martedì 21 novembre 2023

CIOCCOLATINA DI CASTAGNE DEL GOLFO...per Fruttando!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica “Fruttando”. Prepareremo insieme la CIOCCOLATINA DI CASTAGNE DEL GOLFO.
 



 
Riteniamo molto importante la stagionalità degli ingredienti che utilizziamo, quindi la rubrica Fruttando nasce dall’idea di cucinare con la frutta di stagione abbinandola ad un’erba aromatica spontanea oppure ad una spezia.


Questo mese abbiamo scelto come protagonista delle nostre ricette la CASTAGNA: Miria ci prepara dei golosi CINNAMON ROLLS ALLE CASTAGNE E CIOCCOLATO, mentre Simona una ricca FOCACCIA ALLE CASTAGNE CON ROSMARINO E PANCETTA.


Come vi avevo raccontato nella nostra prima uscita, cercherò, quando possibile, nelle proposte per questa rubrica di scegliere ricette della mia terra, con le CASTAGNE è stato molto semplice, avevo davvero l’imbarazzo della scelta (canestrelli, trofie , pane) essendo questo ingrediente un tempo come oggi molto utilizzato nella mia regione.
 


 
Un tempo l’importanza dell’albero del castagno era davvero grande, ogni sua parte era fondamentale per la vita contandina non solo le sue castagne: con i ricci si accendeva il fuoco, le foglie venivano utilizzate per la lettiera degli animali (le foglie infatti a differenza del fieno tengono caldo), i rami potati venivano bruciati per scaldare le case, con i polloni si intrecciavano i canestri, per non parlare poi dei mobili e degli utensili che venivano fatti col legno.

Le castagne venivano raccolte per poi essere essiccate in piccole casette chiamate, in genovese, seccaessi (si legge sèccaisi). Dentro queste casette si trovava in alto un grande graticcio su cui le castagne, appena raccolte e ancora con la buccia, venivano distribuite e fatte seccare con l’aiuto del calore di un focolaio a legna posto al di sotto. Le castagne così seccate venivano poi conservate anche per tutto l’inverno. Dopo essere state lasciate diversi giorni sul graticcio a seccare, le castagne venivano raccolte in sacchi di juta e sbattute con forza su di una superficie. In questo modo venivano sgusciate e una volta separate dalle bucce si potevano conservare intere o trasformarle in farina.
 


 
La ricetta che abbiamo scelto per questa nuova uscita della rubrica è la CIOCCOLATINA DI CASTAGNE DEL GOLFO. È una ricetta tipica della mia regione e precisamente dello spezzino, queste dolci palline di castagne colorate vengono preparate per tradizione il giorno della Befana.

Non è necessario il forno, si preparano gli ingredienti, si amalgamano tra loro, si passano le palline nelle codette e si possono servire dei deliziosi dolcetti.

Potrete prepararli con le castagne fresche oppure con quelle secche che dovranno però essere ammollate in acqua tiepida per una notte prima di essere cotte.

Le castagne durante la cottura vengono aromatizzate con delle foglie di alloro che col suo sapore deciso è perfetto per enfatizzare il gusto della castagna.

L’alloro è utilizzato fin dall’antichità per le sue tante proprietà terapeutiche, ed oggi è diventata una tra le erbe aromatiche più utilizzata nella nostra cucina mediterranea. Le sue foglie contengono diversi olii essenziali importanti per alleviare i dolori dello stomaco e per ridurre la tosse. Inoltre l’alloro risulta essere un potente antinfiammatorio contri l’artrite e i reumatismi. Infine viene utilizzato fresco o essiccato.

Prepariamo insieme la cioccolatina...

CIOCCOLATINA DI CASTAGNE DEL GOLFO
Ricetta tratta da: G.Molli, R.Paganini, E.Petacco, Dolci spezzini e della Lunigiana storica, Edizioni Cinque Terre, p40


INGREDIENTI (per circa 20 cioccalatine):
  • 250 g castagne
  • 1 foglia di alloro
  • 50 g zucchero (io ho utilizzato zucchero a velo)
  • 25 g cioccolato in polvere (io cacao)
  • 15 g burro
  • 3 cucchiai di Rhum

per finire:
  • codette colorate q.b.

PROCEDIMENTO:

Private le castagne della buccia. Lessatele con un pezzettino di foglia di alloro e passatele al setaccio (o al passaverdura).

Se utilizzate castagne secche, dovrete ammollarle in acqua tiepida sciacquandole spesso per una notte, prima di bollirle. La cottura in questo caso risulterà più lunga.

In una ciotola riunite le castagne passate al setaccio, lo zucchero, il cioccolato in polvere, il burro sciolto e il Rhum.

Mescolate per bene gli ingredienti e se necessario aggiungete qualche cucchiaio di latte per ottenere un composto liscio, leggermente umido e morbido dal quale si possano formare delle palline.

