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lunedì 1 agosto 2022

I TORDELLI DI SAN LORENZO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme i TORDELLI DI SAN LORENZO, una pasta ripiena tipica toscana che a Seravezza viene preparata durante i festeggiamenti per il santo patrono.
 




Per questo mese dalle nostre compagne di viaggio troverete da Miria una ricca PAGNOTTA DI SANTA CHIARA che veniva preparata a Napoli in occasione della festa di Santa Chiara; mentre Simona ha preparato le COTOLETTE DI SANT’ALFONSO, un goloso secondo piatto legato alla storia di questo santo.


Anche questo mese vi abbiamo preparato un pdf in cui troverete il calendario del mese in corso, una ricetta dedicata ad uno dei Santi del mese, le date da ricordare e tanto spazio in cui potrete scrivere le vostre annotazioni.

Cliccate sul banner qui sotto e potrete scaricare il calendario di agosto preparato per voi:


San Lorenzo gode di una notevole devozione popolare, molte sono le città che lo hanno eletto come proprio patrono, ma le notizie sulla sua vita sono scarse.

Si sa che Lorenzo nacque in Spagna, in un paesino ai piedi dei Pirenei, e che completò i suoi studi umanistici e teologici ad Aragozza. Qui ebbe come maestro il futuro papa Sisto II, il quale riconoscendo il Lorenzo una grande umanità e bontà d’animo lo convinse a seguirlo a Roma. Una volta eletto papa, Sisto II, nominò Lorenzo arcidiacono col compito di occuparsi dei poveri della diocesi amministrando e custodendo i beni e le offerte raccolte.

Purtroppo questo è il periodo delle persecuzioni dei cristiani da parte dell’imperatore Valeriano. Nell’agosto del 258 a seguito di un editto dell’imperatore, tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi vennero condannati a morte. Papa Sisto II sorpreso a celebrare la messa nelle catacombe, fu decapitato il 6 agosto insieme ad alcuni dei suoi diaconi. Lorenzo venne ucciso il 10 agosto, quattro giorni dopo.

La tradizione racconta che San Lorenzo morì arso vivo su una graticola, ma gli studiosi considerano quasi leggendario tutto ciò e ritengono più probabile la morte per decapitazione non avendo l’imperatore ordinato alcuna tortura.

In ricordo dei carboni ardenti su cui fu martirizzato per alcuni o delle lacrime di San Lorenzo per altri, la notte di San Lorenzo è associata al fenomeno delle stelle cadenti. Per ogni stella cadente che vedrete, potrete esprimere un desiderio nella speranza che San Lorenzo, protettore dei sogni, vi aiuti a realizzarlo.

Fonti:

- San Lorenzo il martire dei poveri che fa lacrimare il cielo
- Storia e vita di San Lorenzo 
- San Lorenzo 



Dalle nostre parti a San Lorenzo, il 10 agosto, si preparano delle piccole melanzane tonde ripiene e cotte al forno, come vi ho raccontato lo scorso anno.

In Versilia, a Seravezza, in onore di San Lorenzo, patrono della città, organizzano due giorni di festeggiamenti nei quali i riti religiosi vengono accompagnati da una fiera ricca di bancarelle e dalla preparazione dei buonissimi TORDELLI.
 


I TORDELLI sono tipici non solo di questa zona ma di tutta la Toscana. Come ogni ricetta della tradizione, ogni famiglia ha una sua versione.
 


I tordelli nascono come piatto antico preparato a partire da avanzi di arrosti di manzo e maiale insaporiti da salsiccia e a volte mortadella, oggi talvolta si preparano anche partendo dalle carni macinate. Nelle versioni più antiche non sono presenti né le biete nè le uova nel ripieno, oggi molte versioni le prevedono. Infine, il condimento in origine era solo burro fuso, oggi si condiscono anche con il ragù toscano o con del semplice sugo di pomodoro.

Vediamo la ricetta...

TORDELLI
Ricetta principalmente tratta da qui  con qualche aggiunta vista in altre versioni

INGREDIENTI (per circa 65 tordelli grandi – tagliapasta 8 cm diametro):
per la sfoglia:
  • 600 g farina 00
  • 5 uova
  • sale q.b.
  • acqua q.b.
per il ripieno:
  • 250 g arrosto di lonza di maiale
  • 350 g arrosto polpa di manzo
  • 2-3 rametti di timo
  • 1 rametto rosmarino
  • ½ bicchiere vino rosso
  • 1 bicchiere brodo vegetale
  • 1 spicchi aglio
  • 3 foglie di salvia
  • 50 g mortadella
  • 150 g salsiccia
  • 100 g pane toscano raffermo
  • 150 bieta (cotta con 1 spicchio aglio e 1 noce di burro) (facoltativa – aggiunta moderna – io l’ho messa)
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 80 g pecorino toscano
  • pepe q.b.
  • 1 rametto prezzemolo
  • 2 uova (facoltative – aggiunta moderna – io le ho messe)
per condire:
  • burro
  • pepe q.b. (mia aggiunta)

PROCEDIMENTO:

Il giorno precedente preparate gli arrosti.

