giovedì 21 ottobre 2021

FOCACCIA DOLCE DI MELE

Ciao a tutti!

Oggi vi lascio una ricetta di casa, la FOCACCIA DOLCE DI MELE che la mia nonna ci preparava sempre quando eravamo bambini.
 


Dalle nostre parti, tanto è l’amore che abbiamo per la nostra focaccia, che anche una torta di mele viene chiamata focaccia dolce. Non aspettatevi quindi un lievitato ma neppure una torta soffice, la focaccia dolce di mele di mia nonna assomigliava, come consistenza, più ad un castagnaccio che ad una vera torta.
 


La consistenza di questa torta è data dal tipo d’impasto molto liquido, probabilmente del tutto sbilanciato, ma a noi piace così con tutti i suoi errori. In realtà a noi bambini non faceva impazzire così ricca di mele e uvetta, ma si sa da piccoli si prediligono le schifezze e quelli erano gli anni delle prime merendine confezionate e la focaccia dolce certo non ci attirava.
 


Poi si cresce, si affinano i gusti, in certi casi si ricercano quei gusti che ti ricordano casa, che ti ricordano persone che non ci sono più, che ti ricordano il loro amore e così la focaccia dolce della nonna finisci per amarla così come è, con tutti i suoi difetti.
 


Mentre era in forno il suo profumo mi ha riportato a quegli anni, nella cucina di mia nonna, mi sembrava di vederla davanti ad un mucchio di mele di ogni tipo intenta a sbucciare e tagliare, poi con una ciotola ed un cucchiaio univa tutti gli ingredienti, farina, le uova appena prese nel pollaio, senza pesare nulla, tutto ad occhio, una veloce mescolata e via a cuocere nel forno della stufa a legna. Tutto fatto con la sua solita flemma, con la sua calma, con tutto il suo amore per noi...


FOCACCIA DOLCE DI MELE
INGREDIENTI (per una teglia 26 cm):
  • 6 mele
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 80 g uvetta
  • un bicchierino di marsala (50g circa)
  • 2 cucchiai pinoli
  • 2 uova
  • 150 g zucchero
  • 250 g prescinseua
  • 50 g oliva extravergine di oliva
  • 300 g farina 00
  • 1 busta di lievito per dolci
  • scorza grattugiata di limone
  • un pizzico di sale
  • latte q.b.
per finire:
  • zucchero semolato

PROCEDIMENTO:

Sbucciate le mele, eliminate il torsolo e tagliatele a fettine sottili. In una ciotola unite le mele a fettine, l’uvetta, i pinoli, un cucchiaio di zucchero e il marsala. Mescolate e lasciate insaporire.

Accendete il forno a 180°C.

In un’altra ciotola sbattete le uova con lo zucchero, unite la prescinseua e l’olio quindi la farina, la scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale e il lievito. Se necessario unite qualche cucchiaio di latte per avere un impasto morbido.

Unite ora tutto il composto di mele, quindi mescolate bene con una spatola.

Ricoprite con carta forno una teglia di 26 cm di diametro, versate il composto preparato, livellatelo con l’aiuto di una spatola, quindi cospargete la superficie con zucchero semolato.

Cuocete a 180°C per 45-50 minuti.

Lasciate raffreddare completamente prima di servire cosparsa di zucchero a velo.



Buona appetito!




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venerdì 1 ottobre 2021

PANE DI CRUSCA ALLA CERTOSINA....per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme il Pane di crusca dei Certosini è un pane molto rustico e semplice con un’alveolatura molto fitta, a cui viene aggiunta la crusca all’impasto. È preparato nei monasteri Certosini, ordine fondato da San Bruno.




Per questo mese dalle nostre compagne di viaggio troverete da Miria: il Torcolo, un dolce tipico umbro dedicato a San Fortunato; mentre anche Simona ha scelto, come noi, un pane ma dedicato a San Petronio.
 

