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giovedì 14 gennaio 2016

FARINATA...anzi meglio farinate per il calendario del cibo italiano!

Ciao a tutti!

Oggi è la Giornata Nazionale della Farinata per il Calendario del Cibo Italiano, e la nostra Ambasciatrice d'eccezione è Sara Bonaccorsi del blog Cucina con Sara
Sul sito aifb troverete un suo dettagliato articolo.


La farinata di ceci è una specialità tipica ligure, a Genova prende il nome di fainà, è una preparazione povera e molto nutriente a base di farina di ceci, acqua e olio extravergine di oliva.

Probabilmente è uno dei piatti più antichi del Mediterraneo, scritti latini e greci riportano ricette a base di puree di legumi cotti al forno.

Vista la sua lunga storia, diverse sono le leggende che vorrebbero raccontarne l’origine. Forse la più suggestiva è quella che racconta del viaggio di ritorno delle imbarcazioni genovesi vittoriose dopo la battaglia della Meloria contro i Pisani, era il 1284.

Sembra che a causa di una violenta tempesta sulla via del ritorno, i cavi che assicuravano le scorte in cambusa si fossero rotti, tutte le scorte si sono quindi mescolate tra loro creando un miscuglio di ceci, acqua di mare e olio.

Passata la tempesta, tutto quel cibo non poteva essere sprecato e la poltiglia che si era creata venne data da mangiare ai prigionieri della nave.

Molti la rifiutarono, lasciandola nelle ciotole al sole. Il giorno successivo la fame li convinse ad assaggiare quel miscuglio che nel frattempo si era asciugato al sole e scoprirono che non era poi così male, tanto che tornati in patria, i genovesi perfezionarono la ricetta trasformandola nel nostro street food.

Un tempo era mangiare dei poveri, oggi è diventata quasi un lusso. Tipicamente a Genova la troviamo nelle Sciamadde, antiche friggitorie dove, insieme alla farinata, troviamo anche focacce, torte salate e vari fritti.

Sono tipicamente locali semplici composti per lo più da un grande forno, un bancone di marmo e forse le più moderne pochi posti a sedere.

Si possono considerare come degli antichi fast food dove i camalli (lavoratori del porto), ma anche i passanti, potevano consumare un veloce pasto.

Tradizionalmente la farinata richiede per la sua cottura l’utilizzo del tipico testo e la cottura nel forno a legna anche se con un po’ di attenzione si riescono ad ottenere discreti risultati anche col forno di casa.
 



Il testo è una teglia di rame martellato stagnato perfetta per la cottura della farinata, il rame grazie alla sua conducibilità termica permette di distribuire uniformemente la temperatura su tutta la superficie.

Una particolarità sta nel fatto che il testo o meglio il suo interno stagnato non deve mai essere lavato con spugnette abrasive e detersivi ma solo con acqua e aceto o con una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio (appena utilizzato riempitelo d'acqua e lasciatelo così una mezz'ora, riuscirete a rimuovere ogni residuo facilmente).

Al primo utilizzo per assicurarci una buona durata del nostro testo è importante seguire una procedura: lavare il testo con acqua e detersivo (unica volta) ma solo con le mani senza spugnette abrasive, asciugare bene con un panno, versarvi dentro abbondante olio d’oliva che copra la superficie quindi mettere il testo in forno caldo a 200°C per 10-15 minuti. Infine scolare l’olio e asciugare il testo con carta assorbente. Da ora potrete utilizzarlo tranquillamente.

Dopo ogni utilizzo lo laverete solo con acqua e poco altro, lo asciugherete bene quindi versate al suo interno poco olio che andrete poi a stendere con un foglio di carta assorbente. Prima del successivo utilizzo non vi resterà che ripulire i residui di olio con carta assorbente e cuocere la farinata. Ultima cosa, il testo va riposto sempre appeso sfruttando l’anello di cui tutti sono muniti.

Vediamo la ricetta anzi le ricette...








FARINATA DI CECI GENOVESE

INGREDIENTI per un testo di 36 cm di diametro:

  • 170 g farina di ceci
  • 510 ml acqua tiepida
  • 85 ml olio extravergine di oliva
  • 10 g sale

PROCEDIMENTO:

Mettete la farina di ceci in una ciotola e mescolando sempre bene con una frusta a mano, aggiungete l’acqua tiepida molto lentamente. Mescolate per bene in modo da ottenere un composto omogeneo senza grumi.

