giovedì 23 aprile 2020

TORTA DI RISO DOLCE...per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme la torta di riso dolce per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “a tutto riso”.
 


Le varietà di riso che ci vengono offerte dal mercato, sono davvero moltissime e non è sempre facile riuscire a capire quella che davvero è la migliore per la ricetta che abbiamo in mente di preparare.

Secondo la classificazione italiana, il riso si raggruppa in 4 categorie.



  • Comune tondo a questa categoria appartengono risi con chicchi piccoli e tondi e una cottura di 12-13 minuti.

  • Semifino hanno chicchi di media lunghezza e una cottura di 13-15 minuti.

  • Fino hanno chicchi lunghi e affusolati e una cottura di 14-16 minuti.

  • Superfino hanno chicchi grossi lunghi e molto lunghi e una cottura di 16-18 minuti.

A queste quattro categorie appartengono tutte le molteplici varietà di riso italiano.

I risi della prima categoria, Comune tondo, sono indicati soprattutto per minestre in brodo, e dolci, in quanto durante la cottura tendono a rilasciare l’amido e quindi hanno una scarsa tenuta in cottura.

Nella categoria Semifino troviamo risi adatti per antipasti, risi in bianco, timballi.

Mentre nelle ultime due categorie, Fino e Superfino, troviamo tutti i risi adatti alla preparazione di risotti e contorni. Sono varietà che tengono bene la cottura e rilasciano pochissimo amido, per questo sono indicati anche nella preparazione di insalate e di piatti in cui i chicchi debbono rimanere ben sgranati.

Nel nostro caso andremo a preparare un dolce in cui il riso è l’ingrediente principale. Ideale per questo tipo di preparazione sono quei risi che hanno una scarsa tenuta in cottura tipo il Balilla o Originario, quindi appartenenti alla prima categoria Comune tondo.

La torta di riso dolce è una ricetta tipica di diverse regioni italiane, tra cui la Liguria, dove la troviamo soprattutto nella zona della val di Magra in provincia di La Spezia.
 

È un dolce molto semplice la cui origine è difficile da stabilire, si pensa che la ricetta sia stata portata da gruppi di Ebrei giunti in Lunigiana nel XVI secolo per sfuggire alle persecuzioni spagnole.

In Liguria questa torta viene fatta principalmente partendo dal riso cotto in abbondante acqua leggermente salata a cui poi vengono aggiunti, una volta scolato, tutti gli altri ingredienti; ma non mancano le versioni in cui si parte da un riso cotto nel latte aromatizzato da scorza di limone.
 


La torta, una volta cotta, si presenta divisa in due strati, un sottile strato di riso alla base sormontato dalla crema di uova che può essere uno strato più o meno spesso.

La versione di torta di riso dolce che trovate qui da noi è quella che ama il fotografo, potremmo definirla la torta di riso dolce di fotocibiamo, perché questa ricetta non fa parte della nostra stretta tradizione familiare, in casa mia si faceva solo la torta di riso salata, ma è stata scoperta e molto apprezzata a casa nostra da non moltissimo tempo ed adattata ai gusti del maggiore estimatore di questo dolce, il fotografo.
 


Quindi quella che vi presento oggi è la nostra versione della torta di riso dolce, partiremo dal riso cotto nel latte leggermente salato e aromatizzato con limone, troverete uno strato di riso piuttosto spesso che contrasta con lo strato di crema che invece è leggermente più sottile del dovuto. Infine la nostra torta di riso è aromatizzata con Jack Daniel's al miele invece del canonico Anice.

Andiamo a prepararla insieme...



TORTA DI RISO DOLCE...di casa nostra

INGREDIENTI (per una teglia 24 cm diametro a bordi alti):
  • 160 g riso (Balilla o originario, Rubino, Ticinese)
  • 300 ml latte
  • scorza intera di un limone
  • sale

  • 5 uova
  • 200 g zucchero
  • buccia grattugiata limone
  • 800 ml latte
  • 2 cucchiai di liquore (per noi Jack Daniel’s al miele)
  • un pizzico di sale
per finire:
  • zucchero di canna q.b.

PROCEDIMENTO:

Cuocete il riso nel latte (300 ml) con la scorza di limone intera e poco sale, dovrà essere al dente. Eliminate la buccia di limone e lasciatelo intiepidire.

In un’ampia ciotola sbattete con una frusta a mano (non sono necessarie le fruste elettriche vanno semplicemente mescolati bene) le uova con lo zucchero. Aggiungete ora il latte (800 ml), il composto di riso precedentemente cotto, la scorza di limone grattugiata e 2 cucchiai di liquore (io utilizzo il Jack Daniel’s al miele). Mescolate il tutto, otterrete un composto molto liquido ma non preoccupatevene.

