lunedì 4 gennaio 2021

PANINI DI SAN'ANTONIO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro primo appuntamento del nuovo anno con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme i PANINI DI SANT’ANTONIO ABATE, morbidi panini toscani, precisamente originari della città di Prato, che vengono preparati il 17 gennaio in occasione della festa di Sant’Antonio Abate in ricorrenza della sua morte.
 




Dalle nostre compagne di viaggio troverete: da Miria le Polpette di san Paolo Apostolo, un secondo a base di carne di vitello e di maiale tipico del territorio di Aversa. Mentre da Simona, il Lakror albanese in onore di San Basilio Magno che può essere preparato in versione sia dolce che salata.
 

Sant’Antonio Abate nacque a Coma, in Egitto nel 251, nazione in cui poi morì a 105 anni dopo una vita in cui si spogliò di tutti i beni per vivere di solo pane e acqua immerso in meditazione e preghiera a vagare per il deserto. È considerato il fondatore del monachesimo orientale, a lui si deve la creazione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, fu lui il primo abate, si consacrarono al servizio di Dio. Conosciamo la sua vita perché ci fu tramandata da un suo discepolo, Atanasio di Alessandria, che ne scrisse la biografia.

Sant'Antonio apparteneva ad una famiglia agiata, ma alla feste e ai banchetti preferiva il lavoro e la meditazione, tanto che alla morte dei genitori, decise di distribuire tutti i suoi averi ai poveri per poi ritirarsi nel deserto. Lì iniziò la sua vita da eremita, durante la quale dovette combattere contro le tentazioni del demonio che gli si presentava sotto forma di bestia feroce, soprattutto di porco, per spaventarlo.

Nell’iconografia il santo viene raffigurato come un anziano monaco con la lunga barba bianca e il bastone da pellegrino che termina con una croce a forma di Tau e una o più campanelle, in compagnia di una maiale.

Sant’Antonio Abate è considerato il protettore contro le epidemie di alcune malattie sia dell’uomo (fuoco di Sant’Antonio) che degli animali. È stato eletto a protettore del bestiame tanto che la sua effigie era spesso collocata sulla porta delle stalle per invocare la sua protezione.
 


Nella ricorrenza della festa di Sant’Antonio abate è tradizione benedire gli animali sui sagrati o sulle piazze e rinnovare le immagini del santo sulle porte delle stalle. Il 17 gennaio ricorrenza del Santo loro protettore, le bestie non potevano essere macellate, venivano ben nutrite e lasciate a riposo dal lavoro. Secondo la tradizione, il giorno di Sant’Antonio era ed è ancora oggi usanza, dare agli animali un pezzetto di pane benedetto, affinché li protegga dalle malattie o li guarisca, pane che viene anche distribuito alle persone per invocare la stessa protezione.

Fonti:
 


In Toscana, più precisamente a Prato Sant’Antonio Abate protettore degli animali viene festeggiato il 17 gennaio mangiando questi soffici panini semi dolci. In questo giorno gli animali vengono benedetti e ogni forno della città prepara questi panini che vengono poi benedetti dai parroci e venduti a gruppi di 6 o di 12, come detta la tradizione.
 


Non esiste una ricetta codificata di questi panini, essa viene tramandata di generazione in generazione. La versione che vi propongo io oggi l’ho trovata da Aurelia che a sua volta l’ha scovata da Alessandra, la sua ricetta era quella con cui venivano preparati questi panini nel forno della sua famiglia.


PANINI DI SANT’ANTONIO ABATE
ricetta tratta dal blog "Il boccone del prete"

INGREDIENTI (per 30 panini):
  • 550 g + 50 g farina 0
  • 80 g zucchero semolato
  • 4 g lievito di birra disidratato
  • 1 uovo
  • 50 g olio di semi bio (io ho utilizzato olio extravergine di oliva)
  • 250 ml di latte
  • 1 pizzico di sale
per finire: 
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 3 cucchiai di latte
  • zucchero semolato

PROCEDIMENTO:


Nella ciotola dell'impastatrice mettete 550 g di farina (tenete da parte 50 g di farina per dopo), lo zucchero, il lievito di birra disidratato (se utilizzate il lievito di birra fresco ne serviranno circa 15 g, fatelo sciogliere nel latte tiepido per poi aggiungerlo all’impasto), l’uovo e l’olio. 

Azionate l’impastatrice a bassa velocità ed iniziate ad inserire il latte a filo, con l’ultima parte di latte aggiungete anche il sale.

Aumentate la velocità e se necessario aggiungete anche la restante parte di farina (non è detto che serva tutta), dovrete ottenere un impasto liscio, sodo e ben incordato.

Ungete una ciotola con dell’olio, inserite al suo interno il vostro impasto, coprite con la pellicola alimentare e con un canovaccio e fate lievitare fino al raddoppio dell'impasto in luogo caldo (ad esempio dentro al forno con la lucina accesa o vicino ad un termosifone), ci vorrà circa un’ora e mezza.

Riprendete l'impasto ed ora dividetelo in 30 piccole porzioni dello stesso peso (circa 35 g nel mio caso), pirlatele bene per formare delle palline e mettetele in fila per 6 non troppo distanziate su di una teglia da forno coperta con carta forno. Otterrete 5 file con 6 palline.

Coprite la teglia con pellicola oliata (in modo che non si attacchi alle palline) e lasciate lievitare al caldo per altri 45 minuti circa.

Accendete il forno a 170° statico, spennellate le palline con il tuorlo d’uovo sbattuto insieme al latte e spolverizzatele di zucchero.

Infornate e cuocete per 25 minuti. Sfornate e fate raffreddare su una gratella.




Buon appetito!



Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di febbraio.




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4 commenti:

  1. ...sembrano così soffici, mmmm...mi ci tufferei sopra all'urlo di: buttati che è morbido! ;)
    Che meraviglia...
    Buon anno cara!

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  2. Sono stupendi e molto invitanti.
    Anche qua usa la benedizione degli animali, con tanto di processione che quest'anno sarà ovviamente cancellata.
    Un bacio

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  3. Una meraviglia di sofficità!
    buona Epifania!
    Alice

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  4. E' bello mantenere le tradizioni di un tempo e sopratutto scambiarsi le ricette!!! Davvero molto belli questi pani.

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