Lasciate ora riposare il vostro composto per almeno 4 ore ma anche fino a 8 a temperatura ambiente, eliminando periodicamente la schiuma che si forma in superficie e mescolando ogni ora.

Finito il tempo di riposo, aggiungete il sale e l’olio e mescolate bene.

Ora è il momento di cuocere. Prendete il vostro testo (ma va bene anche una teglia se possibile di alluminio) coprite il fondo con un velo di olio e versatevi il vostro composto filtrandolo con un colino in modo da eliminare eventuali grumi.

Nel frattempo scaldate il vostro forno alla massima temperatura possibile, la temperatura ottimale per cuocere la farinata è intorno ai 300°C, e cuocete la vostra farinata fino a quando sarà ben dorata in superficie, dipende del forno ma indicativamente ci vorranno 20-30 minuti (a seconda che utilizzerete 
il classico testo o una normale teglia), posizionando la teglia nella parte centrale del forno e facendo attenzione che la teglia sia ben piana.

Appena cotta, sfornatela, porzionatela e servitela. Se utilizzate il testo per tagliarla usate utensili di legno o plastica in modo da non rovinare la stagnatura.

Varianti: 

può essere semplice o arricchita con cipolle, stracchino, salsiccia, carciofi. Fino a qualche anno fa era famosa la farinata con bianchetti, il novellame di acciughe e sardine, di cui oggi è vietata la pesca.



FARINATA DI GRANO TENERO SAVONESE

INGREDIENTI per una teglia di 36 cm di diametro:

  • 170 g farina grano tenero di media forza
  • 510 ml acqua 
  • 55 ml olio extravergine di oliva
  • 10 g sale

PROCEDIMENTO:

Mettete in una ciotola la farina di grano e aggiungete molto lentamente l’acqua mescolando sempre con una frusta a mano. Aggiungete il sale e lasciate riposare per almeno 4 ore ma anche fino ad 8.

Terminato il tempo di riposo, eliminate l’eventuale schiuma che si è formata in superficie e mescolate l’impasto. Ungete con un velo d’olio il testo e versatevi il composto.

Nel frattempo scaldate il forno a 200°C ed infornate la farinata. Sulla superficie si creeranno delle bolle dovute all’evaporazione dell’acqua, ruotate la teglia nel forno in modo che la cottura risulti omogenea. Il segno che la farinata è cotta sarà dato dalla sparizione di queste bolle e la conseguente doratura della superficie.

Servite calda.

Varianti: può essere aromatizzata con erbe aromatiche, con salsiccia sminuzzata, carciofi, formaggio, baccalà il tutto mescolato alla pastella prima della cottura.



NOTE:

(*) Per calcolare la giusta quantità di composto di entrambe le farinate da mettere nel testo, si può dire che per un testo di 36 cm di diametro sono necessari circa 600 ml di composto.
Comunque partendo dalle quantità scritte nelle ricette appena viste, per variare la dimensione del testo basta seguire queste indicazioni:

ogni cm in più o in meno del testo si deve:


- aggiungere o levare 10 g farina di ceci
- aggiungere o levare 30 ml acqua
- aggiungere o levare 1 g sale

Questo vale per tutte e due le farinate. Mentre per quanto riguarda il calcolo dell’olio tenete presente che nella farinata di ceci: ogni 100 g farina di ceci servono 50 ml di olio. Mentre nella farinata di grano un po’ meno e cioè: ogni 100 g farina di grano servono 35 ml di olio.


(**) Un’ultima curiosità; queste viste non sono le uniche farinate: a Sori esiste una farinata di mais (fainà de granun), mentre a Sestri Ponente si parla di farinata di zucca (in realtà una preparazione del tutto diversa). Infine esiste una farinata col lievito, chiamata la Sciocca, in genovese sciocco significa soffice e l'unica differenza fra la farinata e la sciocca è proprio nella sua consistenza dovuta alla presenza del lievito.




Buon appetito!



lunedì 17 febbraio 2014

PANISSETTE FRITTE....ovvero street food zeneise!!!


Ciao a tutti!

