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giovedì 12 marzo 2020

SPAGHETTI AL SUGO DI TONNO...per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo gli Spaghetti al sugo di tonno, per il nostro consueto appuntamento con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “ricette in 30 minuti”.
 


In questo strano momento in cui tutto è stravolto da questo maledetto virus, mi sono chiesta se possa avere un senso continuare a scrivere qui come se nulla fosse. Vi giuro che ho pensato tanto...ma alla fine credo di aver bisogno di questo momento di normalità, è un momento in cui non pensare, un momento di svago, di leggerezza e quindi eccomi qui con voi.

La cucina può essere un’ottima valvola di sfogo e mai come in questo momento ne abbiamo bisogno. Sfruttiamo ogni attimo per riscoprire la bellezza dello stare in famiglia, protetti nel nostro nido, pensate che emozione quando tutto sarà finito poter riabbracciare le persone che incontriamo...
 


Basta! Cambiamo discorso! Qui non voglio più pensare a nulla se non alla cucina.
 

Gli spaghetti al sugo di tonno sono un piatto velocissimo ma davvero gustoso, non vi farà sfigurare, con poche semplici mosse porterete in tavola un piatto sfizioso che potrebbe salvarvi in un caso di ospiti improvvisi...eh! in futuro!



SPAGHETTI AL SUGO DI TONNO


INGREDIENTI per 5 persone:


  • 400 g spaghetti quadrati

per il sugo:
  • 250 g tonno sott’olio sgocciolato (5 scatolette da 80 g l’una)
  • ½ cipolla piccola
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • 15 capperi sotto sale
  • 2 cucchiai di aceto di vino bianco
  • 3 filetti acciughe sott’olio


PROCEDIMENTO:



Riempite una pentola, servirà per cuocere gli spaghetti, con abbondante acqua e ponetela sul fuoco.

Sgocciolate il tonno dall’olio in cui è conservato. Tritate molto finemente la cipolla. Desalate e tritate i capperi. Sgocciolate i filetti di acciuga.

In una padella scaldate l’olio extravergine di oliva, aggiungete la cipolla e fate soffriggere. Appena sarà trasparente aggiungete i filetti di acciuga, con il caldo si scioglieranno in poco tempo.

Aggiungete ora il tonno sgocciolato, con un cucchiaio di legno sbriciolatelo per bene e i capperi tritati (se volete lasciateli interi, in casa mia meglio farli sparire altrimenti iniziano le lamentele). Infine aggiungete l’aceto. Fatelo insaporire per qualche minuto alzando il fuoco sotto la padella. Non dovrebbe essere necessario aggiungere altro sale, controllate: se fosse troppo saporito, cuocete la pasta con meno sale in modo da compensare.

Vedrete che nel tempo che cuoce la pasta, anzi nel caso degli spaghettoni che ho usato io il sugo cuoce prima, avrete il sugo pronto.
Scolate la pasta e fatela saltare velocemente nel sugo preparato, servite caldo.
Potrete poi fare mille varianti, ad esempio dei pomodorini aggiunti a fine cottura, dovranno appena appassire. Le quantità dei vari ingredienti sono puramente indicative, dovrete dosarle a seconda del vostro gusto personale. È una ricetta facilissima che faccio spesso senza pensare alle dosi ed è stato difficile scriverla.



Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “ricette in 30 minuti”:






Colazione da Simona: Paste di meliga di Montersino

Pranzo da Sabrina: Pennette di lenticchie rosse con pesto di pomodori secchi ed acciughe

Merenda da Carla: Cheesecake semplice nel bicchiere

Cena qui da noi: Spaghetti al sugo di tonno



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Se non volete perdervi neppure un post del nostro Fotocibiamo, vi aspettiamo sulla nostra pagina facebook.







mercoledì 25 ottobre 2017

TRENETTE AL PESTO...per il Calendario del Cibo Italiano!

Ciao a tutti!

Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra la Giornata Mondiale della Pasta. L’idea è quella di un viaggio lungo lo stivale alla ricerca dei formati di pasta simbolo delle varie regioni. Noi per la Liguria, quindi Trenette al pesto con fagiolini e patate...semmo de Zena!
 


Iniziamo col dire che un tempo questo piatto era decisamente un piatto stagionale tipico della bella stagione, sia per la presenza dei fagiolini ma anche per il basilico. Oggi la situazione è un po’ cambiata soprattutto per il basilico con le coltivazioni in serra e quindi chiudiamo un occhio e vi presentiamo lo stesso uno dei simboli della nostra cucina, anche se saremmo fuori stagione.
 


Le trenette sono una pasta lunga sottile, schiacciata e ripiegata ad U, questa forma particolare è dovuta alla metodologia di essiccazione della pasta che viene letteralmente stesa, come fossero panni, su lunghi bastoni di legno all’interno dei moderni essiccatori. Il termine trenetta, secondo alcune ipotesi, deriverebbe dall’arabo tria, pasta. In realtà forse c’è un’ipotesi più semplice e realistica, sembra che il termine trenetta si possa considerare come diminutivo di trenna, che nei primi dizionari di lingua genovese-italiano, era tradotto come nastrino, piccola treccia, guarnizione simile a un nastro. Essendo la trenetta proprio come un piccolo nastrino potremmo dire che questa è l’ipotesi più reale.
 


