giovedì 14 maggio 2020

GATTAFIN...per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme i GATTAFIN DI LEVANTO per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de Al km 0 che ha per tema “la natura nel piatto”.
 


Nella nostra regione sono infiniti i piatti preparati con le erbette di campo, da noi indicate con un unico termine preboggion (in dialetto si legge prebuggiun) che indica una miscellanea di erbe commestibili.

Questa tradizione un tempo era una vera e propria esigenza dettata dalla necessità di sfruttare ogni risorsa possibile in un periodo, quello fino alle due guerre, caratterizzato da scarse quantità di cibo, oggi è diventata una tendenza dettata dal desiderio di recuperare le tradizioni. La conoscenza delle erbe spontanee veniva tramandata di generazione in generazione, da madre in figlia, insegnandola da subito ai più piccoli.
 

Non è possibile fare un elenco di quelle che sono le essenze che compongono il preboggion, perché la composizione varia moltissimo da stagione a stagione, ma anche da luogo a luogo. Possiamo dire che il periodo migliore per utilizzare le erbette di campo è la primavera, quando dopo le abbondanti piogge nascono le prime rosette fogliari molto tenere e ricche di nutrimento, ma si possono raccogliere anche in altri momenti.

I Gattafin di Levanto sono solo uno dei numerosi piatti che in Liguria vengono preparati con il preboggion. Sono grandi ravioli fritti che racchiudono al loro interno un ripieno di erbe spontanee, il preboggion; naturalmente è possibile sostituire questo mix con erbe più facilmente reperibili come bietole, spinaci, poca borragine e poca scarola, quest’ultima ricrea quel leggero amarognolo delle erbette.
 

Normalmente vengono serviti come antipasto, per noi sono diventati un piatto unico accompagnati da verdure fresche. Sono un piatto storico del territorio di Levanto, la cui denominazione è stata registrata depositando il marchio “Gattafin” dall’Associazione Sapori di Levanto.

 


L’origine del nome Gattafin è dubbia e nel tempo si sono formulate due ipotesi: la prima, dalla raccolta di erbe spontanee da parte degli operai della cava di pietra in località La Gatta che poi dalle moglie venivano trasformate in questi ravioli fritti; la seconda, fa derivare i gattafin dalle “gattafure”, una parola del trecento con cui si indicavano le torte con ripieno di verdure.


Andiamo a prepararli insieme...



GATTAFIN DI LEVANTO
Ricetta originale dal blog Le cinque erbe
INGREDIENTI per circa 30 ravioli 8x8 cm:
per la pasta:
  • 300 g farina forte
  • 30 ml olio extravergine di oliva
  • 150 ml vino bianco secco
  • acqua q.b solo se necessaria
  • sale q.b.
per il ripieno:
  • 500 g preboggion oppure bietole
  • 1 cipolla piccola
  • 5/6 rametti di maggiorana fresca
  • 1 uovo
  • 60 g parmigiano reggiano grattugiato
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • sale q.b.
per friggere:
  • olio extravergine di oliva oppure olio di semi di arachide

PROCEDIMENTO:

Con largo anticipo, io la preparo la mattina per utilizzarla nel primo pomeriggio e la ripongo in frigo, il riposo della pasta è molto importante per facilitarvi il lavoro quando dovrete stenderla, preparate la pasta dei ravioli. Utilizzo farina forte perché mi permette di avere una pasta più elastica.

Impastate tutto gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico, aggiungete acqua solo se necessario. Una volta pronta la pasta lasciatela riposare almeno un’ora coperta da un canovaccio. Se la preparate molto tempo prima riponetela in frigo coperta da pellicola.

Pulite il preboggion, quindi sbollentatelo velocemente in acqua bollente per poi passarli in padella con olio e cipolla tritata fina.

Se utilizzate le bietole, pulitele, e tagliatele a striscioline sottili quindi (senza sbollentarle) passatele in padella con olio e cipolla tritata, una volta cotte ridurranno molto il loro volume. Salate e tenete da parte.

In una ciotola mettete le vostre erbette o bietole, aggiungete la maggiorana tritata, l’uovo, il parmigiano (se non amate molto il sapore amarognolo delle erbette potrete aggiungere qui un cucchiaio di ricotta fresca). Mescolate il tutto ed eventualmente aggiustate di sale. Otterrete un composto abbastanza sodo.

Ora riprendete l’impasto “riposato” e stendetelo col matterello sulla spianatoia infarinata. Con l’aiuto di un cucchiaio ponete piccole porzioni di ripieno su metà pasta ad una distanza di circa 5 cm l’uno dall’altro. Ripiegate l’altra metà della pasta sopra al ripieno, schiacciate bene la pasta intorno ai mucchietti di ripieno in modo da fra uscire l’aria, quindi con una rotella dentellate tagliate i vostri ravioli formando un quadrato 8 cm x 8 cm. Sigillate bene i lati con i rebbi di una forchetta e riponete su un vassoio infarinato in attesa della frittura.

Friggete i ravioli pochi alla volta in abbondante olio, dovranno essere ben dorati in superficie. Scolateli bene su carta assorbente. Servite caldo.
 





Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “Natura nel piatto”:


Colazione da Simona: Biscotti con farina di miglio, yogurt, miele e polline

Pranzo da Sabrina: Tagliolini al salmone con erbe aromatiche

Merenda da Carla: Pancakes salati con verdure

Cena qui da noi: Gattafin di Levanto





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5 commenti:

  1. Alla parola Raviolo fritto già mi avevi conquistato. Un bascio

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  2. Ma sai Moni che non conosco affatto questi ravioli? e mi pare che sia una grave mancanza... devono proprio essere buonissimi e chissà perchè mi sa che siano anche della serie una tira l'altro! Bacioni a tutti a presto :)

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  3. Io AMO visceralmente tutte le erbe di campo, ogni fiore edibile spontaneo e chi più ne ha, più ne metta; noi in piemonte ne abbiamo davvero tante, ma che io sappia voi ne avete di più grazie al clima fortunato della vostra regione, guarda... mi chiedevo cosa fossero questi gattafin e mi rimarranno impressi soprattutto per quel boccone infilzato che vorrei fare volare in bocca adesso! Grazie per questa bella ricetta, bacioni

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  4. Devono esser di un buono pazzesco!!! Mi piacciono moltissimo le erbe di campo, e quando torno da mia mamma me ne faccio sempre una grossa abbuffata (che qui in città "di campo" è un'impresa impossibile).

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  5. Buonissimi
    Li prepara spesso in zia lei li fa sia con le erbe nn so se quelle di campo o le bietole sia in alcuni metto anche un pezzetto di salsiccia o un pezzetto di formaggio una sua variante!

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