Dividete l’impasto in piccole porzioni di circa 15 g e formate delle palline (ne otterrete circa 20), passate ogni pallina nelle codette colorate e mettetela in un pirottino di carta oppure direttamente sul piatto da portata.

Buon appetito!


Con la rubrica “FRUTTANDO” ci rivedremo il 21 dicembre con un nuovo frutto.


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mercoledì 1 novembre 2023

TORTA DI SANT'ANDREA...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme la TORTA DI SANT’ANDREA, un guscio di pasta sfoglia che racchiude un impasto con farina di mandorle, canditi, succo di arancia e pinoli preparato in occasione della tradizionale fiera di Sant’Andrea a Portogruaro.
 



Per questo mese le nostre compagne di viaggio prepareranno: Miria il TANTAWAWAS un pandolce boliviano preparato per il giorno dei morti; mentre Simona le FAVE DEI MORTI per Ognissanti.



Sant’Andrea fu uno degli apostoli di Gesù. Portò la Parola di Dio in terre lontane e morì martire a Patrasso. Oggi è venerato e amato in tutto il mondo il 30 novembre e viene considerato un santo miroblita, uno dei santi il cui corpo emana fragranze gradevoli, come Padre Pio di Pietralcina.

Nacque a Betsaida, in Galilea, fu discepolo di Giovanni il Battista, prima di seguire Gesù. Era fratello di Simon Pietro, entrambi pescatori, insieme divennero pescatori di uomini dopo la chiamata di Gesù. Andrea fu presente in molte importanti occasioni dell’esperienza terrena di Gesù, essendo uno dei discepoli a lui più vicini.

Sant’Andrea è venerato in molte parti del mondo come la Grecia, la Russia e la Scozia, in entrambe è patrono nazionale. Secondo la tradizione è considerato il fondatore della sede episcopale di Bisanzio, dove fu anche vescovo.

Sant’Andrea morì crocifisso a Patrasso in Grecia, durante il regno di Nerone. Per sua stessa scelta venne crocifisso su di una croce a forma di X, per sua grande umiltà non poteva essere crocifisso su di una croce uguale a quella di Cristo. Da allora questa particolare croce viene detta Croce di Sant’Andrea. Nella città di Patrasso vengono ancora oggi custodite alcune sue relique e Sant’Andrea ne è anche il santo Patrono.

Fonti:

- Sant’Andrea apostolo 
- Sant’Andrea apostolo 
- Sant’Andrea 
 


La torta di Sant’Andrea viene preparata a Portogruaro, provincia di Venezia, in occasione della Fiera di Sant’Andrea che si tiene ogni anno nell’ultimo fine settimana di novembre.
 


Prepariamola insieme...


TORTA DI SANT’ANDREA
Ricetta tratta da QUI 


INGREDIENTI (per una teglia 22 cm di diametro a bordi alti):

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia rotondo
50 gr burro
1 uovo
140 gr zucchero
100 ml panna fresca
200 gr mandorle (oppure farina di mandorle)
6 noci
150 gr farina 00
½ bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

per la confettura:
½ arancia biologica
2 cucchiai di canditi all’arancia
1 cucchiaio di miele d’acacia
4 noci

per finire:
1 cucchiaio di pinoli


PROCEDIMENTO:

Preparate la confettura.
In un pentolino fate sciogliere a fuoco basso il miele con il succo di arancia, aggiungete 4 noci tritate grossolanamente ed infine aggiungete i canditi tritati. Dovrete ottenere una confettura morbida, spegnete il fuoco e tenete da parte.

Preparate il ripieno.
Frullate le noci e le mandorle
In una ciotola montate con una frusta elettrica l’uovo con lo zucchero, la panna e il burro, aggiungete ora le mandorle e le noci frullate, la farina 00, il lievito per dolci ed un pizzico di sale . Amalgamate gli ingredienti con una spatola e lasciate riposare l’impasto per qualche minuto.

Prendete la teglia (da 22 cm di diametro con i bordi alti), foderatela con la carta forno quindi stendete al pasta sfoglia. A questo punto, stendete sul fondo della pasta foglia 3 cucchiai della confettura che avete preparato prima.

Versate nella teglia ora il composto di mandorle e livellatelo per bene.

Ripiegate i bordi della pasta sfoglia delicatamente sul ripieno ed infine cospargete sulla superficie i pinoli.

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 40-50 minuti.

Lasciate raffreddare prima di servire.


Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di dicembre.


Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA  che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.


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sabato 21 ottobre 2023

FRISCEU DOLCI MELE E UVETTA....per Fruttando!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro secondo appuntamento con la rubrica “Fruttando”. Prepareremo insieme i FRISCEU DOLCI CON MELE ED UVETTA.
 


