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giovedì 25 marzo 2021

PLUMCAKE DI PASQUA...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme il PLUMCAKE “QUASI” DI PASQUA per il nostro appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “ricette di Pasqua”.
 


Vi starete chiedendo il perché di quel QUASI che compare nel nome di questo povero plumcake! L’idea di partenza per questa ricetta sulla carta era davvero valida, già immaginavo il set in cui lo avremmo fotografato, avevo programmato tutto, senza però pensare al fattore “Monica”. Sì proprio così, perché solo io posso essere tanto pasticciona, è il mio secondo nome... 

Come vi dicevo, l’idea di partenza era quella di un dolce semplice che potesse sostituire la classica colomba ma lasciandone un leggero ricordo. Il mio dolce doveva avere un gusto che ricordasse vagamente la colomba, ed è per questo che ho inserito nell’impasto un mix aromatico che potesse ricordare quello che si usa per la colomba, poi doveva avere la superficie croccante caratteristica della colomba con tanta granella di zucchero e mandorle.
 


Sulla carta sembrava davvero un bel dolce, ho scelto una vecchia ricetta di un ciambellone soffice (troppo soffice...forse questa scelta è stata l’errore), ho aggiunto il mix aromatico, e, finito di impastare, ho inserito tutto nel mio stampo. Non mancava altro che aggiungere la glassa.

La inserisco nella sacca da pasticcere e la distribuisco bene su tutta la superficie, aggiungo la granella e le mandorle. Mi volto un attimo, dando le spalle alla teglia, per posare la sacca vuota.

Ritorno davanti al mio plumcake ed è nudo. C’è solo l’impasto. La prima reazione è stata “devo mettere la glassa” ma subito ho ricordato di averla già messa, ed ho capito. Sono sbiancata. La mia glassa era stata inglobata dall’impasto, sparita in un attimo come inghiottita dalle sabbie mobili...

Immaginate la mia faccia, le ho pensate tutte (per un attimo anche di ripescare la glassa 😂 dal fondo) ma nessuna idea era davvero valida e alla fine l’ho messo in forno così come era...nudo! 

Guardate dov'è la mia glassa:
 

..il fotografo ha suggerito di capovolgerlo!!! 😂

Non avevo intenzione di presentarvelo qui oggi ma poi ho detto che forse il mio errore poteva essere di aiuto per altri e comunque il gusto del plumcake è davvero buono così anche se non ho ottenuto esattamente quello che volevo, ma QUASI, non mi resta che lasciarvi la mia ricetta del mio Plumcake QUASI di Pasqua...

Vediamo come fare insieme...

PLUMCAKE “QUASI” DI PASQUA 
La ricetta originale era un Ciambellone soffice 


INGREDIENTI (uno stampo 30x10 cm con bordi alti 9 cm):
  • 250 g farina 0
  • 50 g mandorle
  • 150 g olio extravergine di oliva
  • 200 g zucchero
  • 2 uova intere + 2 tuorli
  • 100 g succo di arancia
  • 1 bustina lievito per dolci
  • un pizzico di sale
  • granella di zucchero q.b.

per il mix aromatico:
  • 30 g miele di acacia (2 cucchiaini)
  • semi di 1 bacca di vaniglia
  • buccia di un limone grattugiata
  • buccia di un’arancia grattugiata
  • 20 g liquore cointreau


PROCEDIMENTO:

La sera prima preparate il mix aromatico e conservatelo in frigorifero.

Frullate le mandorle con un cucchiaino di zucchero preso dal totale ed unitele alla farina e al lievito. Tenete da parte.

Montate con la frusta nella ciotola della planetaria le uova (intere e tuorli) con lo zucchero ed il mix aromatico ad alta velocità, otterrete un composto chiaro e spumoso.

Unite ora l’olio a filo, sempre montando con la frusta.

A questo punto aggiungete il composto di farina e il succo di arancia alternandoli e mescolando con una spatola. Otterrete un composto liscio ed omogeneo.

Ricoprite con carta forno i vostri stampi e dividete il composto. Cospargete sulla superficie abbondante granella di zucchero (sperando che non affondi anche questa 😋).

Infornate il forno già caldo statico a 180°C per circa 40-45 minuti, fate la prova stecchino.


Buona appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “Ricette di Pasqua”:



  • Merenda qui da noi: Plumcake QUASI di Pasqua




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giovedì 11 marzo 2021

ERBUN DI DOLCEACQUA....per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme l’ERBUN di DOLCEACQUA per il nostro appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “cucina rustica”.
 