Col piatto di oggi...torno bambina!!!
Come sicuramente vi ho già raccontato, sono cresciuta insieme ai nonni materni, infatti con la mia famiglia abitavamo nella stessa casa dei nonni, e vi erano alcuni piatti tipici della cucina ligure che per tradizione preparava sempre la nonna Milia...ne preparava quantità industriali perché dovevano bastare per tre famiglie, la sua e quella delle sue due figlie!!!

Uno di questi piatti era la Panissa, una polenta di farina di ceci che viene lasciata raffreddare nei piatti fondi per poi mangiarla semplicemente condita con olio, aceto e sale (nella mia famiglia!) tagliandola a quadretti oppure tagliata e listarelle e poi fritta, creando quello che al giorno d’oggi potremmo definire come uno Street food...ma zeneise...



E’ una preparazione tipica delle friggitorie genovesi di Sottoripa, una vasta area del centro storico genovese a ridosso del porto...oggi una zona turistica, un tempo luogo necessario ai commerci che si sviluppavano lungo il fronte del porto...dove è facile sentirne il profumo inconfondibile diffondersi nell’aria...


L’occasione di preparare questa ricetta tipicamente ligure è il contest “The Recipe-tionist” di Flavia del blog “Cuocicucidici” . Per chi non conoscesse le regole, come ci spiega Flavia: “Ogni mese (ed esattamente dal 5 al 25 di ogni mese , escluso Agosto) ci sarà un “THE RECIPE-TIONIST , che come il receptionist dei più grandi alberghi ci accoglierà a braccia aperte , con uno smagliante sorriso nel suo blog, ci darà la chiave per attingere una sua ricetta (a nostro piacere) che riprodurremo praticamente fedelmente, ci potremo sbizzarrire con le presentazioni ed è concessa solo la sostituzione o aggiunta (o anche una sola sottrazione) di UN SOLO INGREDIENTE. Il vincitore diventerà "THE RECIPE-TIONIST" del mese successivo.”


Ecco tutto questo parlare per dire che The Recipe-tionist per il mese di Febbraio è la nostra cara amica Carla Emilia del blog “Un’arbanella di basilico”...non potevamo non partecipare!!! Così ho preso la palla al balzo ed ho scelto, tra le sue numerosissime e ottime ricette, due ricette tipiche della nostra regione...è vero non ve l’ho detto, Carla Emilia è genovese come noi...la prima è quella di oggi, le panisette che ho lasciato assolutamente invariate, e la seconda...be’ ve lo dirò la prossima volta!

 

PANISSETTE FRITTE


  • 300 g di farina di ceci
  • 1 lt acqua tiepida
  • olio, sale, pepe

PROCEDIMENTO:


Stemperate la farina in un litro d'acqua tiepida, mescolando bene con una frusta per non fare grumi. Fate riposare il composto per almeno un'ora. Mettete a cuocere in una pentola antiaderente e mescolate in continuazione per evitare che si attacchi. Ci vorranno 40-45 minuti (ma anche meno!!!). Versate la polentina in un piatto piano (per me un piatto fondo!!!!) unto leggermente d'olio e fate rassodare per tutta la notte. Tagliate la panissa a bastoncini e friggete in olio profondo.



Scolatela su carta assorbente, salate, pepate e servite subito.


Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest “The Recipe-tionist” di Flavia del blog “Cuocicucidici” che vede per febbraio Recipe-tionist Carla Emilia di “Un’arbanella di basilico”:

http://cuocicucidici.blogspot.it/2014/01/the-recipe-tioist-di-febbraio-e.html


 

mercoledì 5 giugno 2013

CREPES FARINA DI CECI CON STRACCHINO E RUCOLA

Ciao a tutti!!!