- Lonza di maiale: ho sigillato da tutti i lati (rosolandola da tutti i lati in padella con poco olio) una lonza di maiale di circa 800 g che poi ho cotto in casseruola per circa 45 minuti con la semplice aggiunta di olio extravergine di oliva e bordo vegetale. L’arrosto sarà pronto quando al cuore raggiungerà una temperatura di 74°C. Da questo arrosto ho messo da parte 250 g per i tordelli. (*)

- Arrosto di manzo: sigillate la carne (rosolandola da tutti i lati) in padella con poco olio e sfumate col vino rosso, fate evaporare il vino e spegnete. Trasferite la carne e il suo condimento in una teglia da forno, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio intero, il timo, il rosmarino, la salvia e il brodo vegetale. Cuocete in forno già caldo a 180°C per 45/50 minuti, se necessario durante la cottura bagnatelo con altro brodo. L’arrosto sarà cotto quando al cuore raggiungerà la temperatura di 58-60°C.  Tenete da parte per i tordelli 350 g di questo arrosto. (*)

- Dopo aver eliminato il budello, rosolate la salsiccia in poco olio extravergine di oliva avendo cura di sgranarla bene durante al cottura.

- Pulite e tagliate a listarelle la bieta quindi cuocetela con poco burro e uno spicchio d’aglio intero. Quando sarà cotta eliminate l’aglio e tritate grossolanamente. Tenete da parte.

- Ammollate il pane col brodo, strizzatelo ed eliminate il brodo in eccesso. Tenete da parte.

- Con l’aiuto di un tritacarne (non frullate le carni ne perdereste in consistenza, se non avete il tritacarne, tritate tutto a coltello o con una mezzaluna) macinate i due arrosti con i loro aromi escluso l’aglio, la mortadella, le biete, il pane ammollato. Inserite gli ingredienti nel tritacarne alternati in modo che si amalgamino bene tra loro.

- A questi ingredienti macinati, aggiungete ora la noce moscata, il pecorino toscano grattugiato, pepe q.b., il prezzemolo tritato ed infine le uova, se come me decidete di aggiungerle. Aggiustate di sale. Mescolate tutto per bene, coprite con pellicola e trasferite in frigo, il riposo aiuterà l’amalgama dei sapori.

- Preparate a sfoglia con gli ingredienti indicati. Avvolgetela con la pellicola e fatela riposare almeno mezz’ora.

- Ora potete formare i tordelli. Tirate la sfoglia sottile, se utilizzate una sfogliatrice: su ogni striscia sistemate delle palline (non siate parchi!) di ripieno, ripiegate la sfoglia sopra al ripieno, schiacciate bene con le dita per far aderire le due parti ed eliminate l’aria. Tagliate i tordelli con un rotella dentata oppure con un tagliapasta tondo (il mio 8 cm di diametro).
 

Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
 

- Cuocete i tordelli in abbondante acqua salata pochi alla volta e conditeli con semplice burro fuso (**) e una spolverata di pepe (mia aggiunta).

NOTA:

(*) potete partire anche dal macinato di maiale e di manzo e farli direttamente rosolare in padella con gli aromi invece di fare gli arrosti.

(**) i tordelli un tempo venivano conditi solo con burro fuso, oggi si condiscono anche con ragù toscano o semplice sugo di pomodoro.


Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di settembre.

Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.

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giovedì 13 febbraio 2020

RAVIOLI BARBABIETOLA E MAGGIORANA....per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi vi propongo un primo, i ravioli di barbabietola e maggiorana per l’appuntamento mensile con la rubrica de Al Km 0 che oggi ha per tema "le ricette dell'amore".
  


La barbabietola cotta al forno era un secondo che spesso mia madre ci proponeva. Mi è sempre piaciuta molto anche se, lo devo ammettere, ancora oggi il suo colore rosso acceso con cui macchia tutto: piatti, mani, tovaglie, tovaglioli... insomma tutto quello con cui viene a contatto, un po’ mi disturba.

È un ortaggio molto duttile che si presta ad essere utilizzato in un’infinità di ricette sia dolci che salate. Inoltre, è ricco di proteine, sali minerali e vitamine che gli donano proprietà rimineralizzanti e rinfrescanti. Molto utile per il nostro cuore e la circolazione in genere.
 