 
Riteniamo molto importante la stagionalità degli ingredienti che utilizziamo, quindi la rubrica Fruttando nasce dall’idea di cucinare con la frutta di stagione abbinandola ad un’erba aromatica spontanea oppure ad una spezia.
 

Questo mese abbiamo scelto di cucinare tre dolci con le mele: Miria ci prepara una golosa CREMA PASTICCERA ALLE MELE E CANNELLA SENZA LATTE, mentre Simona delle deliziose MINI TARTE TATIN ALLE MELE CON MANDORLE E NOCE MOSCATA.

 

Come vi avevo raccontato nella nostra prima uscita, cercherò, quando possibile, nelle proposte per questa rubrica di scegliere ricette della mia terra, con le mele è stato semplice. Potevo preparare una focaccia dolce di mele, oppure le frittelle di mele rotonde o ancora i frisceu di mele e uvetta, e questi ultimi sono stati la mia scelta.
 




 
I frisceu sono palline di pasta lievitata fritte arricchite con pezzettini di mele e uvetta passati nello zucchero e cannella, tanto semplici quanto buone.
 


 
Preparare i frisceu mi fa tornare bambina, erano la merenda dei giorni di festa della mia nonna paterna. Da lei non esistevano le merendine che a quei tempi erano una vera novità, a merenda ci preparava sempre pane con burro e zucchero oppure pane col olio e sale o ancora con la formaggetta ma nei giorni di festa o alla domenica c’erano i frisceu di mele.

Nel suo caso le mele utilizzate erano “quelle dell’orto” di solito delle piccole meline di colore giallo-verde chiaro striate di rosso molto succose e croccanti chiamate Roncallina. Hanno un sapore leggermente acidulo e vengono raccolte alla fine di settembre. Sono un’antica varietà ligure.

Io non ho potuto scegliere la mela Roncallina come mia nonna. Ho scelto comunque una mela rossa succosa e croccante, ma potrebbero andar bene anche le mele renette.

Prepariamoli insieme...


FRISCEU DOLCI CON MELE ED UVETTA
INGREDIENTI:
  • 180 ml latte
  • 2 uova
  • 50 g zucchero
  • 2 g lievito di birra disidratato (circa 7 g se fresco)
  • 250 g farina
  • un pizzico di sale
  • la buccia grattugiata di un limone
  • 40 g uvetta
  • 1 mela grande (o 2 piccole)
  • marsala q.b.

per finire:
  • olio di semi di arachide q.b.
  • zucchero semolato q.b.
  • cannella q.b.

PROCEDIMENTO:

Sbucciate e tagliate a piccoli tocchetti la mela e mescolatela all’uvetta e mettetela in ammollo nel marsala almeno mezz’oretta.

Preparate la pastella, in una ciotola aggiungete le uova, il latte e lo zucchero e mescolate energicamente con una frusta a mano. Aggiungete quindi il lievito (se usate quello fresco scioglietelo in poco latte tiepido).

Sempre mescolando, fate cadere a pioggia per evitare grumi, la farina, aggiungete il sale e la buccia grattugiata del limone.

Dovrete ottenere una pastella liscia e morbida.

Scolate la mela e l’uvetta e aggiungetela alla vostra pastella. Mescolate bene, in modo da distribuire i tocchetti di mele e l’uvetta, e lasciate lievitare coperto per 1 ora e mezza o anche due al caldo.

Siete ora pronti per la frittura. Per friggere, utilizzo una pentolina piccola con abbondante olio di semi di arachide (sarebbe più corretto l’olio extravergine di oliva, ma io uso quello di semi solo per una questione di gusto), in cui lasciar cadere con l’aiuto di due cucchiaini piccole porzioni di impasto e non più di tre o quattro frittelline alla volta.

Attenzione alla temperatura dell’olio, non fatela mai salire oltre il punto di fumo, portate l'olio in temperatura e poi abbassate il fuoco in modo da non scaldarlo troppo, finireste per cuocere i frisceu solo fuori. Scolate i frisceu non appena diventano gonfi e dorati. Scolateli con una schiumarola, rotolateli nello zucchero e cannella (la quantità a vostro gusto) e trasferiteli su un piatto da portata.

Serviteli caldi...ma anche freddi sono ottimi!!!


Buon appetito!



Con la rubrica “FRUTTANDO” ci rivedremo il 21 novembre con un nuovo frutto.


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domenica 1 ottobre 2023

I PIEROGI DI SANTA FAUSTINA...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme i PIEROGI per Santa Faustina, un piatto tipico della cucina polacca, sono simili ai nostri ravioli e possono essere sia dolci che salati.



Per questo mese le nostre compagne di viaggio prepareranno: Miria i MARITOZZI AL MOSTO DI CAPENA in onore di San Luca; mentre Simona la TORTA DI ARIGNANO in onore di San Remigio di Reims.