Prendete la vostra teglia da 24 cm di diametro, potrete imburrarla oppure, come preferisco anche perché poi sfornare il dolce sarà più facile, copritela con carta forno.

Versate il composto preparato nella teglia, con un cucchiaio cercate di distribuire il riso che rimarrà sul fondo.

Infornate in forno già caldo a 170°C per 1 ora. Quindi estrarre dal forno cospargere la superficie di zucchero di canna, quindi infornare di nuovo con la funzione grill in modo da far caramellare lo zucchero.

Lasciate raffreddare completamente prima di servire. Conservatela in frigo.





Buon appetito!




Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “a tutto riso”:





  • Merenda qui da noi: Torta di riso dolce



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giovedì 16 aprile 2020

CIAMBELLINE AL CIOCCOLATO...per Il Granaio!

Ciao a tutti!

Oggi per il nostro appuntamento con la rubrica de “Il Granaio – Baking time”, non potevo farmi sfuggire l’occasione di proporvi le nostre Ciambelline al cioccolato, un’idea per utilizzare il cioccolato delle uova di Pasqua nascosto nelle nostre credenze dopo le feste.
 


In realtà quest’anno, complice la situazione che stiamo vivendo le uova erano poche, ma comunque sufficienti per preparare queste golose ciambelline.
 


Sono perfette per la merenda anche senza la copertura di cioccolato, oppure possono essere un semplice fine pasto o una golosa pausa caffè.
 


Ai bimbi sono piaciute moltissimo, inutile dirlo che sono volate via, quei pezzettini di amaretto nascosti all'interno li hanno conquistati.

Prepariamole insieme...



CIAMBELLINE AL CIOCCOLATO

INGREDIENTI (per uno stampo da plumcake cm 26 x 11 oppure per 18 ciambelline diametro 7 cm):


  • 2 uova medie a temperatura ambiente
  • 150 g zucchero
  • 125 g yogurt alla vaniglia
  • 70 g olio extravergine di oliva
  • 210 g farina 00
  • ½ bustina di lievito per dolci
  • 210 g cioccolato fondente
  • latte q.b.
  • 15 amaretti secchi

per finire:
  • cioccolato fondente q.b.
  • latte q.b.
  • zuccherini decorativi


PROCEDIMENTO:


Con una frusta a mano sbattete le uova con lo zucchero per qualche minuto, aggiungete lo yogurt ed anche olio a filo, sempre mescolando.

Nel microonde (o in un pentolino a bagnomaria) sciogliete il cioccolato con poco latte, mescolate bene fino da ottenere una crema morbida.

Unite la farina e il lievito al composto con le uova ed infine unite il cioccolato sciolto. Mescolate bene.

Se utilizzate lo stampo da plumcake copritelo con carta forno, mentre se utilizzate gli stampi singoli ungeteli con burro o olio su tutta la superficie.

In una ciotola rompete gli amaretti grossolanamente, non devono sbriciolarsi ma rimanere a pezzetti e poco prima di trasferire il composto nello stampo uniteli all’impasto. Mescolate velocemente quindi mettete nello stampo.

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 40 minuti se utilizzate lo stampo da plumcake, oppure per 20 minuti se fate stampi monoporzione.

Fate raffreddare qualche minuti prima di sformare, quindi fate raffreddare completamente su una gratella da dolci.

Se volete rendere ancora più golosi i vostri dolcetti, sciogliete del cioccolato con poco latte nel microonde. Quindi quando sarà una crema fluida dopo averlo mescolato, intingete un dolcetto alla volta e cospargetelo di zuccherini.


Buon appetito!




Ed infine ecco il paniere completo di questo appuntamento:






  • Qui da noi: Ciambelline al cioccolato




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giovedì 9 aprile 2020

Buona Santa Pasqua...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo le colombine alle mandorle per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “festeggiamo la Pasqua e la Pasquetta”.
 


In realtà non vi lascerò solo la ricetta delle colombine, ma vi racconterò il pranzo di Pasqua di casa Fotocibiamo. Sarà un pranzo molto diverso dal solito, come per ognuno di voi, perché per forza di cose, dovremo festeggiare solo tra noi di casa e, per quanto molto chiassosi, non sarà mai lo stesso che festeggiarlo insieme alle nostre famiglie.
 

Ci mancheranno gli abbracci, i sorrisi, i brontolii del nonno (mio papà) perché il coniglio è troppo cotto o i ravioli “san tròppo de pèrsa”; gli scleri della Cocca perché quando ci siamo tutti, siamo davvero tanti, la confondiamo con le nostre chiacchere; gli auguri scambiati in chiesa dopo la veglia, la comunione...e quante altre cose!

Nonostante la nostra anima “sarvega”, tipica del nostro essere genovesi, tutto questo manca molto anche a noi, sicuramente tutto tornerà, ma ci vorrà molto tempo prima di poter abbracciare qualcuno con la leggerezza di prima...