Quindi perché non sfruttare il suo colore per avere un piatto d’effetto che stupisca col suo aspetto ancor prima che col gusto... ecco fatto! una purea di barbabietola finisce nell’impasto dei ravioli e per magia la pasta si colora di un rosso rubino davvero incredibile che si mantiene anche dopo la cottura.
 

Per il ripieno volevo avere un contrasto cromatico quindi mi serviva un ripieno molto chiaro, il formaggio è stata la mia prima idea ma poi, la mia genovesità ha preso il sopravvento, ed ho pensato alle patate accompagnate dall’immancabile prescinseua ed aromatizzate con la maggiorana.
 

Il risultato è stato quello di un raviolo dai contrasti cromatici molto decisi ma con un gusto delicato, la tendenza dolce delle barabietole e delle patate viene contrastata dal leggero acidulo della prescinsêua.

Cos’altro dire? Proviamoli insieme..


RAVIOLI BARBABIETOLA E MAGGIORANA


INGREDIENTI (per circa 70 ravioli):

per l’impasto:

  • 150 g farina 00
  • 150 g semola rimacinata di granoduro
  • 150 g barbabietola rossa cotta al forno
  • 1 uovo
  • un pizzico di sale
  • vino bianco se necessario
per il ripieno:
  • 500 g patate
  • 250 g prescinsêua
  • 1 uovo
  • 80 g parmigiano reggiano
  • 5/6 rametti maggiorana fresca
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.
per condire:
  • burro q.b.
  • 8/9 foglie di salvia

PROCEDIMENTO:

Preparate l’impasto. Sbucciate la barbabietola e tagliatela a cubetti. Ora potrete seguire due strade: frullare la barbabietola per creare una purea che poi andrete ad aggiungere all’impasto, oppure frullare direttamente la barbabietola con la farina.

Io ho utilizzato questa seconda strada. Inserite in un mixer la farina e la barbabietola a tocchetti quindi azionate il mixer, vedrete che lentamente la vostra farina si colorerà di un acceso rosa.

Ora passate a preparare l’impasto. Nella ciotola dell’impastatrice o tranquillamente anche a mano facendo una fontana con al farina sulla spianatoia, aggiungete, alla farina frullata con la barbabietola, la semola, l’uovo e un pizzico di sale. Impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Solo se necessario aggiungete del vino bianco, se l’impasto risultasse troppo asciutto.

Trasferite l’impasto sulla spianatoia, copritelo con un canovaccio o una ciotola e lasciatelo riposare almeno mezz’ora.
 

Nel frattempo preparate il ripieno. Cuocete in abbondante acqua salata le patate con la buccia. Una volta cotte schiacciatele con lo schiacciapatate in una ciotola, aggiungete la prescinsêua, il formaggio reggiano grattugiato, la maggiorana fresca tritata fine, abbondante noce moscata. Mescolate bene con un cucchiaio quindi aggiustate di sale.
 

Riprendete la pasta: stendetela in strisce sottili pochi mm, quindi con un cucchiaino fate piccoli mucchietti di ripieno. Coprite con una seconda striscia. Con le mani fate aderire bene la pasta intorno al ripieno in modo da eliminare tutta l’aria.
 

Con l’aiuto di un coppapasta, il mio a forma di fiore e dimensione 6 cm, create i vostri ravioli. Trasferiteli su un piano spolverato con abbondante semola oppure su vassoi in attesa di essere cotti.
 

Cuocete i vostri ravioli per pochi minuti in abbondante acqua salata. Conditeli con burro aromatizzato con foglie di salvia. 





Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “le ricette dell’amore”:




  • Pranzo qui da noi: Ravioli barbabietola e maggiorana




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venerdì 6 novembre 2015

MTC 52: la ricetta della sfida è: RAVIOLI “CO-O TUCCU”...ravioli alla genovese!

Ciao a tutti!

I giorni appena trascorsi sono stati davvero incredibili, travolta da un inaspettato affetto che solo una community come l’MTC può davvero dare. Non sono riuscita a ringraziare ognuno di voi, uno per uno, e quindi lo faccio qui, in questo momento. Mi avete fatto emozionare, conservo ogni vostro commento con gelosia e vi ringrazio davvero tanto.

Incredibile! Abbiamo vinto l’MTC n°51 e anche il premio fotografico! Non ci credo ancora... ed è tutta “colpa” della Patrizia!