Anche questo mese abbiamo pensato di lasciarvi un piccolo regalo, 
cliccando sulla foto qui di seguito troverete la seconda parte della raccolta sui "Pani devozionali" di cui vi avevo parlato qui
 

 
Suor Maria Faustina Kowalska nacque il 25 agosto 1905 in un piccolo villaggio polacco da una famiglia molto religiosa. Fin da piccola manifestò la volontà di seguire la sua vocazione religiosa ma dovette rinunciarvi perché contrastata dai genitori, poté entrare in convento solo all’età di vent’anni quando venne accolta dalle suore della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia che si trova a Varsavia. Morì a soli 33 anni, il 5 ottobre 1938 e le sue spoglie riposano nel santuario della Divina Misericordia a Cracovia.

Visse sempre nell’obbedienza e nella preghiera in ogni servizio che le veniva affidato, in totale abbandono a Dio. Durante la sua vita fu confortata da varie apparizioni di Cristo, durante le quali le indicava cosa dovesse fare e come trovare la serenità interiore e la piena comunione con Lui.

Fu proprio in una di queste apparizioni che Gesù le chiese di dipingere un quadro secondo ciò che lui le stava mostrando (il quadro della Divina Misericordia): Gesù in piedi, vestito con una tunica bianca, la mano destra benedicente, la sinistra che apre la tunica dalla parte del cuore da dove scaturiscono due raggi, uno bianco e uno rosso. Le chiese di venerare il quadro e poi diffonderlo nel mondo. Qualche anno dopo il Signore insegno a Suor Faustina una particolare forma di preghiera: la Coroncina della Divina Misericordia: “La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina”.

Suor Faustina divenne Apostola della Divina Misericordia e fino alla morte si prodigò per far conoscere al mondo la grande misericordia del Signore. Fu proclama Santa dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel 2000, e in quell’occasione venne anche stabilito che ogni anno la prima domenica dopo Pasqua si sarebbe festeggiata la Festa della Divina Misericordia.

Fonti:

- Diario di Suor Maria Faustina kowalska 
- Santa Faustina Kowalska 
- Chi è Santa Faustina 
- Biografia 
- Suor Faustina 


I pierogi sono una delle specialità polacche più famose, si tratta di una ricetta tradizionale di cui esistono moltissime varianti, sia salate che dolci. Si sono probabilmente diffusi a partire dal continente asiatico verso la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e la Polonia. Tradizionalmente venivano serviti nelle grandi occasioni, come a Natale, anche se oggi vengono consumati come primo piatto o anche come street food nelle caratteristiche pierogerie.
 


Sono caratterizzati dalla tipica forma a mezzaluna, possono essere fritti oppure bolliti a seconda del ripieno o cotti al vapore. Di solito dopo la bollitura vengono rosolati in padella con il burro e aromatizzati con erba cipollina o prezzemolo.
 


Quelli salati ripieni di verdure o carne sono spesso accompagnati da cipolla o pancetta rosolati, burro sciolto o panna acida. I pierogi dolci sono invece ripieni di frutta fresca di stagione e si servono con le salse di frutta frullata, zucchero oppure pangrattato con il burro sciolto.
 

 
Noi abbiamo scelto la versione con la carne nel ripieno...

PIEROGI
Ricetta tratta da A.De Lorenzi, Il ricettario dei Santi, Mimep-Docete, p116 


INGREDIENTI (per 6 persone):

per la pasta:
  • 500 g farina
  • 2 uova
  • acqua q.b.
  • sale q.b.
per il ripieno:
  • 200 g patate
  • 200 g macinato manzo
  • 200 g ricotta
  • 1 cipolla
  • sale q.b.
per condire:
  • panna acida q.b.
  • prezzemolo q.b.
  • pepe q.b.
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • burro q.b.

PROCEDIMENTO:

Preparate la pasta.

Versate la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungete le uova ed impastate con una forchetta. Aggiungete un pizzico di sale e l’acqua necessaria ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprite con un panno e lasciate riposare 30 minuti in frigo.

Preparate il ripieno.

Cuocete le patate con la buccia in abbondante acqua salata quindi schiacciatele con il passapatate.

Fate raffreddare quindi aggiungete la ricotta ed aggiustate di sale.

In un tegame fate soffriggere la cipolla tagliate a fettine sottili con qualche cucchiaio di olio. Una volta trasparente aggiungete la carne macinata e cuocete per circa 20 minuti, aggiungendo poca acqua.

Aggiungete sale e pepe.

Riprendete l‘impasto. Stendete la pasta col mattarello, quindi ricavate dei dischi di circa 10 cm di diametro, mettete al centro un cucchiaino d’impasto e chiudete a mezzaluna, sigillate bene i bordi, per non far uscire il ripieno, aiutandovi con i rebbi di una forchetta.
 