In tutta Italia, come ben sappiamo, si è sviluppato un enorme attaccamento alla pasta; in Liguria abbiamo sviluppato lo stesso grande attaccamento soprattutto per una pasta unita alle verdure, sia fresche che secche, e anche alle erbe aromatiche, e le trenette al pesto sono solo uno degli esempi possibili.

Oggi questa pasta si ottiene dalla miscelazione di semola di grano duro e acqua. L’impasto ottenuto viene inviato alla sfogliatrice e poi estruso attraverso speciali trafile in bronzo. La pasta lunga ha bisogno di una doppia essiccazione, si parte con una pre-essiccazione seguita dall’essiccazione vera e propria a temperature medio-basse.
 


Un tempo, invece, la produzione di pasta era differenziata in fine, ordinaria e nera a seconda del tipo di farina con cui veniva prodotta e a questa differenziazione corrispondeva anche una diversa qualità. Tra le paste nere venivano prodotte le trenette avvantaggiate, dal colore più scuro per la presenza di una parte di crusca nella farina. Naturalmente con la qualità diminuiva anche il prezzo. In realtà questo tipo di pasta, caratterizzato da una notevole ruvidezza e da un sapore particolare, era molto indicata ad essere condita col pesto specialmente nella versione insieme a patate e fagiolini.

Sul sito del Calendario troverete tutte le meravigliose paste preparate per l'occasione, qui ve ne lascio un assaggio: 




Ora corriamo in cucina...


TRENETTE AL PESTO CON PATATE E FAGIOLINI

INGREDIENTI per 4 persone:

  • 400 g trenette secche
  • pesto q.b.
  • 3 patate piccole
  • 150 g fagiolini teneri
  • sale q.b.

PROCEDIMENTO:

Pulite i fagiolini eliminando le estremità. Pulite le patate e tagliatele a fette spesse (1/2 cm circa). Portate a bollore abbondate acqua, salate. Dovrete cuocere patate, fagiolini e pasta tutti nella stessa acqua e contemporaneamente giocando sui diversi tempi di cottura. Raggiunto il bollore iniziate a inserire i fagiolini e dopo pochi minuti le patate. Appena l’acqua torna a bollire aggiungete le trenette. Portate a cottura.

In una ciotola o in un piatto da servizio diluite il pesto con poca acqua di cottura della pasta, aggiungete le trenette e le verdure scolate. Mescolate per bene in modo da condire tutta la pasta e servite ben caldo.


PESTO



In ogni casa genovese è presente un mortaio ma purtroppo ormai è diventato un soprammobile nella maggioranza dei casi e raramente viene davvero utilizzato per il suo nobile scopo. Per quanto riguarda la ricetta del Pesto ha dosi codificate da un disciplinare ma poi in realtà ogni famiglia ha la sua versione che però è quasi impossibile da riportare perché fatta di pitìn, stissinìn cioè rigorosamente fatta “ad occhio”.


Ricetta pesto liberamente tratta da 
La pasta in Liguria, S.Rossi, Sagep, Genova 2016


INGREDIENTI:

  • due mazzi di basilico genovese
  • ½ bicchiere olio extravergine di oliva ligure
  • 8 cucchiai parmigiano reggiano
  • 2 cucchiaio formaggio pecorino sardo (io mai messo)
  • 1 spicchio d’aglio (per me 1/2 è sufficiente)
  • 2 cucchiai di pinoli
  • sale grosso

PROCEDIMENTO:

Con il frullatore: Lavate e asciugate il basilico (perfetta per far questo la centrifuga dell'insalata). Nel bicchiere del frullatore mettete l’olio, l’aglio sminuzzato e metà basilico. Azionate il frullatore per pochi secondi quindi aggiungete il restante basilico, i pinoli e il formaggio. Frullate fino ad ottenere una salsa omogenea.

Con il mortaio: anche qui la metodologia cambia a seconda di chi lo prepara. A me hanno insegnato a farlo così: mettete nel mortaio pinoli e aglio ed iniziate a ridurli in purea facendo movimenti rotatori col pestello. Quando avrete una purea, raccoglietela con un cucchiaio e tenetela da parte. Ora mettete nel mortaio il basilico col sale ed iniziate sempre con movimenti rotatori a sminuzzarlo, il sale vi aiuterà in questa operazione. Quando sarà ben sminuzzato aggiungete la purea di pinoli e aglio e continuate a lavorare col pestello mentre aggiungerete olio e formaggio fino ad ottenere una salsa omogenea ma più grossolana rispetto a quella fatta col frullatore. Il vostro pesto è pronto.




Buon appetito!



Fonti:








Con questa ricetta partecipo al Calendario del Cibo Italiano e ai festeggiamenti per la Giornata Mondiale della Pasta:



ed inoltre al Word Pasta Day 2017




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