Ed ora? Ed ora veniamo a noi, sicuramente tutti i miei discorsi poco vi interessano, quello che più vi preme è scoprire che cosa abbiamo scelto per la sfida n° 52. I ravioli "co-o tuccu", direte voi, come recita il titolo del post, ma in realtà la sfida non si fermerà lì.

Quella che vi presento oggi è sì, la ricetta dei ravioli al “tuccu”, una ricetta della tradizione genovese, una ricetta che ci rappresenta, che fa parte di noi, della nostra vita da generazione in generazione, ma la sfida non sarà solo quello!

Il “tuccu” alla genovese, è un sugo a cottura lenta (ecco finalmente svelato il tema della sfida!), è una ricetta che va coccolata, il tempo si dilata diventa complice di un rito, ci vuole tanta pazienza perché il sugo deve cuocere ore e ore molto lentamente, a fuoco basso...il sugo deve “pia”! (Ahahhaha! E ora come ve lo traduco!!!???) Cioè deve cuocere dolcemente ma per lungo tempo.

Il tema della cottura lunga e a bassa temperatura è molto attuale e sembrerebbe molto innovativo, ma di innovativo c’è poco. È solo, a mio avviso, un ritorno al passato, un ripescare nel nostro patrimonio per dargli l’importanza che merita, addirittura nel 1700 il conte Rumford, a suo modo, già faceva i primi esperimenti di cottura lenta a bassa temperatura, ma non occorre arrivare fin là per trovarne degli esempi, già le nostre nonne ne erano maestre, e questa ricetta ne è l'esempio.






La cottura lenta, insieme alla bassa temperatura, permette di avere carne tenera e delicata nei tagli meno pregiati, pesci e baccalà sublimi, zuppe e legumi perfetti, il minestrone di mia nonna cotto sulla stufa a legna per ore e ore, dalla mattina per la sera, era quanto di più buono si potesse immaginare.

Le nostre nonne, o meglio, mia nonna di certo non sapeva spiegare scientificamente perché una cottura lenta permettesse ad una carne poco pregiata e ricca di nervetti di diventare tenera e succosa. Oggi sappiamo che queste cotture lente e a bassa temperatura sono perfette per quelle carni ricche di tessuto connettivo, mentre al contrario le carni povere di tessuto connettivo (ad esempio il filetto) si devono cuocere ad alta temperatura e per breve tempo.

Quando cuociamo un pezzo di carne con tanto tessuto connettivo stiamo cercando di trovare un compromesso tra due esigenze opposte. Infatti le fibre muscolari del manzo perdono i succhi se scaldate a temperature superiori ai 65°C, mentre il collagene, la proteina solubile del tessuto connettivo, inizia a sciogliersi intorno ai 65°C. Quindi si doveva trovare un compromesso accettabile tra l’indurirsi delle fibre muscolari per la perdita di acqua e lo scioglimento del collagene, e le lunghe cotture sono il perfetto compromesso (qui per approfondire).

Ok quindi la sfida sarà il sugo a cottura lenta, ma non pensate che finisca così, perché noi genovesi dopo aver fatto il sugo con un bel pezzo di carne e averlo cotto molto a lungo, con quella stessa carne facciamo il ripieno dei ravioli e teniamo il sugo per poi condirli, una volta cotti. Aggiungiamo un po’ di erbette (borragini e scarola ad esempio), formaggio, uova, tanta maggiorana e noce moscata, mescoliamo il tutto e lo racchiudiamo in uno scrigno di pasta all’uovo. Bene voi dovrete fare lo stesso!

Vediamo a Zena come facciamo...


RAVIOLI  “CO-O TUCCU”...a modo nostro!(*)


INGREDIENTI per il “tuccu”:

  • 1,8 kg perfilo o matama o sottopaletta (**)
  • 2 hg midollo d’osso
  • 3 carote
  • 2 gambi di sedano
  • 3 cipolle medie
  • prezzemolo
  • rosmarino
  • 2 tubetti concentrato di pomodoro
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • olio extravergine di oliva
  • sale e zucchero q.b.
  • 400 g pelati (un’aggiunta moderna...una volta era fatto solo con concentrato)
  • pepe
  • 1 chiodo di garofano (qui la quantità va a gusto!)
  • noce moscata (...come se piovesse!)