L’Erbun è una torta salata tipica del ponente ligure, precisamente del piccolo borgo di Dolceacqua in provincia di Imperia. È una torta salata a base di zucca e pochi altri ingredienti, molto diversa dalla nostra torta di zucca genovese infatti non viene arricchita con la prescinseua ma la zucca è cotta semplicemente con il porro tritato e il latte.
 


Come tutte le torte salate liguri, la nostra regione è molto ricca di questo tipo di preparazioni nutrienti e appetitose, anche l’Erbun è racchiusa da uno scrigno di croccante pasta matta, un semplice impasto di farina 0, olio extravergine di oliva, acqua e un pizzico di sale.
 


Vediamo come fare insieme...


ERBUN DI DOLCEACQUA
Ricetta originale di Anna di Dolceacqua


INGREDIENTI (per una torta diametro 24 cm):

per la pasta matta:
  • 100 g farina 0
  • 15 g olio extravergine di oliva
  • acqua q.b.
  • un pizzico di sale
per il ripieno:
  • 800 g zucca già pulita
  • 50 g parmigiano reggiano
  • 2 uova medie
  • 1 porro
  • ½ bicchiere di latte
  • farina di polenta q.b.
  • 4 – 5 rametti maggiorana fresca
  • prezzemolo q.b. (io non l’ho messo)
  • olio extravergine di oliva
  • sale q.b.
  • pepe q.b.


PROCEDIMENTO:

Preparate la pasta matta per la sfoglia in anticipo in modo che possa riposare e sia più facile da stendere sottile. Copritela con pellicola e, se preparata con molto anticipo, riponetela in frigo.

Ora preparate il ripieno. Tagliate la zucca a tocchetti piccoli. Tritate il porro finemente. Tritate finemente la maggiorana.

In padella scaldate qualche cucchiaio d’olio extravergine di oliva, aggiungete il porro e fate soffriggere per qualche minuto.

Aggiungete ora la zucca tagliata a tocchetti, aggiustate di sale e pepe, aggiungete la maggiorana quindi lasciate insaporire qualche minuto. Infine aggiungete il latte e portate a cottura, la zucca non deve disfarsi ma diventare morbida.

Lasciate raffreddare. Aggiungete alla zucca le due uova sbattute leggermente sbattute e il parmigiano reggiano grattugiato. Mescolate il tutto e aggiustate eventualmente di sale.

Riprendete la pasta matta e stendetela in una sfoglia molto sottile. Coprite la teglia con carta forno quindi rivestitela con la sfoglia. Versate il composto di zucca, livellatelo e cospargete la superficie di polenta (o pangrattato se non avete la polenta). Ripiegate la pasta in eccesso sul ripieno.

Infornate in forno già caldo a 180°C per circa 40 minuti.

Servite tiepido.


Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “Cucina rustica”:


  • Pranzo qui da noi: Erbun di Dolceacqua 


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giovedì 25 febbraio 2021

SFORMATINI DI RICOTTA...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme gli SFORMATINI DI RICOTTA E PRESCINSEUA CON UVETTA PROFUMATI AL ROSOLIO per il nostro appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “Sformati e tortini fumanti”.
 


Il tema di questo nostro secondo appuntamento di febbraio con la rubrica “Al Km 0” sono gli sformati o flan. Non ne avevo mai preparato, o meglio avevo utilizzato quel nome per preparazioni che poco avevano a che fare con un flan.
 


E se proprio devo dire la verità, anche con questa ricetta temo di aver fatto un errore. Infatti lo sformato o flan ha la caratteristica di essere cotto a bagnomaria....ed io l’ho dimenticato. Ho fatto una semplice cottura in forno statico, senza bagnomaria.
 


Per quanto riguarda gli ingredienti: avevo deciso di non utilizzare solo ricotta ma accompagnarla in egual quantità con la nostra prescinseua, poi ho aggiunto l’uvetta ammollata in abbondante rosolio.
 


Il rosolio è il liquore alle rose, a Natale ne abbiamo ricevuto in dono una bottiglietta preparato dalla sorella del fotografo, si prepara dopo la macerazione dei petali di rosa in alcool con l’aggiunta di acqua e zucchero. Ha una consistenza molto viscosa, e il suo nome ricorda proprio questa sua caratteristica.

Vediamo come fare insieme...