San Bruno, teologo e docente di filosofia, nacque in Germania a Colonia nel 1030. Negli anni sarebbe potuto diventare vescovo della cittadina francese di Reims, ma disgustato dalla mondanità della chiesa del suo tempo rifiutò e scelse la vita eremitica. Prima si ritirò a Molesme poi con sei compagni fondò nella deserta valle di Chartoux l’ordine dei Certosini.
Dovette per un periodo abbandonare la vita da eremita per seguire a Roma papa Urbano II, suo ex allievo, per diventare suo consigliere. Ma i forti contrasti tra il papa e l’imperatore spinsero Bruno a rinunciare a questo incarico per ritirarsi in Calabria, dove creò l’eremo di Serra (oggi chiamato Serra San Bruno e ancora abitato da una comunità di certosini) e dove visse fino alla morte avvenuta il 6 ottobre 1101.

L’abito dei certosini è bianco; il loro nome fa pensare subito a laboriosità, precisione, pazienza, silenzio, contemplazione e cura. La loro regola è molto severa, si fonda su preghiera e lavoro, ed è immersa in una totale solitudine. Non hanno vita pubblica, non ci sono contatti con l’esterno e la vita comune si limita al momento della celebrazione della Santa Messa e allo spaziamento, una passeggiata a cui partecipa l’intera comunità certosina e nella quale i monaci possono colloquiare tra loro. Ogni monaco ha una sua cella, una piccola casetta formata da più stanze con un giardino, che è costruita in modo che dal suo interno non si possano vedere le celle degli altri monaci. Nella sua cella il monaco consuma in solitudine tutti i pasti, solo nelle festività potrà consumare il pasto nel refettorio insieme al resto della sua comunità.
 


Il cibo che consumano i monaci non è mai elaborato anche se gustoso, si può trattare di un primo, di un secondo con uova e pesce e verdure cotte oppure talvolta insalata o un pezzo di formaggio, la frutta e qualche volta anche il dolce. Non mangiano mai carne, considerato un cibo nobile e troppo energetico, in contrasto con il loro rigore e la penitenza. Di solito fanno un unico pasto durante il giorno mentre nei periodi di astinenza si cibano di pane e acqua.
 


Il pane, unico alimento nei giorni di astinenza, viene fatto dai monaci in un forno proprio. Non è mai pane bianco, ma un pane con la crusca perché risulta essere più nutriente.


Fonti:

- La tavola dei certosini di Serra San Bruno 
- Fabio Tassone, Certosini a Serra San Bruno. Nel silenzio la comunione, ed.Certosa 2009
- Un certosino, San Bruno. Maestro e padre di monaci, ed. Città Nuova
- Chi sono i monaci certosini? 
- Visit Serra San Bruno 



PANE DI CRUSCA
Ricetta originale tratta dal libro A.Ciucci, P.Sartor, “In cucina con i Santi”, San Paolo Editore


INGREDIENTI:
  • 400 g farina 00
  • 200 g crusca di grano
  • 250 / 300 ml acqua
  • 2 g lievito di birra disidratato
  • 2 g malto
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 10 g sale

PROCEDIMENTO:

Nella ciotola dell’impastatrice (ma potete fare l’impasto facilmente anche a mano) mettete la farina e la crusca. Aggiungete il malto e il lievito.

Impastando iniziate ad aggiungere poco alla volta l’acqua (non vi servirà tutta) e l’olio. Quando l’impasto inizia a formarsi aggiungete il sale.

Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, non troppo morbido.

Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare per 1 ora in luogo tiepido.

Riprendete l’impasto, fate qualche piega e date forma di una pagnotta tonda. Fate lievitare fino al raddoppio coperto e al caldo.

Scaldate il forno a 180°C quindi fate due tagli trasversali sulla superficie del vostro pane ed infornate per 35-40 minuti.

 


Buon appetito!




Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di novembre.



Ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.





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