INGREDIENTI PER I RAVIOLI (“RAIEOU”) con queste dosi si ottengono circa 600 ravioli (Vi preparate per le feste!):

  • la carne cotta nel “Tuccu” 
  • 600 g borragini già sbollentate e strizzate (potete anche utilizzare metà borragini e metà scarole)
  • 250 g parmigiano reggiano grattugiato
  • 8 uova medie a temperatura ambiente
  • maggiorana tritata (solo per darvi un’idea io ho messo 6 g maggiorana tritata fresca)
  • noce moscata, abbondante
  • sale q.b. 

per la pasta: (***)

  • 800 g farina debole
  • 400 g semola rimacinata di grano duro (mia aggiunta, amo la pasta più ruvida)
  • 5 uova medie a temperatura ambiente
  • acqua q.b. (non metto la quantità precisa, dipende da troppi fattori, dovrete regolarvi voi)
  • sale, un pizzico

PROCEDIMENTO:

Partiamo dal “Tuccu”. Preparate i sapori per il sugo: pulite carote, sedano, cipolle, prezzemolo e rosmarino tagliate a tocchetti quindi tritate per bene.





In una pentola capiente (perfetta sarebbe una pentola di coccio che mantiene la temperatura) aggiungete l’olio e soffriggete la carne. Quindi aggiungete i sapori e fate soffriggere per bene. Aggiungete il midollo e fatelo sciogliere. Bagnate con vino bianco.

In una ciotola fate sciogliere il concentrato di pomodoro con poca acqua tiepida, quindi regolate di sale e aggiungete dello zucchero in modo da mitigare un po’ l’acido del pomodoro.

A questo punto, contravvenendo alla tradizione che voleva questo sugo fatto solo con il concentrato, aggiungete i pelati. Ed infine aggiungete “le droghe” si definivano così le spezie, aggiungete pepe, chiodi di garofano (noi 1 solo) e noce moscata (per noi una generosissima macinata!).





Tutti gli ingredienti sono al loro posto...ora non vi resta che abbassare il fuoco e lasciare cuocere il sugo per almeno 3 ore molto molto lentamente...le nonne dicevano che il sugo deve “pia”...appena appena sobbollire!

Per avere un risultato di questo tipo.




Ora possiamo preparare ravioli. Per prima cosa prepariamo la pasta dei ravioli, in modo che mentre poi prepareremo il ripieno lei potrà riposare.

Sulla spianatoia fate la fontana con la farina, al centro aggiungete le uova, un pizzico di sale ed iniziate ad impastare. Via via che impasterete dovrete aggiungere l’acqua fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea, aggiungete poca acqua alla volta facendola ben assorbire prima di aggiungerne altra. Lasciate l’impasto a riposare sulla spianatoia coperto a campana con una ciotola per almeno mezz’ora prima di stenderlo per fare i ravioli.

Ora prepariamo il ripieno.
Per prima cosa pulite e lessate velocemente le verdure in abbondante acqua salata. Scolatele e strizzatele per bene. Tenete da parte.



Ora, con l’aiuto di un tritacarne, iniziate a macinare la carne (non frullatela) cotta (quella che avete preparato col “toccu”) in precedenza alternandola con le borragini.

Raccogliete tutto in una capiente ciotola che dovrà poi contenere tutto il ripieno. Aggiungete il parmigiano grattugiato, quindi le uova, la noce moscata e la maggiorana tritata. Mescolate per bene tutto il ripieno, in modo che tutti gli aromi si amalgamino perfettamente. Infine aggiustate eventualmente di sale.



Il ripieno è pronto per essere racchiuso nel suo guscio di pasta.

Riprendiamo l’impasto lasciato riposare, tagliatene un pezzetto ed iniziate a stenderlo. Qui le mie nonne e mia suocera non saranno felici di vedere come procederò, la tradizione vuole che la pasta venga stesa col matterello, su metà pasta vengono messi tutti i mucchietti di ripieno, si copre con l’altra metà sfoglia e si tagliano i ravioli.

Io, per essere più veloce e soprattutto per avere ravioli tutti uguali, ho utilizzato uno stampo che mi crea dei ravioli di 4x4 cm di lato.

Quindi ho steso la pasta con la sfogliatrice (altra tirata di orecchi delle nonne!) fino ad arrivare al penultimo passo, quindi l’ho stesa sullo stampo spolverato di abbondante semola, ho messo il ripieno, coperto con la seconda sfoglia, ho premuto bene sui bordi per saldare la pasta ed ho tagliato i ravioli con la rotella dentellata.


Normalmente quando prepariamo i ravioli, ne facciamo in grandi quantità, infatti poi li potete disporre ben allineati su dei vassoi e messi in freezer per conservarli, quando saranno poi congelati li potrete trasferire in più comodi sacchetti.

Dopo tutto questo lavoro, ora siete pronti per assaggiare i vostri ravioli. Cuoceteli pochi minuti, se sono appena fatti, anche 5-6 minuti se sono congelati, in abbondante acqua salata. Scolateli e conditeli col “toccu”.

Buon appetito!