Cuocete i pierogi circa 4 minuti in 
abbondante acqua salata, quindi trasferiteli in una padella dove avrete fatto appassire in qualche noce di burro della cipolla tagliata fine.

Servite con panna acida e prezzemolo oppure erba cipollina.



Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di novembre.


Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.


Se non volete perdervi neppure un post del nostro Fotocibiamo, vi aspettiamo sulla nostra pagina facebook.


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giovedì 21 settembre 2023

FOCACCIA CON UVA FRAGOLA E SEMI FINOCCHIO...per Fruttando!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro primo appuntamento con una nuova rubrica “Fruttando”. Prepareremo insieme una FOCACCIA CON UVA FRAGOLA E SEMI DI FINOCCHIO.
 


Tutto ebbe inizio in un caldo e assolato pomeriggio estivo durante le chiacchiere di tre vecchie amiche: io, Simona di Pensieri&pasticci e Miria di Dueamicheincucina
Stavamo parlando di cucina, di figli, di noi, insomma di tutto un po’ e tra una chiacchiera e l’altra, la brillante mente di Miria coadiuvata dall’altra brillante mente della Simo hanno pensato ad una nuova rubrica.
 

L’idea iniziale era la cucina legata alle stagioni, argomento che ad ognuna di noi sta molto a cuore, ma limitandoci a quello rischiavamo di fare un qualcosa di già visto e così ecco l’idea: cuciniamo con la frutta di stagione ed abbiniamola ad un’erba spontanea oppure una spezia.
 

Ed eccoci qui. Il 21 di ogni mese usciremo con tre ricette nelle quali la frutta sarà protagonista, ogni mese sceglieremo un frutto che lo caratterizza e da lì potremo dare libero sfogo alla nostra fantasia.
 


Così questo mese da Miria troverete degli INVOLTINI DI MAIALE E SALSICCIA ALL'UVA E ROSMARINO,  mentre Simona ci preparerà uno SPEZZATINO DI VITELLO CREMOSO CON UVA E ANICE STELLATO.

Appena l’idea della rubrica ha preso forma, ho pensato che mi sarebbe piaciuto ritornare a pubblicare più ricette legate alla mia regione. Ma non sarà facile! La frutta è un ingrediente difficile dalle nostre parti perché poco utilizzato in cucina. Per questo primo mese ho subito pensato alla focaccia, ad una versione di focaccia che in realtà dalle nostre parti non esiste (è tipica della vicina Toscana, là è la schiacciata qui è la focaccia) ma che mi incuriosiva parecchio.

La scelta del tipo di uva è stato facile, l’uva fragola o come si chiama in dialetto genovese “ûga merélla”, la preferita di mia nonna e quella che più odiavo io da bambina. Mia nonna aveva un piccolo filare che curava e custodiva gelosamente ed oggi quello stesso filare viene curato dai miei genitori. Così in compagnia di una delle mie figlie qualche giorno fa siamo andati dai nonni a raccogliere l’uva per la mia focaccia.

Il risultato mi ha sorpresa. Il caratteristico gusto dell’uva fragola una volta cotta la focaccia, in realtà un po’ svanisce e rimane solo il dolce, forse per questo mi è piaciuta molto, l’unica cosa che non mi convince del tutto sono i semini. L’uva fragola ha semini molto grandi rispetto all’acino e quindi sarebbe stato impossibile eliminarli, ma mangiare la focaccia con tutti quei “crunch” insomma non mi è piaciuto molto.

Ottimo invece l’abbinamento con i semi di finocchio, avrei voluto utilizzare il finocchietto selvatico, ma ho dimenticato di raccoglierlo quando sono andata a prendere l’uva così ho ripiegato sui semi di finocchio, ma il gusto è risultato perfetto.


FOCACCIA CON UVA FRAGOLA E SEMI DI FINOCCHIO
INGREDIENTI (per una teglia 27cm X 35cm):
  • 680 g farina (per pizza)
  • 380 ml acqua tiepida
  • 18 g sale fino
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 2 g lievito di birra liofilizzato (o 7 g lievito birra fresco)
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
ed inoltre:
  • 350 g uva fragola (chicchi)
  • semi di finocchio q.b.
  • zucchero semolato q.b.


PROCEDIMENTO:

Nella ciotola dell’impastatrice aggiungete la farina, il lievito e un cucchiaino di zucchero. Azionate l’impastatrice ed aggiungete l’acqua poco alla volta.

Quando l’impasto inizia a formarsi aggiungete il sale, aumentate la velocità dell’impastatrice ed continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.

Trasferite sulla spianatoia, fate un giro di pieghe, date forma tonda e riponetelo a lievitare per 2 ore (ad una temperatura di circa 25°C).