Così cerchiamo di trovare un po’ di normalità almeno a tavola, preparando i piatti tipici della nostra casa, delle nostre famiglie.

Iniziamo con la TORTA PASQUALINA  (qui anche la versione con i carciofi) un piatto ricco di simbologia tipico della Pasqua, anche se è presente sulle nostre tavole non solo in questo giorno, è la regina delle nostre torte salate. Uno scrigno di sottilissime sfoglie, una leggenda le vorrebbe 33 come gli anni di Cristo, racchiude un ripieno di bietole appena passate in padella ricoperto con la prescinseua, imprescindibile nelle nostre torte, ed infine in alcune fossette ricavate nella prescinseua le uova intere, simbolo di rinascita.
  

Passiamo poi al primo, PANSOTI CON SUGO DI NOCI . Forse il piatto più famoso, nel senso di più conosciuto al di fuori dei nostri confini, ma che paradossalmente risulta quello più difficile da riprodurre per la presenza di quel miscuglio di erbe, il preboggion, che gli conferisce il tipico sapore ma che è di difficile reperibilità se non si ha la possibilità di visitare il mercato orientale in centro a Genova o la fortuna di raccoglierselo direttamente da soli dalle spallette dei campi.
 

Per il secondo arriverà in tavola la CIMA, una tasca di vitello ripiena di uova, formaggio, verdure e carne di vitello, creata cuocendo su tre lati il pezzo di carne. Il taglio di carne utilizzato è una striscia di pelle della pancia che si trova sulle ossette nel vitello, che viene cucita su tre lati per trasformarla in una tasca, un taglio difficile da trovare se non si è a Genova. Nei nostri macellai si trova anche già cucita sui tre lati con una piccola apertura per far entrare il ripieno che poi dovrete richiudere voi.
 

E per finire un dolce semplice, di veloce preparazione che non appartiene alla nostra tradizione ma che qui a casa è molto apprezzato, le colombine alle mandorle.



Vediamo come prepararle...




COLOMBINE ALLE MANDORLE

La mia ricetta è liberamente tratta da questa versione.


INGREDIENTI:

  • 400 g mandorle (o se preferite farina di mandorle)
  • 1 armellina
  • 200 g zucchero semolato
  • 100 g farina 00
  • 2 albumi
  • 2 cucchiai di acqua ai fiori di arancio
  • ½ cucchiaino di lievito per dolci
  • 50 g miele di acacia
per finire:
  • zucchero a velo
 


PROCEDIMENTO:

Preferisco utilizzare le mandorle intere e poi frullarle invece di comprare la farina già fatta. 
Frullate le mandorle con lo zucchero fino ad ottenere una farina.

Raccogliete il mix mandorle/zucchero così ottenuto in una ciotola.

Aggiungete tutti gli altri ingredienti e con l’aiuto di un cucchiaio mescolate il tutto, otterrete un impasto molto appiccicoso.

Con l’aiuto di due fogli di carta forno stendete l’impasto ad uno spessore di 1 cm/ 1,5 cm quindi con un tagliapasta ricavate le vostre colombine. Stendete nuovamente i ritagli fino ad esaurimento del composto.

Trasferitele su una teglia ricoperta da carta forno leggermente distanziate tra loro.

Quindi cuocetele in forno già caldo a 180° C per 10 – 12 minuti.
Una volta sfornate lasciatele raffreddare del tutto sulla teglia, calde sono molto morbide e rischiereste di romperle.
 



Buon appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “festeggiamo la Pasqua e la Pasquetta”:


  • Pranzo qui da noi: Buona Santa Pasqua




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Non ci resta che augurarvi un serena Santa Pasqua...









lunedì 6 aprile 2020

POLPETTONE CON L'UOVO...per Alla mensa coi santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme un secondo: il Polpettone con l’uovo in onore di Santa Maddalena di Canossa.
 


Come ogni mese abbiamo cercato di comporre un piccolo menù con le nostre proposte dedicate ai Santi del mese. Simona ha preparato il primo, Risi e Bisi, un piatto Veneziano a base di riso, pancetta e piselli dedicato al Santo Patrono della città di Venezia, San Marco. Qui da noi trovate un secondo: il Polpettone con l’uovo, una ricetta veneta dedicata a Santa Maddalena di Canossa. Infine da Miria troverete il dolce, Pan de Mej o pan Meino, un dolce lombardo dedicato a San Giorgio.

 

Maddalena Gabriella dei marchesi di Canossa è stata la fondatrice del Figlie e dei Figli della carità. Beatificata nel 1941, è stata proclamata santa da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Viene festeggiata il 10 aprile giorno della sua morte.
 