NOTE:

(*) ho aggiunto la dicitura “a modo nostro!” perché quando si parla di ricette della tradizione, da famiglia a famiglia, queste subiscono inevitabili modifiche dettate dai gusti e dalle esigenze di ognuno di noi. Quindi oggi non vi ho raccontato LA RICETTA dei ravioli, ma solo la MIA ricetta dei ravioli.

(**) Per quanto riguarda le carni, io ho dato solo un’indicazione per quello che usiamo noi. Utilizziamo perfilo o matama o sottopaletta, a seconda della regione i nomi dei pezzi in cui vengono divise le carni cambiano. Il matamà dovrebbe essere un pezzo di terzo taglio della spalla chiamato anche copertina oppure ancora sottospalla. La sottopaletta ha una forma piatta e frastagliata, è un taglio di seconda scelta chiamato, nelle altre regioni, anche copertina di sotto, spalla o sottopancia. Comunque sia, dovrete scegliere sempre carni adatte a questo tipo di cotture.

(***) Non riesco ad essere precisa sulla quantità di pasta, se ve ne avanza, stendetela sottile, tagliate tante belle tagliatelle e conditele col “Tuccu” come ho fatto qui.


Ed infine un’ultima cosa...appena saputo che abbiamo vinto, abbiamo dovuto pensare alla ricetta, in realtà eravamo indecisi tra due ricette sempre genovesi, una dolce ed una salata, ma poi ho ricordato una sera di agosto di quest’estate in cui eravamo tutti a tavola per una cena a base di ravioli (con 40°C all’ombra ideali!!!) fatti appositamente per un povero ragazzo che non ha nessuno che glieli fa. Bene! Da questa sfida anche lui avrà una produttrice seriale di ravioli in casa!!! Ilaria questa ricetta è tutta per te! Ora non hai più scuse e non valgono le giustificazioni!!!


Poi un’ultima idea veloce al di fuori della sfida...vi arrivano ospiti inaspettati e dovete pensare all’aperitivo? Non dimenticate i ravioli preparati, fritti in abbondante olio caldo sono una vera delizia!!




Qui troverete tutte le regole della sfida MTC n°52



Buon lavoro...


martedì 18 marzo 2014

CONCHIGLIONI RIPIENI...il mio piatto forte!!!


Ciao a tutti!

Vi capita mai di sedervi davanti al computer e...non sapere cosa scrivere...o meglio di cose da scrivere ne avreste anche un sacco, ma non vi vengono le parole...non riuscite a trovare la frase giusta con cui iniziare...inutile...vi sedete lì davanti e quando state per iniziare a scrivere la prima lettera...niente...il vuoto...il cervello è come se si fosse spento...bene è quello che mi sta succedendo in questo momento...è da stamattina (anzi in realtà da ieri mattina!) che devo scrivere questo post e non ci sono ancora riuscita...ho il blocco dello scrivente!!?? Si può dire...bho’ ormai l’ho detto!!!




Quindi meglio passare subito alla ricetta...ma non prima di aver ringraziato tantissimo chi di voi si è preoccupato della nostra assenza un pochino prolungata (Erica sei un tesoro!!!)...

Eccoci tornati...la settimana scorsa è stata super impegnativa (casa da imbiancare...casa da risistemare...nanetti da gestire...un pranzo da organizzare!!!) e il blog (il mio ma anche i vostri!) ...poverino...è stato un po’ trascurato...ma ora recuperiamo!!!



Il mio recupero inizia da una ricetta che da sempre fa parte “della mia vita”...sì proprio così...è una ricetta che anni fa, molti anni fa...ero una nanetta anch’io...mia mamma aveva scovato su un vecchio libro di cucina e che poi nel corso degli anni è stata perfezionata sia da lei che da me...tanto che oggi anche le nostre due versioni hanno qualche differenza...

E’ una di quelle ricette con cui vado sul sicuro...di cui sono tranquilla della riuscita...e che ormai faccio senza badare minimamente al peso degli ingredienti...quindi non vi dico la difficoltà a trascriverla per il blog!!!



E’ una ricetta semplice...sono dei conchiglioni ripieni di carne che volendo si possono preparare anche con il formaggio...qui sotto troverete anche la versione col formaggio ma le foto sono solo della versione con la carne...che vengono poi ulteriormente arricchiti da una besciamella prima di essere poi gratinati in forno...insomma, come si suol dire, un piatto della domenica che ha la caratteristica di poter essere preparato anche con largo anticipo, infatti potete tranquillamente surgelare la teglia con i conchiglioni già farciti per poi farli gratinare solo all’occorrenza (li potete mettere in forno senza scongelarli ma il tempo di gratinatura sarà più lungo di quello indicato nella ricetta perché si parte dal prodotto surgelato). Quando li preparo ne faccio sempre una dose abbondante e una parte li surgelo...per eventuali inviti a sorpresa!!!
Qui ne trovate un'altra nostra versione rapida!