Trascorso il tempo di lievitazione, riprendete l’impasto e dividetelo in due parti e formate due panetti. Trasferite in una teglia spolverata di abbondante farina, copriteli con un canovaccio e lasciate ancora lievitare per 4-6 ore (temperatura 25°C).

Prendete ora una teglia (27cm x 37cm), coprite il fondo di carta forno. Ungete la carta forno con un cucchiaio di olio quindi stendete con le mani il primo panetto di impasto.

Prendete 200 g di acini di uva fragola e distribuiteli su tutta la superficie dell’impasto appena steso, spolverate con due cucchiaio di zucchero semolato e con una manciata di semi di finocchio.

Stendete sulla spianatoia il secondo panetto di impasto sempre utilizzando solo le mani e quando avrà la dimensione giusta della teglia, coprite l’uva, schiacciando bene sui bordi per fare aderire i due livelli di impasto.

Distribuite i rimanenti chicchi di uva sulla superficie e schiacciateli delicatamente senza romperli sulla pasta. Cospargete la superficie con due cucchiai di zucchero e un filo di olio extravergine.

Lasciate riposare per il tempo che il forno raggiungerà la temperatura corretta di 190°C (circa 30 minuti).

Cuocete in forno già caldo a 190°C per 40-45 minuti.

Servite tiepida...ma anche fredda è buonissima!


Buon appetito!



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venerdì 1 settembre 2023

TORTA DI VIGNOLO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme la TORTA DI VIGNOLO, un dolce rustico classico piemontese preparato a Vignolo nel cuneese in occasione della festa dei santi patroni San Costanzo e compagni martiri.
 








 
Per questo mese le nostre compagne di viaggio ci porteranno: Miria sui monti Tiburtini a Castel Madama per scoprire il TOZZOTTO DI SAN MICHELE, un’antica specialità al profumo di anice e alloro preparato in onore di San Michele; mentre Simona preparerà un dolce, tipico della mia regione, la STROSCIA DI PIETRABRUNA, in onore di San Matteo.


Questo mese abbiamo pensato di lasciarvi un piccolo regalo e, grazie al grande impegno di Miria e Simona, abbiamo creato una raccolta di alcune delle nostre ricette che potrete leggere cliccando sulla foto qui di seguito:
 

 

La terza domenica di settembre a Vignolo si festeggiano i santi patroni San Costanzo e compagni martiri. San Costanzo fu uno dei soldati appartenenti alla Legione Tebea, così chiamata perché tutti i soldati che la componevano erano originari di Tebe, scampati all’eccidio di Agauno (odierna Saint-Maurice in Svizzera) ordinato dall’imperatore Massimiano perché i soldati della legione si erano rifiutati di combattere i cristiani e li difesero. Venne decapitato per ordine di Massimiano durante la persecuzione di Diocleziano. Commilitoni di Costanzo furono Costantino, Dalmazzo, Desiderio, Isidoro, Magno, Olimpo, Ponzio, Vittore e Teodoro. Prima di subire il martirio Costanzo riuscì ad evangelizzare la Val Maira. Oggi è patrono, tra gli altri, di Vignolo, Saluzzo e di Villar San Costanzo dove si trova un santuario a lui dedicato, si trovano effigie a lui dedicate in diversi luoghi della val Maira.

Fonti:
- San Costanzo Martire 
- Santi Costanzo e compagni Martiri 
- Costanzo (Legione Tebea) 
- Legione Tebea 

 



La torta di Vignolo è un’antica ricetta vignolina realizzata con le materie prime locali, Vignolo era un paese ricco di noccioleti e vigneti, e un tempo cotta nei forni comuni o in quelli dei panettieri. I particolari segni, eseguiti secondo simbologie tramandate in ogni famiglia, che venivano e vengono incisi sulla torta oggi sono semplici decorazioni, un tempo erano importanti per poter riconoscere le proprie torte nei forni comuni.

La tradizione vuole che si confezionino sei torte e che gli ingredienti della torta abbiano tutti sempre lo stesso dosaggio, sempre quantificato con il numero del tre o un suo multiplo.




Prepariamo insieme la torta...

TORTA DI VIGNOLO
Ricetta tratta da “I dolci delle feste” Slow Food Editore 


INGREDIENTI (per una teglia 6 torte):
  • 300 g farina grano tenero
  • 300 g nocciole sgusciate
  • 300 g biscotti secchi
  • 3 tuorli d’uovo
  • 300 g zucchero semolato
  • 300 g burro
  • olio extravergine di oliva (se necessario)

PROCEDIMENTO:

Sbriciolate i biscotti secchi e tritate finemente le nocciole tostate.

In una ciotola (o direttamente sulla spianatoia) unite la farina con lo zucchero, i biscotti sbriciolati e le nocciole.

Unite i tuorli, il burro fuso e impastate velocemente aiutandovi all’inizio con un cucchiaio.