SFORMATINI DI RICOTTA E PRESCINSEUA CON UVETTA PROFUMATI AL ROSOLIO
Trovate la ricetta originale qui.

INGREDIENTI (per una teglia 20x20 cm):
  • 250 g ricotta
  • 250 g prescinseua
  • 120 g zucchero
  • 90 g uvetta
  • 20 g maizena (amido di mais)
  • 10 cl rosolio
  • 2 uova
  • scorza grattugiata di un limone
  • sale

PROCEDIMENTO:

In una ciotola unite l’uvetta al rosolio e lasciatela in ammollo per almeno mezz’ora.

Montate con le fruste elettriche i tuorli d’uovo con metà zucchero, quando saranno ben montati e spumosi unite la ricotta e la prescinseua mescolando con un cucchiaio. Unite la scorza di limone e la maizena setacciata sempre mescolando. Infine scolate l’uvetta ed unitela al composto. Mescolate delicatamente.

Montate a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale quindi uniteli al composto di ricotta e prescinseua mescolando con una spatola dal basso verso l’alto, fate attenzione a non smontare il tutto.

Imburrate ed infarinate una teglia unica o stampini monoporzione, coprite il fondo di ogni stampo con un tondo di carta forno.

Versate il composto nello stampo, livellatelo quindi cuocetelo in forno statico già caldo a 180°C per circa 40 minuti (25-30 minuti se fate stampi monoporzione). La superficie dovrà colorarsi. Fate la prova stecchino, sono cotti quando lo stecchino rimane asciutto.

Sfornate e lasciate raffreddare gli sformatini negli stampi. Serviteli freddi se volete accompagnati con confettura, cioccolato o semplice zucchero a velo.



Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “Sformati e tortini fumanti”:





  • Colazione qui da noi: Sformatini di ricotta e priscinseua con uvetta e rosolio




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giovedì 11 febbraio 2021

TAGLIATELLE DI FARINA DI CASTAGNE E CACAO CON PRESCINSEUA E NOCI...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme le Tagliatelle con farina di castagne e cacao con prescinseua e noci...che sono poi diventate pinoli, per il nostro appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “Cucinare con il cioccolato o con il cacao”.  
 


Quando penso a cacao o a cioccolato mi viene istintivo abbinarli ai dolci, una bella torta, una crostata o dei bignè; in realtà il cacao inizialmente era quasi considerato una spezia e veniva utilizzato nei piatti salati ad esempio per insaporire la cacciagione.
 


Ancora oggi vi è una tradizione di piatti salati in cui viene utilizzato il cacao; facile pensare alla coda alla vaccinara, al cinghiale, ai tortelli veneziani o al risotto con salsa al cacao o ancora alle tagliatelle al cacao, noci e gorgonzola (Fonte La cucina Italiana).
 


Il piatto che vi proponiamo oggi sono proprio delle tagliatelle, inizialmente volevo prepararle esclusivamente col cacao ma poi ho “inciampato” nella ricetta delle tagliatelle con farina di castagne e cacao condite con ricotta e noci, e non ho resistito.
 


Al posto della ricotta ovina e della ricotta affumicata ho usato la nostra immancabile prescinseua e il parmigiano reggiano e poi, causa un topino che ha finito tutte le noci nella dispensa, ho sostituito le noci con i pinoli.

Vediamo come fare insieme...


TAGLIATELLE CON FARINA DI CASTAGNE E CACAO CON PRESCINSEUA E PINOLI
Ricetta tratta da “La pasta dagli agnolotti agli ziti”, AA.VV., Slow Food Editore, p 472, in particolare questa ricetta è del Ristorante Il Vecchio Castagno, Serrastretta (Catanzaro)


INGREDIENTI (per 5 persone):
  • 300 g semola rimacinata di grano duro
  • 200 g farina di castagne
  • 30 g cacao amaro
  • 2 uova   3 uova
  • gherigli di noci   pinoli q.b. 
  • 200 g ricotta ovina   prescinseua
  • olio extravergine di oliva
  • ricotta affumicata da grattugia   parmigiano reggiano
  • noce moscata
  • sale

PROCEDIMENTO:

Sulla spianatoia fate una fontana con le farine, il cacao e poco sale. Aggiungete le uova leggermente sbattute e iniziate ad impastare con una forchetta. Quando le uova saranno assorbite, iniziate ad aggiungere poca acqua alla volta e continuate ad impastare, dovrete ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprite con un canovaccio e lasciate riposare per almeno mezz’ora.
 