CONCHIGLIONI RIPIENI




INGREDIENTI per 4 persone: 
  • 300 g conchiglioni (circa 40 conchiglioni) 
  • 500 g carne macinata
  • ½ bicchiere vino bianco
  • 1 carota
  • 1 cipolla piccola
  • 1 pezzetto di sedano
  • olio extravergine di oliva
  • 250 g passata di pomodoro
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 2 foglie di alloro
  • noce moscata
  • sale 
  • ½ l latte
  • 50 g farina
  • 50 g burro
  • noce moscata
  • sale 
  • burro q.b.

PROCEDIMENTO:

Tritate finemente carota, cipolla e sedano quindi fateli rosolare con olio extravergine di oliva (io ho utilizzato una pentola di coccio), aggiungete la carne macinata e le foglie di alloro. Lasciatela colorare per qualche minuto, quindi quando ben rosolata sfumate con il vino bianco. Lasciate evaporare il vino quindi aggiungete la passata di pomodoro e lo zucchero. A questo punto controllando spesso, lasciate cuocere per 40-45 minuti...deve risultare un ragù, morbido. Spegnete e tenete da parte.

Fate bollire in abbondante acqua salata i conchiglioni (se non trovate questo tipo di pasta, ne esiste anche un tipo simile chiamato lumaconi) e cuoceteli al dente. Una volta cotti scolateli e distribuiteli su un canovaccio pulito ben distanziati a raffreddare.

Infine dovete preparare la besciamella. Preparate il roux: sciogliete il burro in una casseruola aggiungete la farina e mescolando fate cuocere qualche minuto, deve “sfrigolare” pochi minuti, quindi aggiungete il latte caldo. Fate cuocere a fiamma bassa finché la salsa comincerà a bollire, aggiungete sale e noce moscata. La besciamella dovrà cuocere il tempo necessario perché si addensi. 



Ora potete assemblare il tutto. In una teglia da forno unta con burro allineate le conchiglie via via che le riempite con il ragù...una volta riempite e posizionate nella teglia tutte le conchiglie copritele con un generoso strato di besciamella.

Infornate in forno già caldo a 200°C per 15-20 minuti devono gratinare. 



 PER LA VARIANTE con ripieno al formaggio:
INGREDIENTI:
300 g conchiglioni

100 g crescenza
5' g provolone dolce grattugiato 
50 g taleggio 
200 g panna
100 g emmenthal grattugiato
20 g burro

Per il ripieno di formaggio: Fate sciogliere il burro quindi aggiungete la panna, il taleggio e la crescenza a pezzetti, quindi il provolone e l'emmenthal grattugiati. Fate sciogliere bene i formaggi e con la crema creata riempite le conchiglie. Disponetele in una teglia e continuate la ricetta come sopra.

Buon appetito!



Con questa ricetta partecipo al contest del blog Cucina ScacciapensieriIl mio piatto forte”:


http://cucinascacciapensieri.blogspot.it/2014/02/contest-il-mio-piatto-forte.html




 

giovedì 13 febbraio 2014

MEZZE MANICHE RIPIENE


Ciao a tutti!

Ormai lo sapete...amo impastare ma non qualcosa di particolare... no...in generale...io amo impastare che sia un dolce, che sia un pane oppure una pasta...basta impastare e così spesso mi ritrovo a girovagare sul web alla ricerca di formati nuovi, diversi dal solito, vengo attirata da pani dalle più svariate forme e lo stesso avviene per i biscotti e non parliamo poi della pasta fresca...



Tempo fa avevo visto questo formato di pasta qui...le mezze maniche ripiene...una pasta ripiena che non viene chiusa completamente ma nonostante questo il suo abbraccio è sufficiente per mantenere al suo interno il suo ripieno...quando l’ho vista la prima volta sinceramente non ero poi così convinta che il ripieno non uscisse e, vi dico la verità, anche mentre la facevo ero parecchio perplessa...ma alla fine mi son dovuta ricredere...le mezze maniche non lasciano uscire il loro ripieno neppure in cottura... 


Cosa da non trascurare, è una ricetta semplice che non richiede chissà quali abilità...è sufficiente stendere la pasta con la sfogliatrice mettere il ripieno sopra con una sacca da pasticcere, facendo un lungo cordoncino, avvolgerlo con la pasta saldandola bene e tagliare i tocchetti ed il gioco è fatto...