Oggi finalmente è una bellissima giornata di sole ed ho potuto fare il bucato....sì....ma con gli abiti della Barbie!!! I giorni scorsi ho dato alle mie bimbe le mie vecchie barbie...erano i miei giochi preferiti, avevo diversi vestiti, qualche Barbie, un armadio rosa (ricordo benissimo quando a Natale, Gesù Bambino lo portò!!!) ed infine Mistero, il cavallo nero di Barbie....per questo cavallo ricordo come se fosse ieri la guerra che ho ingaggiato con i miei genitori per averlo....in verità ancora un po’ me ne vergogno...sono stata una bambina più che fortunata e viziata come mio fratello, ma ci sono state due cose per cui i miei genitori dissero all’inizio un categorico “NO” e per cui io ho ingaggiato una guerra assurda....questo cavallo e uno zaino blu, viola e fucsia (e già...ho ottenuto anche lui!!!) che poi mi ha accompagnato in tutti gli anni di scuola fino alle superiori e a cui poi mio fratello ha dato il colpo di grazia dopo averlo preso in prestito per qualche giorno!!!! Non ricordavo più i vari abitini ma è incredibile come nel momento in cui li ho visti, tutto è tornato alla mente, ricordo ancora le lunghe giornate passate con la Simmy (la mia grande amica di allora e di adesso!!!!!) ad inventare le storie più incredibili o a costruire case o a cucire abiti per quella sciantosa bambolina!!! Quanti anni sono passati......davvero un sacco!!! Ed ora le mie bimbe giocano con quelle stesse bamboline...mai lo avrei potuto pensare!!! Ed anche qui c’è un piccolo distruttore che fa danni (come in casa dei miei!!!)...Adri, il nanetto piccolo, ha già rotto un cassetto dell’armadio!!!! La storia si ripete...
Scusate mi sono ancora una volta persa nei miei pensieri....


Qualche giorno fa ho ricevuto il premio del contest del blog Cultura del frumento sulle focacce che noi avevamo vinto con la ricetta della focaccia genovese (fugassa zeneize)...uno spettacolare pacco di diverse farine tra le quali c’era la farina di ceci....



La farina di ceci è una farina che mi piace molto e che non manca mai nella mia cucina...così ho pensato di fare delle crepes, poi in frigo avevo dello stracchino e della rucola appena colta...faccio un giretto sul web e trovo (qui) proprio la ricetta perfetta e così è stato....qualche tempo fa avevo già preparato queste aggiungendo però nell'impasto un po' di farina 00,  questa volta invece ho fatto delle crepes con sola farina di ceci con aggiunta di poco rosmarino nell’impasto, farcite con stracchino e rucola...e sapete la novità...è anche una ricetta abbastanza light...vero!!???        Siete stupiti!?!?!


CREPES FARINA DI CECI CON STRACCHINO E RUCOLA


INGREDIENTI:

  • 200 g stracchino
  • rucola (quantità a piacere)
  • burro per cuocere le crepes (o olio extravergine di oliva)

PROCEDIMENTO:

Con questa quantità di pastella ho ottenuto 8 crepes di diametro 20 cm. 



Tritate il rosmarino ed aggiungetelo alla farina di ceci, quindi procedete preparando la pastella per le crepes aggiungendo il latte, le uova e il sale alla farina, mescolate con un mixer in modo da sciogliere tutti gli eventuali grumi. A questo punto potete preparare la crepes versando un mestolino di pastella in una padella da crepes precedentemente imburrata, ruotate la padella in modo che il composto ne ricopra tutto il fondo e lasciate cuocere fino a che non si saranno formate le prime bolle in superficie, a questo punto staccate con una spatolina i bordi della crepes dalla padella e giratela per farla cuocere un minuto dall’altra parte. Continuate così fino ad esaurimento della pastella.

Ora siete pronti per preparare il ripieno. Prendete la rucola e dopo averla lavata e asciugata, tagliatela a listarelle sottili quindi mescolatela allo stracchino. Dividete il ripieno per le varie crepes, spalmatelo sulla superficie della crepes e chiudete... potete arrotolare (come ho fatto io) oppure chiudere a fazzoletto.

Ponete le crepes così farcite in una teglia precedentemente imburrata, aggiungete qualche fiocchettino di burro e mettete in forno per 10 minuti a 180°...se proprio le volete ancora più light sostituite il burro con l’olio extravergine di oliva! Servite calde...



Buon appetito!

martedì 9 aprile 2013

SCIOCCA...antica focaccia ligure

Ciao a tutti!!!
Queste giornate sono davvero pesanti ed interminabili...mi alzo al mattino con il desiderio che sia subito sera per tornare a dormire, non ho voglia di fare nulla ma ancor peggio fatico a trovare l’ispirazione per fare qualunque cosa....Damiana scriveva oggi che vaga per casa chiedendo anche a tutti idee su cosa preparare per pranzo e cena.....è così anche per me!!! Il fine settimana passato per fortuna sono stata punzecchiata dal fotografo e col suo aiuto abbiamo preparato diverse ricette e quindi prossimi post, ma se non fosse stato per lui....