Riprendete l’impasto e stendetelo col matterello o aiutandovi con una sfogliatrice ad uno spessore medio, quindi tagliate le tagliatelle con un coltello o usando le trafile. Distribuite le tagliatelle su un vassoio spolverato di abbondante semola e lasciatele riposare.
 

Mettete l’olio e la prescinseua in una padella su fuoco basso, diluite con poco latte, insaporite con noce moscata e lasciate cuocere per una decina di minuti.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e trasferitela in padella con la crema di prescinseua. Tostate i pinoli in un padellino.
Servite la pasta con una spolverata di pinoli e parmigiano reggiano.





Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “Cucinare con il cioccolato o con il cacao”:




Colazione da Simona: Budino al cioccolato e amaretti gluten free (senza uova e senza lattosio) 
Pranzo da Sabrina: Tagliolini al cacao con gamberetti, stracciatella e pinoli 
Merenda da Carla: Brownies con cioccolato e pistacchi 
Cena qui da noi: Tagliatelle con farina di castagne e cacao con prescinseua e pinoli.




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giovedì 28 gennaio 2021

TORTINE AGRUMI E CIOCCOLATO...per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme dei Tortini con agrumi e cioccolato, per il nostro appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “la cucina del riuso”.
 


Il tema di questo nostro appuntamento “la cucina del riuso” intesa non solo come riutilizzo di piatti avanzati ma come utilizzo di parti di scarto degli alimenti che utilizziamo giornalmente, mi aveva entusiasmato. Avevo in mente mille idee anche perché la nostra regione ha molti piatti che contemplano questo tipo di cucina ma sono quasi tutti salati.
 


Nell’assegnazione delle portate, mi è capitata la merenda e questo mi ha davvero messo in difficoltà. Volevo proporvi qualcosa di tipico della nostra cucina e l’unica cosa che mi veniva in mente era la torta di mele col pane avanzato, ma, vi dico la verità, non mi fa impazzire e poi in casa mia il pane avanzato finisce tutto trasformato in pangrattato, le rare volte che avanza.
 


Poi ai piccoli è venuta voglia di spremuta, e da lì l'idea. Ho trasformato la semplice spremuta in un estratto di arance, limoni e carote per avere un concentrato di vitamine perfetto per questo periodo di gran freddo.

E a quel punto la scelta era fatta, perché non ci avevo pensato prima! Prepareremo insieme dei tortini al cioccolato con gli scarti dell’estrattore. Perfetto!

Vediamo come fare insieme...

TORTINI AL CIOCCOLATO CON SCARTO ESTRATTORE
INGREDIENTI (per 12 tortini dimensione 6x9 cm, oppure stampo tondo diametro 22 cm):

  • 200 g farina 0
  • 150 farina di avena
  • 30 g cacao
  • 80 g olio extravergine di oliva
  • 140 g scarto di estrattore (2 arance, 1 limone e 1 carota)
  • 130 g latte di riso
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 150 g zucchero
  • pizzico di sale
  • 90 g pepite di cioccolato fondente

per finire:

  • granella di zucchero q.b.


PROCEDIMENTO:


In una ciotola, montate le uova con lo zucchero fino a renderle bianche e spumose. Continuando a montare, aggiungete l’olio a filo. 

Tritate gli scarti dell’estrattore quindi aggiungeteli insieme al latte di riso al composto montato di uova e zucchero e amalgamate con una spatola.

Setacciate le farine e il cacao con il lievito e il pizzico di sale ed aggiungete al composto sempre mescolando delicatamente con una spatola. 

In ultimo aggiungete le pepite fredde di frigo (io le tengo in freezer) ed amalgamate. 

Foderate con carta forno i vostri stampi (oppure imburrate ed infarinate bene i bordi) e trasferitevi l’impasto. Coprite la superficie con granella di zucchero.

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 20 minuti circa, fate attenzione che non si asciughino troppo. Fate la prova stecchino sempre. 

Fate raffreddare per qualche minuto prima di sformare, quindi trasferite su una gratella da dolci e lasciate raffreddare completamente prima di servire.


Nota:

  • Se utilizzate uno stampo unico dovrete aumentare il tempo di cottura a 35-40 minuti, fate comunque sempre la prova stecchino.