Io ho preparato la pasta aggiungendo delle borragini (prese dall’orto) per colorarla di verde ed avere un contrasto col ripieno bianco di sola ricotta e parmigiano...ma le combinazioni sono davvero moltissime...inoltre, avendone preparata in grande quantità, le ho surgelate ben distanziate tra loro su dei vassoi, per poi trasferirle in sacchetti da freezer una volta surgelate, e poi le ho cotte in acqua bollente ancora surgelate. Quindi si possono anche preparare in anticipo...

Con queste quantità ho ottenuto indicativamente 170 mezze maniche ripiene lunghe circa 1,5 cm ciascuna.


MEZZE MANICHE RIPIENE


INGREDIENTI per 5 persone:

per la pasta:

  • 300 g preparato per pasta fatta in casa (una miscela di farina di grano tenero e semola Molini Pizzuti)
  • 60 g borragini
  • acqua q.b.

per il ripieno:

  • 500 g ricotta
  • 70 g parmigiano reggiano
  • 1 uovo
  • 3 cucchiai di pangrattato (solo se necessario)

per il sugo:

  • 400 g passata di pomodoro
  • ½ cipolla piccola bionda
  • 1 foglia di alloro
  • 2 cucchiaini zucchero
  • sale

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa, sbollentate pochi minuti in acqua le borragini dopo averle pulite. Scolatele e strizzatele per bene, quindi frullatele con la farina che così si colorerà di verde. Impastate la farina aggiungendo poca acqua alla volta (non metto la quantità d'acqua precisa perché dipende da quanta acqua rimane nelle borragini) fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, copritelo con una ciotola e lasciatelo riposare sulla spianatoia il tempo di preparare il ripieno.
In una ciotola setacciate la ricotta, aggiungete il parmigiano e aggiustate di sale quindi aggiungete un uovo. Mescolate bene e solo se necessario aggiungete il pangrattato (io ne ho dovuti aggiungere tre cucchiai per ottenere un composto consistente ma dipende molto anche dalla ricotta). Trasferite il ripieno in una tasca da pasticcere e tenetelo da parte.
Riprendete ora la pasta, dividetela in tocchetti e stendeteli con la sfogliatrice prima più spessi e via via più sottili (sono arrivata alla penultima posizione).
Riprendete la tasca da pasticcere e fate fuoriuscire la ricotta lungo il bordo della pasta. 


 


Arrotolatela fino a formare un cilindro ripieno, sigillate il bordo passando poca acqua con un pennellino ed eliminate eventuale pasta in eccesso. 




Tagliate in tanti tronchetti di circa 1,5 cm di lunghezza, infarinate leggermente e continuate fino ad esaurire gli ingredienti.


 

Arrivati a questo punto, potete sistemare le mezze maniche su un vassoio ben allineate e surgelarle.


Oppure mettete a bollire l’acqua in una pentola, salate, versate la pasta, muovete delicatamente con un cucchiaio di legno per non farla attaccare al fondo e aspettate che salgano a galla, da questo momento attendete pochi minuti, assaggiate perchè sarà pronta velocemente. Scolate con un mestolo forato e tuffate direttamente nel sugo.
Ho condito le mezzemaniche con un semplice sughetto di pomodoro. Rosolate la cipolla nell’olio, aggiungete il pomodoro e la foglia di alloro. Aggiungete lo zucchero e fate cuocere il necessario aggiustando alla fine di sale.   

Servite caldo.



Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest “Festeggiamo insieme il mio compleBlog” del blog “I biscotti della zia” della mitica zia Consu: 

 
http://ibiscottidellazia.blogspot.it/2014/01/1-anno-di-blog-e-nuovo-contest.html

Zietta...ho pensato e ripensato a cosa potesse piacerti...e poi ho rinunciato...sì avrei voluto preparare una ricetta particolare con abbinamenti inusuali...insomma una vera sperimentazione...ma poi...non ne sono capace...poi ho pensato ad un meraviglioso pane lievitato in maniere eccezionale con un’alveolatura perfetta...ma...non ne son capace...io e il mio Pupetto stiamo ancora imparando a conoscerci...quindi alla fine ho scelto un qualcosa in cui mi sento tranquilla...una sorta di cavallo di battaglia...sì...ho pensato alla pasta fresca...ad una pasta fresca ripiena perfetta per iniziare i festeggiamenti, morbida e rassicurante col suo ripieno cremoso ma con un aspetto un po’ diverso dal solito!!!
Ancora tanti auguri carissima Consu!!!


Non mi resta che augurare a tutti un felicissimo fine settimana...speriamo di sole!!!




 
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