Se il composto dovesse risultare troppo asciutto, aggiungete poco olio extravergine alla volta oppure dell’albume sbattuto.

Quando avrete ottenuto un impasto abbastanza compatto, pesatelo e dividetelo in 6 parti (nel mio caso ogni parte era circa 260 g) e con ogni parte formate una palla. Disponetele su carta forno e con le mani schiacciate ogni palla dando forma ad una torta rotonda di circa 1 cm di spessore (le mie torte hanno un diametro di circa 16 cm).

Decorate la superficie con cerchi di diverse dimensioni aiutandovi con un coppapasta o con un semplice bicchiere premuto sulla superficie della torta e con disegni fatti con i rebbi di una forchetta.

Cuocete in forno giù caldo a 180°C per 25 minuti circa. Dovranno essere ambrate e croccanti.


Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di ottobre.


Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.


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sabato 1 luglio 2023

MAGDALENENSTRIEZELN (Dita di S. Maria Maddalena)...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme un dolce della tradizione tedesca dedicato a Santa Maria Maddalena chiamato MAGDALENENSTRIEZELN, o Dita di Santa Maria Maddalena.
 






 
Per questo mese le nostre compagne di viaggio ci porteranno: Miria ad Ischia per scoprire il CONIGLIO ALL’ISCHITANA  un secondo preparato in onore di Sant’Anna; Simona in Toscana e anche la sua ricetta sarà in onore di Sant’Anna ma sarà un contorno, i FAGIOLINI DI SANT’ANNA.


Maria Maddalena nacque a Magdala, un villaggio di pescatori sul lago di Tiberiade. Fu tra coloro che amarono maggiormente Cristo: la troviamo sotto la Croce insieme a Maria e San Giovanni, non fuggì per paura di ripercussioni come capitò ai discepoli, non lo rinnegò mai come fece Pietro. Fu “apostola tra gli apostoli” perché per prima corse a dare l’annuncio della resurrezione agli altri apostoli e anche “evangelista” perché portatrice della Buona Novella.
  




 
Il culto per Santa Maria Maddalena, che si festeggia il 22 luglio, è molto sentito in Francia dove si dice che la Santa arrivò dopo la morte e resurrezione di Cristo ed iniziò una grande opera di evangelizzazione. Lo scorso anno vi abbiamo raccontato delle Madeleine.
 

La ricetta di oggi invece arriva dalla tradizione gastronomica tedesca, il 22 luglio ricorda la Santa preparando questi piccoli bastoncini di frolla ricoperti di mandorle che simboleggiano le dita della Maddalena “penitente” intrecciate in preghiera e che ebbero l’onore di sfiorare i piedi di Gesù e prepararono il suo corpo per la sepoltura.

Fonti:
- Magdalenenstriezeln 
- Maria Maddalena 
- Maria Maddalena
 

 
Prepariamole insieme...

MAGDALENENSTRIEZELN  (Dita di Santa Maria Maddalena)
Ricetta tratta da Hicookery ...a sua volta adattata dal testo “Cooking with the Saint” di Ernst Schuegraf


INGREDIENTI (per una teglia quadrata 20x20cm):
  • 110 g burro morbido
  • 120 g zucchero semolato
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • 45 g panna acida
  • 320 g farina
  • mandorle a lamelle q.b. (circa 60 g)
  • 45 g zucchero di canna

PROCEDIMENTO:

In una ciotola, con l’aiuto di una frusta, montate il burro con lo zucchero fino ad avere una crema liscia.

Aggiungete ora un uovo alla volta continuando a lavorare il composto con la frusta.

Unite ora la panna acida ed infine la farina incorporandola al composto con una spatola.

Coprite con carta forno una teglia quadrata (se preferite imburrate ed infarinatela) quindi trasferite il composto al suo interno. Livellate per bene con una spatola, l’impasto non dovrà avere uno spessore maggiore di 2,5 cm.

Cospargete l’intera superficie con le lamelle di mandorle (andrebbero bene anche le mandorle tritate a bastoncini fini) e lo zucchero.

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 35 minuti.

Sfornate. Fate raffreddare per 5 minuti quindi tagliate a strisce di poco più di un cm e servite “incrociate” una sopra l’altra.



Buon appetito!



Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di agosto.


Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA  che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.


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giovedì 1 giugno 2023

TORTA DI SAN PIETRO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme la TORTA DI SAN PIETRO, un croccante guscio di frolla che racchiude al suo interno un composto di mandorle aromatizzato al Sassolino.




Per questo mese le nostre compagne di viaggio ci porteranno: Miria a Malaga per scoprire lo SPIEDINO DI SARDINE  un secondo preparato in onore di San Giovanni; mentre Simona preparerà un dolce la TORTA GRADELA ALLE PERE, preparate ad Albiano per la Sant’Antonio.


