sabato 1 maggio 2021

ANELLO DI SAN CATALDO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme l’ANELLO DI SAN CATALDO dedicato a San Cataldo di Rachau, santo irlandese venerato il 10 maggio a Taranto dove si trova la sua tomba.
 




Per questo mese abbiamo scelto delle ricette che compongano un piccolo menù. Miria ci offre il primo e ci racconterà come si prepara la Zuppa di San Prisco, una zuppa ricca di verdure primaverili. Da Simona troverete il secondo con le Polpette uova e cacio dedicate a San Filippo Neri. Per finire qui da noi col dolce.


Cataldo nacque a Munster in Irlanda nel VII secolo da due genitori ferventi cristiani che gli trasmisero tutta la loro devozione ed il loro amore verso Dio. Forte di questo insegnamento, alla morte dei suoi genitori decise di donare tutta la sua eredità ai poveri. Si ritirò a vita monastica nel monastero di Lismore dove studiò e dove poi rimase anche come maestro negli anni successivi. Durante la sua vita gli vennero attribuiti molti miracoli, tutto questo lo portò ad essere venerato dal popolo ma ad essere visto con sospetto dai potenti che arrivarono ad accusarlo di stregoneria. Accuse che con l’intercessione di due angeli apparsi in sogno al re che lo aveva imprigionato, caddero subito e Cataldo venne anche eletto vescovo della città di Rachau.

Dopo qualche anno di ministero però lasciò l’Irlanda per iniziare un viaggio verso la Terrasanta, la leggenda narra che in Terrasanta, dove il santo avrebbe voluto ritirarsi ad una vita di solitudine, Cataldo capì in seguito ad un’apparizione che il suo compito era quello di andare a Taranto per convertirne gli abitanti.

Nel viaggio verso Taranto la sua nave venne colta da una terribile tempesta che il santo riuscì a placare gettando in mare il suo anello pastorale. Nel punto dove il santo gettò il suo anello si formò un vortice di acque dolci e fresche. Questo punto nel Mar Grande di Taranto viene ancora oggi chiamato Anello o Citro di San Cataldo.

estratto mappa di Google

Il Citro è lo sbocco sulla superficie del mare di un fiume sotterraneo proveniente dagli altopiani della Murgia. Oltre al grande Anello di San Cataldo che si trova nel Mar Grande (nel mare di fronte Taranto), nel Mar Piccolo troviamo altri 34 citri di dimensioni diverse.


Arrivato a Taranto il santo iniziò a predicare e riuscì nel suo compito di riportare la fede cristiana nella cittadina. Venne nominato vescovo della città e continuò a compiere molti miracoli, cosa che continuò anche dopo la sua morte.

Taranto festeggia il suo patrono il 10 maggio, giorno in cui il corpo del santo venne ritrovato, diverse centinaia d’anni dopo la sua morte, sotto i resti della chiesa, distrutta dai Saraceni, dove era stato sepolto.

La storia del dolce che vi proponiamo oggi è proprio legata, come avrete immaginato, al miracolo avvenuto nelle acque antistanti la città all’arrivo del santo a Taranto. È un dolce “giovane”, è stato ideato nel maggio del 2007 nel panificio Doro di Taranto e poi altre versioni sono comparse in altri panifici (ad esempio Panificio Magna Grecia) della città.

Giovanni Doro dopo vari studi pensò di preparare un dolce a forma di ciambella per ricordare l’anello del santo; abbinò la pasta frolla dolce alla pasta sfoglia salata per ricordare l’incontro di acque dolci e salate che avviene nei citri; quindi farcì il suo dolce con marmellata di limoni simbolo di Palermo, città dove è riposto il pastorale di avorio del santo; aggiunse poi le noci, tipico frutto irlandese; ed infine decorò con mandorle caramellate per ricordare il tipico croccante pugliese.
 
Altra versione di questo dolce è quella preparata dal panificio Magna Grecia  , in questa versione cambia solo il ripieno che è a base di crema aromatizzata al limoncello, noci e amarene.
 
La versione che abbiamo preparato noi si rifà proprio a quella del panificio Magna Grecia, solo perché più vicina ai nostri gusti!

Vediamo insieme cosa ci serve...


ANELLO DI SAN CATALDO
Ricetta tratta dal blog di Anna “Un due tre si mangia!


INGREDIENTI (per una teglia a ciambella 24 cm di diametro):

per la frolla:
  • 100 g mandorle
  • 120 g zucchero
  • 150 g farina
  • 170 g burro
  • 1 uovo medio
  • 4 g lievito per dolci
  • 1 rotolo pasta sfoglia
per il ripieno (*):
  • 250 ml latte
  • 60 g zucchero semolato
  • 24 g amido di mais (maizena)
  • 2 tuorli
  • buccia ½ limone
  • amarene sciroppate (circa 10)
per decorare:
  • 1 cucchiaio di latte
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • mandorle a lamelle

PROCEDIMENTO:

Preparate la pasta frolla.

Nel mixer frullate la mandorle con lo zucchero fino a renderle farina. Unitele quindi in una ciotola alla farina e al lievito. Mescolate.

Unite il burro freddo di frigo a pezzetti, quindi amalgamate velocemente gli ingredienti. Si formeranno delle briciole.

Unite infine l’uovo e finite di impastare.

Ottenuto un panetto liscio, fasciatelo nella pellicola e riponetelo in frigo per una mezz’ora.

Preparate ora la crema.

Portate quasi fino ad ebollizione il latte con la buccia di limone. In una ciotola mescolate i tuorli con lo zucchero e l’amido, otterrete un composto chiaro e spumoso.

Unite il latte caldo senza la buccia. Mescolate con una frusta.

Rimettete tutto sul fuoco e sempre mescolando fate addensare.

Togliete dal fuoco, trasferite in una ciotola e lasciate raffreddare coprendola con una pellicola.

Accendete il fuoco a 180°C statico.

Riprendete la frolla e foderate uno stampo a ciambella imburrato ed infarinato, stendendola non troppo sottile.

Versate la crema ormai fredda nel guscio di frolla, quindi distribuite le amarene su tutta la superficie.

Ricoprite con uno strato di pasta sfoglia che ricopra tutta la crema, sigillate bene i bordi a contatto con la pasta frolla. Bucherellate con un forchetta tutta la superficie della pasta sfoglia.

Mescolate in un bicchiere il latte, lo zucchero e le mandorle a lamelle e distribuitele sulla superficie del dolce.

Infornate in forno già caldo a 180°C per 40-45 minuti, dovrà essere dorato in superficie.

Fate raffreddare completamente, quindi rimuovete dallo stampo, trasferite su un piatto da portata e riponete il frigo prima di servirlo. Buonissimo servito freddo di frigo.

N.B.

(*) il ripieno originale prevedeva: marmellata di limoni e noci. Il resto del dolce rimaneva invariato.


Buon appetito!



Fonti:

- San Cataldo 
- Storia di San Cataldo 
- Anello di San Cataldo 
- Festeggiamo San Cataldo a Taranto 




Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di giugno.



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