Buon appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “la cucina del riuso”:


LOGO


Colazione da Sabrina: Tisana con buccia di banana e pancake con polpa di banana 
Pranzo da Carla: Frittata di pesce e broccoli
Merenda qui da noi: Tortine agrumi e cioccolato
Cena da Simona: Polpette di lesso, pane e patate 



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giovedì 14 gennaio 2021

PARMIGIANA DI ZUCCA, GORGONZOLA E NOCI...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme la Parmigiana di zucca con gorgonzola e noci, per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “le vitamine nel piatto”.
 


Durante l’inverno il nostro organismo viene messo a dura prova non solo per il freddo ma anche per lo stress che la nostra vita ci riserva, tutto questo aumenta il rischio di incappare in raffreddori e altre malattie a causa dell’abbassamento delle difese immunitarie.
 


Abbiamo però la possibilità di migliorare questa situazione attraverso l’alimentazione assumendo con gli alimenti tutte quelle vitamine che potrebbero aiutare a contrastare eventuali attacchi.
 


Potremmo dire che per ogni stagione la tipologia di vitamine da assumere cambia, quello che oggi vorremmo fare è proporvi delle ricette che siano ricche di tutte queste vitamine così indispensabili.

Qui da noi troverete un piatto unico molto goloso che ha come protagonista la zucca, ricca di carotenoidi che, una volta assunti, dal nostro organismo vengono convertiti in vitamina A; importantissima per tutti quei processi implicati nel rinnovamento e nella crescita dei tessuti. Insieme alla zucca troverete tanto formaggio e le noci entrambi fonte di vitamina B2 che invece è importantissima per il funzionamento delle cellule dell’organismo. A questi due ingredienti non dimentichiamo di aggiungere l’olio extravergine di oliva, onnipresente nella nostra cucina, ed importantissimo per favorire l’assorbimento della vitamina E, potente antiossidante che protegge le membrane cellulari dai processi di invecchiamento.
 


Bene, dopo tutte queste informazioni non ci resta di vedere insieme come preparare la nostra ricetta...


PARMIGIANA DI ZUCCA CON GORGONZOLA E NOCI
INGREDIENTI (per 4 persone):
  • 800 g (circa) zucca pulita
  • 200 g mozzarella
  • 150 g gorgonzola (regolatevi a vostro gusto)
  • parmigiano reggiano grattugiato q.b.
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • 10 gherigli di noce
  • farina q.b.
  • sale e pepe
  • 4-5 foglie di salvia
  • 3 rametti di timo
  • pangrattato q.b.

PROCEDIMENTO:

Tagliate la zucca a fette sottili (3-4 mm), ho fatto tre strati nella mia teglia (20x20cm). Tagliate la mozzarella a fette. Tritate le foglie di salvia e timo. Oliate una teglia con olio extravergine di oliva e spolveratela di pangrattato, oppure se preferite ricoprite con carta forno. 

Ho utilizzato la zucca cruda (*), passate nella farina ogni fetta di zucca quindi distribuitela in un primo strato nella teglia scelta. Sovrapponete leggermente le fette per avere uno strato omogeneo. Salate, pepate e spolverate con poco trito di salvia e timo (solo se state utilizzando la zucca cruda, altrimenti lo avete già fatto).

Distribuite sulla zucca 1/3 della mozzarella, spolverate di parmigiano, aggiungete qualche fiocchetto di gorgonzola e spezzettate qualche gheriglio di noce. 

Ora ricominciate gli strati: zucca, aromi, mozzarella, parmigiano, gorgonzola, noci. Fate tre strati di zucca terminando con i formaggi (mi piace che non sia troppo spessa). 

Cuocete in forno già caldo a 180°C per 35-40 minuti (tempi necessari se partite da zucca cotta altrimenti riduceteli) coprendo con un foglio di alluminio se la superficie si colorasse troppo. Prima di sfornare la vostra parmigiana con una forchetta provate la cottura della zucca in vari punti (non necessario se avete utilizzato la zucca già cotta). 

Lasciate intiepidire e servite, ottima se preparata con qualche ora di anticipo. 


NOTE:

(*) In alternativa potrete precuocere la zucca, in una teglia distribuite la zucca a fette senza sovrapporle, salate, pepate, cospargete con un filo di olio e aromatizzate con un trito di timo e salvia. Cuocete in forno per 12 – 13 minuti a 180°C. Quindi utilizzate queste fette aromatizzate per la vostra parmigiana che poi cuocerete in forno a 180°C fino a che sarà ben dorata in superficie, non serve una lunga cottura essendo tutto già cotto. 