Maddalena di Canossa discendeva da una nobile famiglia di Verona, trascorse con i suoi quattro fratelli un’infanzia priva di affetti infatti venne affidata ancora piccola ad un’istitutrice dopo le seconde nozze della madre avvenute dopo la morte del padre.

Trascorse alcuni anni della sua adolescenza in convento, ma presto capì che quello non era il modo in cui il Signore voleva che le dimostrasse il suo amore. Così tornò a casa ad occuparsi dei suoi fratelli e del loro patrimonio, non pensò ad un matrimonio bensì scoprì la sua vocazione ad occuparsi dei poveri, accolse nella loro casa due povere ragazze, e un vero talento di educatrice che l’avrebbero accompagnata tutta la vita.

Nel 1808 riuscì a farsi donare da Napoleone l’ex convento delle suore agostiniane veronesi, dove si trasferì iniziando una nuova esperienza di vita comune con altre ragazze in difficoltà. Nacquero così le Figlie della Carità di cui la stessa Maddalena scrisse le regole e per le quali si impegnò fino alla morte nel difficile percorso per l’approvazione definitiva dell’ordine.
  




Durante l’assedio di Venezia del 1813, Maddalena si trova con le sue consorelle nel convento di Santa Lucia, a causa delle privazioni bisogna dar nuova vita agli avanzi di carne magari arricchendola con dell’uovo...




POLPETTONE CON L’UOVO

Ricetta tratta dal libro In cucina con i santi”, A.Ciucci e P.Sartor, Edizioni San Paolo


INGREDIENTI (per 5 persone):

  • 320 g carne avanzata (arrosto, lesso o stufato)
  • 2 uova medie fresche
  • 3 uova sode
  • 50 g parmigiano grattugiato (io ne ho 70g)
  • 50 g pangrattato (io ne ho messo 80 g)
  • 200 g patate
  • 50 g prezzemolo tritato (per me 5/6 rametti maggiorana fresca)
  • sale q.b.
  • pepe q.b
  • noce moscata q.b.
  • pangrattato q.b.
  • 100 ml vino bianco secco
  • 5 patate medie
  • 2 carote
  • olio extravergine di oliva

se cuocete il vostro polpettone in casseruola:

  • 100 ml vino bianco secco
  • 2 spicchi di aglio
  • 2 rametti rosmarino
  • 2 carote
  • 2 coste di sedano
  • olio extravergine di oliva
  • sale q.b.


PROCEDIMENTO:

Fate bollire in abbondante acqua salata le patate con la buccia. Una volta cotte mettetele direttamente nello schiacciapatate senza sbucciarle e schiacciatele, raccogliete la purea in una ciotola e lasciatele raffreddare (la buccia rimarrà nello schiacciapatate).

Tritate la carne e aggiungetela nella ciotola con le patate. Aggiungete quindi 2 uova fresche, il formaggio grattugiato, il pangrattato e il prezzemolo (io l’ho sostituito con la maggiorana).

Mescolate il tutto e insaporite con al noce moscata, quindi aggiustate di sale e pepe. Fate attenzione al sale non aggiungetene troppo, essendo già tutto precedentemente cotto non ne serve molto.
 

Prendete un foglio di carta forno. Stendete l’impasto appena fatto sopra alla carta forno creando un rettangolo dello spessore di circa 2 cm e con base tanto grande da contenere le tre uova affiancate.

Posizionate le tre uova sode sul lato corto ed aiutandovi con la carta forno, arrotolate l’impasto lungo intorno alle uova, comprimetelo bene in modo fa formare un polpettone compatto.

Ho preferito cuocere il mio polpettone in forno, essendo molto morbido come impasto a causa dell’umidità delle patate. Quindi una volta formato, passatelo nel pangrattato. Trasferitelo su una teglia coperta di carta forno.

Pelate e tagliate a tocchetti le patate quindi aggiungetele intorno al polpettone. Fate lo stesso con le carote, tagliatele a tocchetti e mescolatele alle patate. Condite con olio extravergine di oliva, salate e aggiungete il vino bianco.

Cuocete in forno già caldo a 200°C per 40 minuti circa, se necessario aggiungete qualche mestolino di brodo sul polpettone in modo da non farlo asciugare troppo.

Servite caldo con il contorno.

In alternativa potete cuocere il polpettone in casseruola.

In una casseruola, fate appassire nell’olio un trito di carote, sedano, aglio. Aggiungete il rosmarino. Alzate il fuoco e fate arrostire il polpettone girandolo molto delicatamente.

Sfumate con il vino bianco e lasciate cuocere per 30 minuti, aggiungendo eventualmente qualche mestolino di brodo.

Servite il polpettone tiepido con l’intingolo in cui ha cotto frullato, come accompagnamento.




Buon appetito!





Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di maggio.



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