Proprio dalla collaborazione col fotografo...o meglio in seguito al suo brontolare, sul fatto che in dispensa c’era ancora della farina di ceci non utilizzata che rischiava di diventare vecchia, è nata la ricetta di oggi.
La farina di ceci che è un’ottima alternativa alla farina di frumento, e si ottiene dalla macinazione dei semi essiccati del cece (è un alimento ricco di minerali, quali calcio, fosforo, ferro, e di proteine vegetali), e comunque anche i ceci stessi, sono un prodotto largamente utilizzato nella cucina della mia Liguria, basti pensare tra tutte le preparazione alla famosa farinata che è semplicemente fatta di farina di ceci, acqua, sale e olio d’oliva, oppure alle minestre che vengono preparate con i ceci, oppure alla panissa, altra nostra specialità. 


Preparare uno di queste delizie sarebbe stato troppo semplice, ma non temete arriverà anche il loro momento, così abbiamo cercato una ricetta che fosse antica, un qualcosa di tipico ma al tempo stesso inusuale, poco conosciuto.
Dopo qualche ricerca la nostra scelta è caduta sulla Sciocca.
La Sciocca è un’antica focaccia ligure, io credo che non si possa parlare di farinata ma proprio di focaccia per la presenza del lievito di birra tra gli ingredienti. E’ tipica della Riviera Ligure di levante, precisamente di Sestri Levante, ed oggi è ormai caduta in disuso tanto che non si riescono a trovare le sue origini e ancor meno quelle del nome (alcuni ipotizzano un'analogia con la Socca, la farinata di Nizza a cui si avvicina anche pe gli ingredienti, ma si tratta comunque di un azzardo). La ricetta che vi propongo oggi è tratta dal “Codice della Cucina Ligure” edizioni SEP-Il Secolo XIX (è la numero 43)..


Il procedimento è molto semplice, vanno mescolati tutti gli ingredienti, lasciati lievitare una mezz’ora e quindi cotti e il lavoro è fatto. Sinceramente non so se il risultato che ho ottenuto sia come quello originale....è risultata una focaccia un pochino asciutta, con una consistenza un po’ spugnosa, nonostante, come unica modifica, non l’abbia lasciata cuocere un’ora come diceva la ricetta originale, ma solo 30 minuti a 200°C. A noi è piaciuta ma l’abbiamo accompagnata con una salsetta di pomodoro aromatizzata con peperoncino e cumino....insomma con un qualcosa che l’ammorbidisca un po’. Naturalmente si può anche farcire.

SCIOCCA...antica focaccia ligure


INGREDIENTI
  • 400 g di farina di ceci(io Mulino Chiavazza)
  • 1 litro d'acqua
  • 8 g lievito di birra secco
  • 1 cipollina novella
  • olio extravergine d'oliva
  • sale

PROCEDIMENTO:

Sciogliere il lievito in un bicchiere di acqua tiepida. Mescolare la farina con l’acqua e aggiungere il lievito sciolto e la cipollina tritata. Salare. Far riposare una mezz’ora. Ungere abbondantemente un tegame (io ne ho utilizzato uno di alluminio diametro 34 cm). Versarvi il composto. Irrorare con un altro cucchiaio d’olio. Infornare in forno caldo per 1 ora.

Unica modifica che ho apportato è stata proprio quella della cottura, infatti ho infornato in forno caldo a 200°C (la ricetta originale non dava indicazioni in tal senso) per 30 minuti.


Buon appetito!!!


 Con questa ricetta partecipo al contest Mani in pasta: La Focaccia del blog Cultura del frumento


lunedì 8 aprile 2013

CREPES DI CECI CON ASPARAGI

Buongiorno a tutti!!!
Come state?  
Noi....lasciamo stare!!!
Passato bene il fine settimana?
Ieri pomeriggio finalmente, dopo non so più quanto tempo, è uscito il sole, un bel pomeriggio primaverile scaldato da un bel sole caldo....ed oggi...eh eh...oggi piove!! Non sia mai...ci voleva un po’ di pioggia se no finisce che la palude in cui si sono trasformati tutti i prati intorno a casa si secca!!!
Va be’...