Naturalmente questa mia ricetta è solo un’idea, potrete ulteriormente arricchire al vostra parmigiana con prosciutto o pancetta o ancora aggiungere della provola affumicata al posto del gorgonzola o anche dei funghi trifolati tra gli strati.
 





Buon appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “le vitamine nel piatto”:



  • Pranzo qui da noi: Parmigiana di zucca, gorgonzola e noci




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giovedì 10 dicembre 2020

CIMA GENOVESE IMPANATA E FRITTA...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo insieme la cima genovese impanata e fritta (çimma frita), per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “il Natale a tavola”.
  


La cima alla genovese, una tasca di vitello ripiena di uova, formaggio, verdure e carne di vitello, creata cucendo su tre lati il pezzo di carne, è certamente il piatto genovese che più amo, decisamente il mio preferito fin da bambina.
 


È la regina dei piatti genovesi e protagonista delle nostre tavole delle feste. In realtà si dovrebbe proporre a Pasqua ma la mia nonna materna sapeva della mia preferenza e così contravveniva alla regola e la preparava anche a Natale come del resto ha continuato a fare anche la mia mamma, mentre la mia nonna paterna più severa e ligia alle regole, non ha mai voluto cedere e quando gliela chiedevo “in tempi sbagliati” (la sua versione era quella che preferivo) mi rispondeva sempre che dovevo aspettare Pasqua!!

Io in realtà sarei più integralista come la nonna Sunti (la nonna paterna) ma poi con la scusa dei post per il blog oppure che piace tanto ai bambini (per non dire a me), mi contraddico e la preparo più volte l’anno.
 


Amo molto anche il brodo di cima, un brodo molto delicato e leggero quindi non fascio mai la cima in un canovaccio o in una rete come fanno alcuni, e devo dire che, seguendo poche semplici regole, sarà per la fortuna o che cosa non so, fino ad ora non si è mai rotta.

Tradizione vuole che nel brodo di cima ci si cuociano i Natalini in brodo (qui vi lascio la versione di casa nostra), chiamati anche Maccheroni genovesi di Natale sono una pasta tipica delle nostre zone e anche tipica del periodo di Natale infatti solo in questo periodo vengono venduti.
 


La ricetta della cima impanata e fritta è una non ricetta, è più un modo alternativo per consumare la cima, spesso viene proposto nei ristoranti insieme al fritto misto, quindi vi lascio anche la ricetta della cima genovese ma mi raccomando, leggete anche il post originale ricco di consigli.

Vediamo insieme come fare...


CIMA GENOVESE IMPANATA E FRITTA
INGREDIENTI:
  • fette di cima spesse 0,5 cm
  • pangrattato q.b.
  • uova q.b.
  • sale

per friggere:
  • ½ l olio di semi di arachide

PROCEDIMENTO:

Non amo la cima troppo spessa per impanarla, quindi la taglio a fette di circa 0,5 cm. 
 

Preparate in una ciotola l’uovo, sbattetelo leggermente con una forchetta quindi salatelo. Non vi ho dato le quantità precise perché molto dipende da quanta cima vorrete impanare e friggere, io ne ho fatte 4 fette ed un uovo è stato più che sufficiente.

In un pentolino profondo e stretto (il mio conteneva precisamente una fetta di cima alla volta) mettere l’olio. Scaldarlo quindi friggete per pochi minuti le fette di cima, una alla volta, ricordate che è necessario solo il tempo per “colorare” l’impanatura perché il resto è già cotto.

Scolate ogni fetta e trasferitela su un piatto con carta assorbente in modo che l’olio in eccesso venga assorbito. 

Servite caldo accompagnato da un bel piatto si insalata.


Ed ora la ricetta della cima di casa mia:


CIMA ALLA GENOVESE di casa nostra
INGREDIENTI per 6 persone:

  • 1 pancia di vitello da 6 uova (la mia aveva dimensione di circa 30x25 cm per darvi un’idea), si usa la striscia di pelle della pancia che ricopre le ossette (a Genova si chiama così la costata). Nella foto qui sotto: la pelle che ricopre il taglio n°14.
schema tratto dal sito Pino il macellaio


per il ripieno:

  • 6 uova medie
  • 150 g polpa di vitello
  • 60 g piselli
  • 40 g formaggio reggiano
  • 1 carota
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 1 spicchio aglio
  • olio extravergine di oliva
  • maggiorana (attenzione a non abbondare)
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.
per il brodo:
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1 pezzetto di sedano
  • sale q.b.