Simone, è Gesù a chiamarlo Pietro, nato a Betsaida, viveva a Cafarnao ed era un pescatore del lago di Tiberiade. Primo tra i discepoli a professare che Gesù era il Cristo, e a professare quindi la fede in Cristo, fu testimone della predicazione, morte e resurrezione di Gesù. Il suo compito fu quello di radunare la comunità apostolica e poi di guidarla come primo vescovo di Roma, ruolo datogli da Gesù Cristo stesso: 

Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”.

Subì il martirio tra il 64 e il 67 durante le feroci persecuzioni contro i cristiani all’epoca dell’imperatore Nerone, e fu sepolto sulle pendici meridionali del colle Vaticano. Nei duemila anni successivi alla sua morte sulla sua tomba vennero eretti una straordinaria successione di monumenti: prima una piccola edicola funeraria (Trofeo di Gaio) cent’anni dopo il suo martirio, che poi dall’imperatore Costantino venne racchiusa in una teca marmorea. Sul monumento di Costantino venne poi costruito a fine 500 l’altare di Carlo Magno, poi sostituito dall’altare di Callisto II nel 1123 ed infine nel 1594 dall’altare di Clemente VIII che poi sarò successivamente coperto dal baldacchino del Bernini sotto al cupola michelangiolesca della basilica di San Pietro.

San Pietro si festeggia il 29 giugno insieme a San Paolo apostolo in una delle feste più antiche e solenni del calendario liturgico. Venne inserita nel messale dalle origini della chiesa, già nel IV secolo vi era l’usanza di celebrare in questo giorno tre S.Messe: una nella basilica di San Pietro in Vaticano, una a S.Paolo fuori dalle mura ed infine l’ultima nelle catacombe di S.Sebastiano, dove le reliquie dei due santi vennero nascoste per diverso tempo per evitare le profanazioni barbariche.

Fonti:
- La tomba di San Pietro 
- San Pietro Apostolo 
- San Pietro 
- San Pietro 
- San Pietro 


La torta che vi proponiamo oggi, un tempo veniva preparata il giorno di San Pietro per la festa del patrono della città di Castelnuovo Garfagnana.
 


Veniva anche chiamata torta garfagnina oppure torta dei due santi per ricordare anche San Paolo. È una ricetta molto antica che oggi viene preparata comunemente in ogni periodo dell’anno. È costituito da un guscio di frolla che può essere chiuso con le classiche strisce tipo crostata, oppure senza copertura o ancora chiudendo la crostata completamente. Al suo interno il ripieno è preparato con le mandorle ed è aromatizzato al Sassolino, un liquore a base di anice che può essere sostituito da rum o cognac.
 


 
Ho fatto qualche modifica che vi indicherò tra parentesi.

Prepariamo insieme la torta...



TORTA DI SAN PIETRO
Ricetta tratta da QUI 


INGREDIENTI (per una teglia 26 cm diametro):

per la frolla:
  • 300 g farina
  • 3 tuorli (per me: 3 tuorli + 1 uovo intero)
  • bucci grattugiata di un limone
  • 100 g burro
  • 150 g zucchero
  • un pizzico di sale
per il ripieno:
  • 3 albumi d’uovo
  • 300 g mandorle pelate (per me: 400 g mandorle non pelate)
  • ½ bicchierino di Sassolino (per me: marsala)
  • 300 g zucchero (per me: 200 g zucchero)

PROCEDIMENTO:

Preparate la frolla:

In una ciotola unite tutti gli ingredienti (ho aggiunto l’uovo intero perché la frolla rimaneva molto “sbriciolosa” e non riuscivo ad impastarla, se avrete lo stesso problema aggiungetelo poco alla volta) quindi impastate prima con un cucchiaio e poi aiutandovi con le mani, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.

Lasciate riposare in frigo mezz’ora avvolto da pellicola, quindi stendetelo ad uno spessore di circa 5 mm (aiutatevi con due fogli di carta forno) e foderate una teglia da 26 cm di diametro precedentemente imburrata e infarinata (oppure coperta di carta forno). Trasferite ora la teglia col guscio di frolla in frigo per il tempo che preparerete il ripieno.

Preparate il ripieno:

Frullate le mandorle con lo zucchero fino a renderle farina.

In una ciotola aggiungiamo gli albumi leggermente montati quindi le mandorle con lo zucchero, il liquore e mescoliamo bene.

Possiamo ora completare il nostro dolce.

Riprendiamo il guscio di frolla e versiamo al suo interno il composto di mandorle appena preparato e livelliamo bene.

Con la pasta avanzata potete fare le classiche strisce come me, oppure coprire del tutto il ripieno o ancora non mettere nulla.

Io ho preferito fare le strisce, quindi ho rifinito i bordi.

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 40-45 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di servire.




Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di luglio.

Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.

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