Sembra impossibile, ma quando penso a come realizzare una ricetta, per un motivo o per l’altro, quello che poi vien fuori non è mai quello che avevo pensato.... A volte, come venerdì scorso entra in azione Pasticcio (è il mio secondo nome!) e, quelle che dovevano essere delle polpette di ricotta cotte in salsa di pomodoro, si trasformano in un polpettone cotto in forno!!! Sono brava eh!! Scommetto che voi non ci sareste mai riusciti!!! Ma io sì!!
Stavo cucinando, quando arriva a casa il fotografo....saluti, baci, urli dei bimbi, quadrupede che abbaia per festeggiare il suo padrone, corse di bimbi per tutta la casa per festeggiare il ritorno del papà e mamma che, semplicemente, si siede sul letto a chiacchierare amabilmente col consorte appena tornato e le polpette....bhe’! le polpette sono ancora sul fuoco che cuociono no...che bruciano!!! Già la cena sembra irrimediabilmente persa, si pensa già ad una pizza express, ma poi recuperando il recuperabile, il tutto si è trasformato in un polpettone cotto al forno...lo so cosa pensate...sembra una schifezza ma non lo era affatto...diciamo che era un polpettone alternativo che ai nanetti è piaciuto parecchio!!!


Con la ricetta invece delle crepes non è successa la stessa cosa, per fortuna Pasticcio non è entrato in azione, ma quelle che dovevano essere delle tagliatelle di farina di ceci con sugo di asparagi, un piattino abbastanza light, si sono trasformate in crepes di farina di ceci con crema di asparagi...non troppo light!!!


Un piattino davvero goloso che può essere considerato un primo, facendo una porzione con due crepes, oppure come un antipasto, facendo le crepes più piccole e servendone solo una.

CREPES DI FARINA DI CECI CON ASPARAGI


INGREDIENTI:

per le crepes (con questa dose ho ottenuto 10 crepes diametro 22 cm utilizzando 2 mestolini di pastella per ogni crepes, circa 60 ml):
  • 140 g farina di ceci(io Mulino Chiavazza)
  • 30 g farina 00
  • 2 uova
  • 340 g latte
  • sale
  • burro per il padellino
per la crema di asparagi:
  • 250 ml latte
  • 25 g farina 00
  • 25 g burro
  • noce moscata
  • un pizzico sale
  • 400 g asparagi
  • 30 g burro
  • sale
  • pepe
  • 150 g emmentaler

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa preparare la pastella delle crepes: unite le farine in una ciotola, unire le uova, il latte a filo mescolando con le fruste fino ad ottenere una pastella senza grumi, aggiungete un pizzico di sale e dopo aver coperto con pellicola lasciare riposare 1 ora.
Passato il tempo di riposo, cuocete le crepes ungendo col burro il padellino.
Per la crema di asparagi. Pulite gli asparagi eliminando la parte dura del gambo, lavateli e lessateli con la punta rivolta verso l’alto.
Nel frattempo preparare la besciamella: riscaldate il latte e aromatizzate con la noce moscata, in una seconda pentola fare il classico roux con burro e farina, facendo sciogliere quest’ultimo ed aggiungendo la farina. Far cuocere il composto per qualche minuto quindi aggiungere il latte caldo, salate e continuando a mescolare con una frusta per eliminare eventuali grumi, fate addensare il tutto.
Una volta cotti gli asparagi tagliate i gambi a rondelle e conservate le punte per la decorazione. Fate saltare in padella i gambi con 30 g burro, fate insaporire per 5 minuti quindi salate e pepate. In un mixer frullare i gambi degli asparagi aggiungendo la besciamella e aggiustate di sale e pepe.
A questo punto una volta preparate le crepes e la crema, unite le due preparazioni spalmando due cucchiai di crema di asparagi su ogni crepes, cospargerla su tutta la superficie, e aggiungendo l’emmentaler grattugiato. Richiudete le crepes in quattro (a fazzoletto), disporle in una pirofila da forno, cospargere con altro emmentaler grattugiato, decorare con le punte degli asparagi tenute da parte e gratinare in forno per 5-10 minuti.
Servire caldo.