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa dovrete cucire la vostra cima su tre lati lasciando una piccola apertura nella quale poi farete scivolare il ripieno. Fate attenzione a cucire la cima molto bene, vi garantirete che non fuoriesca il ripieno durante la cottura. Ultimato il lavoro di cucitura, riempitela di acqua per testare il vostro lavoro. Se non ne uscirà neppure una goccia, avrete fatto un buon lavoro altrimenti dovrete ripassare le cuciture nei punti più deboli. Tenete da parte.
 

Sbollentate ora per pochi minuti i piselli e la carota tagliata a pezzettini piccoli (mia nonna nella sua cima aggiungeva anche due foglie di biete e due foglie di scarole affettate molto sottili). Tenete da parte.

Tagliate la polpa di vitello a cubetti. Rosolate in padella con poco olio lo spicchio d’aglio sbucciato ed intero, aggiungete i cubotti di vitello e fateli rosolare per bene a fuoco vivace. Non cuocete completamente la carne, dovranno rimanere morbidi.

In una ciotola rompete 5 uova (tenetene da parte una da aggiungere intera al ripieno), aggiungete il formaggio grattugiato, poca maggiorana (attenzione a dosarla bene, non deve essere abbondante per non “uccidere” gli altri gusti), i pinoli. Sbattete bene con una forchetta, ora aggiungete la carne e le verdure prima sbollentate. Aggiustate di sale.

Siete pronti per riempire la vostra cima. Facendovi aiutare da qualcuno oppure inserendo la cima in un contenitore alto e stretto riempitela fino a metà, non di più. Nel ripieno aggiungete anche l’uovo intero che avevate lasciato da parte.

 

Finite di cucire la vostra cima. Ora siamo pronti per cuocerla.

In una capace pentola aggiungete l’acqua, una cipolla a tocchetti, una carota, un pezzetto di sedano e la vostra cima (tutto a freddo). Portate a bollore, abbassate la fiamma e fate cuocere per almeno 1 ora e mezza. Importante appena la cima si gonfierà con un sottile ago (che vedete nella foto qui in alto) fate dei piccoli buchi nella sua carne, questo eviterà la rottura permettendo ai vapori che si creano di fuoriuscire. Portate a cottura ed aggiustate di sale.

Una volta cotta, lasciatela intiepidire nel brodo, quindi ponetela tra due piatti e schiacciatela con l’aiuto di un peso da noi si dice "in caregoia" (noi di solito usiamo il mortaio) fino al completo raffreddamento. Questo garantirà la forma tipica della cima e farà uscire l’eventuale brodo contenuto all’interno.


Si serve a fette non troppo spesse fredda accompagnata da abbondante insalata o anche la salsa verde.


Note:

  • Per tradizione nella cima sono presenti anche cervella, filoni e animelle. Volendo preparare una ricetta più fedele alla tradizione potete procedere in questo modo:
   Per una cima da 6 uova, tra gli ingredienti aggiungete: 
  •          1/3 cervella
  •          100 g filoni e animelle
  •          una noce di burro
  •          1/2 cipolla piccola
   Spellate cervella e filoni e tagliateli a pezzetti piccoli. Fate lo 
   stesso con le animelle che prima avrete scottato in acqua bollente.     In una padella con una noce di burro fate rosolare la cipolla tritata     fine, aggiungete le carni e rosolate bene. Tenete da parte. Al             momento di preparare il ripieno aggiungete co gli altri ingredienti e     proseguite con la ricetta.

  • Alcuni dopo aver preparato la cima, la fasciano in un telo bianco non trattato e la legano, poi cuociono la cima in acqua salata. In questo modo evitano la possibilità di eventuali rotture, perdendo però la bontà del brodo. Sinceramente non l'ho mai fatto. Seguendo le semplici regole che vi ho scritto vedrete che la vostra cima non avrà alcun problema!
  • Con il brodo che vi avanzerà in tempo di Pasqua potrete preparare le lattughe ripiene (leitughe pinn-e). Un primo piatto se servite in brodo con cui aprire il pranzo di Pasqua, oppure un secondo se cotte al forno o in un tegame.



Buon appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “il Natale a tavola”:



  • Cena qui da noi: Cima genovese impanata e fritta




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