muffe sul collo della bottiglia che vanno semplicemente rimosse.


Bhe’!!! se siete arrivati a leggere fin qui...vi meritate un vero applauso...vi ringrazio molto e spero di non avervi annoiato troppo!!!


Buon appetito!


Dimenticavo.....

Buon fine settimana a tutti!!!!

 

mercoledì 3 luglio 2013

SCIROPPO DI ROSE...è un vero toccasana!!!

Ciao a tutti!!!

Quest’anno la fioritura delle rose da sciroppo si è protratta molto a lungo forse per il tempo un po’ pazzerello...normalmente la fioritura di queste rose avviene tra maggio e giugno ed è in questo periodo che fin da bambina vedevo le donne della mia famiglia affaccendarsi dietro a questo meraviglioso fiore...non si conosce l’origine certa di questa tradizione ma già nel 1800 nelle valli genovesi  era molto diffusa la coltivazione di queste rose, le centifoglia, da cui si ricava un vero elisir...in particolare in Valle Scrivia, a Busalla dedicano una festa a questo profumato fiore in un week end di giugno dove tutti i produttori sono riuniti per proporre assaggi e degustazioni.


Dicevo...per me è una vera tradizione, pensate che il roseto della mia famiglia (quello della foto qui sotto!) lo ha piantato la zia di mia nonno...e ha ormai più di cent’anni; ogni anno ci regala una gran numero di meravigliosi fiori da cui un tempo la zia, poi mia nonna, oggi mia mamma ricavano lo sciroppo...


Lo sciroppo di rose si utilizza diluito con l’acqua ed oltre ad essere una bevanda molto dissetante ha proprietà rinfrescanti, diuretiche e antinfiammatorie della bocca e delle prime vie respiratorie... insomma nella mia dispensa non manca mai proprio per queste sue importantissime caratteristiche che risolvono tanti piccoli problemi che a volte capitano...e se qualche volta si possono evitare le medicine...ben venga!!!


Negli anni non ho mai pensato di farmelo da sola, ma mi affidavo alla produzione di mia mamma (che rifornisce di sciroppo amici e parenti vari!!!). Quest’anno un po’ complice il blog e la voglia di presentarvi un’altra ricetta che raccontasse un po’ delle nostre tradizioni...mi sono messa all’opera!!!


SCIROPPO DI ROSE

INGREDIENTI:

Per ogni litro d’acqua occorrono 300 g di petali, 1,5 kg di zucchero e un limone. Inoltre ho aggiunto una rosa molto scura di quelle decorative (tutte le rose sono edibili basta che i fiori non siano stati trattatati con prodotti chimici e che siano profumati) per avere un colore più acceso dello sciroppo.


PROCEDIMENTO:

Si raccolgono le rose al mattino presto, nel momento in cui sprigionano maggior profumo. Separare i petali dai piccioli del fiore, li si priva dell’”unghia” bianca e si pesano. Portare ad ebollizione l’acqua (1 l ogni 300 g petali) e versarla sui petali posti in una contenitore richiudibile (io li ho messi in una grande pentola e l’ho poi coperta col coperchio) ed aggiungere un limone tagliato a metà. Lasciare riposare per 24 ore; trascorso questo tempo l’estratto è pronto. Filtrare attraverso un garza fine e pressare i petali in modo da raccogliere tutto l’estratto.
Quindi trasferirlo in una pentola, aggiungere lo zucchero (1,5 kg di zucchero per ogni litro di acqua aggiunto nell’infusione) e portare ad ebollizione per circa 20 minuti tenendo la temperatura il più bassa possibile. Imbottigliare ancora caldo, questo garantisce una migliore conservazione del prodotto, infatti non utilizzando nessun tipo di conservante artificiale vi è il rischio di muffe.

L’ideale sarebbe imbottigliare in bottiglie scure...il contrario di quello che ho fatto io....ma come bene capite per ragioni “sceniche” erano meglio le bottiglie trasparenti!!!

Nel corso di un anno lo sciroppo di rose subisce trasformazioni di colore e di profumo. Si consiglia di tenerlo al riparo da luce e calore, soprattutto dopo l'apertura va conservato in frigorifero, perché il buio e il fresco contribuiscono a rallentare molto il naturale processo di cambiamento.


Idee di utilizzo...

Si può utilizzare per profumare bevande e cibi: diluito in acqua fresca, con l'aggiunta di qualche goccia di limone, diventa una bevanda dissetante; in un bicchiere di vino bianco fresco o in un cocktail di frutta, è un aperitivo delicato. E' piacevole, anche nel tè caldo. E' ottimo nei sorbetti e nei gusti delicati di gelato (come crema, limone, pesca…) o per aromatizzare panna cotta, yogurt e crêpes.

Buon appetito!