Buon appetito!!!

sabato 17 novembre 2012

UOVA E MOSTARDELLA CON BASTONCINI DI PANISSA GRIGLIATI

Anche questa volta il fotografo ha voluto strafare, e si è sostituito al cuoco (mi do delle arie!!!) relegandomi al ruolo di scrivana….

Questo piatto è un classico della tradizione contadina, l’uovo al tegamino è una ricetta elementare, veniva preparata frequentemente e costituiva una solida base per interi pranzi, essendo un piatto gustoso e calorico a sufficienza per sostenere ore di lavoro.

Bhe’! ai nostri tempi lo potremmo definire uno schiaffo al colesterolo, specialmente proposto in questa versione con la mostardella. Il tocco dello chef di casa mia, è stato quello di sostituire le strisce di pane utilizzate per mangiare il tuorlo dell’uovo, con strisce di panissa grigliata.


UOVA E MOSTARDELLA CON BASTONCINI DI PANISSA GRIGLIATI




INGREDIENTI:
·      Uova (uno per ogni commensale)
·      1 mostardella
·      vino bianco
·      sale
·      olio extravergine di oliva

per la panissa:
·      150gr farina di ceci
·      500ml acqua
·      sale

PREPARAZIONE:


Cominciamo col preparare la panissa che andrà poi lasciata raffreddare, tagliata a listarelle e quindi grigliata da tutti i lati. In generale la proporzione per preparare la panissa è 1lt d’acqua per 300gr di farina di ceci, ognuno si deve quindi regolare poi sulla quantità che gli serve.


Mettere la farina di ceci in una casseruola ed aggiungere gradatamente l’acqua tiepida mescolando in modo da non formare grumi, unire il sale e mettere al fuoco continuando a mescolare come se fosse una polenta.
Quando sarà rassodata, abbastanza da staccarsi dalle pareti della casseruola, versarla in una teglia e stenderla per bene.

Dopo qualche ora sarà completamente fredda e rassodata, quindi tagliarla a listarelle e grigliarla da tutti i lati con poco olio. Tenere da parte.


Continuiamo la preparazione: per prima cosa tagliare la mostardella a fette spesse quasi 1 cm, passarla in padella a fuoco vivo su ambo i lati e sfumare con vino bianco. Tenere da parte.
Occupiamoci dell’uovo: dividere l’albume dal tuorlo, mettere in un padellino con poco olio l’albume e far cuocere, quando è quasi cotto aggiungere le fettine di mostardella e il tuorlo dell’uovo al centro del’albume. Lasciare pochi minuti, il tuorlo non deve rassodare ma solo scaldarsi.
Servire ben caldo con i bastoncini di panissa.

Buon appetito!

Vi racconto ancora due curiosità su questo piatto, o meglio sugli ingredienti che lo compongono.

La mostardella è un prodotto derivato dal più famoso salame di Sant'Olcese e composto dalle parti di carne bovina più filacciose.
E’ un vero e proprio reperto archeologico della gastronomia genovese,
per le sue caratteristiche ed il suo costo inferiore essa viene denominata "il Salame dei Poveri", essendo infatti parte integrante della dieta della famiglie contadine della Val Polcevera e del popolo genovese.  Viene abitualmente consumata come un salume crudo qualsiasi, tuttavia nella cucina popolare genovese essa viene scottata sulla graticola, adoperata in ricette assieme alle uova oppure come contenuto di gustose frittelle.  La mostardella servita calda era la colazione tradizionale del giorno di Natale.

Con la farina di ceci oltre alla gustosissima Farinata, si può creare un'altra bontà tipica del nostro territorio, la Panissa.
Anche la panissa, come la farinata, si poteva trovare nelle antiche “Sciamadde”, locali storici di Genova, in cui veniva cucinata con il forno a legna e servita insieme alle tipiche torte salate liguri. Questi locali hanno origini antichissime e dopo un periodo in cui stavano scomparendo, sono ritornati di moda, grazie ai giovani che con grande passione stanno continuando questa antica tradizione. 


Con questa ricetta partecipo al contest “Cucinando…curiosando” di Paola del blog Radici di zenzero:


Io sono curioso/a e Tu? Partecipa con me a "Cucinando Curiosando"! 
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