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domenica 1 ottobre 2023

I PIEROGI DI SANTA FAUSTINA...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme i PIEROGI per Santa Faustina, un piatto tipico della cucina polacca, sono simili ai nostri ravioli e possono essere sia dolci che salati.



Per questo mese le nostre compagne di viaggio prepareranno: Miria i MARITOZZI AL MOSTO DI CAPENA in onore di San Luca; mentre Simona la TORTA DI ARIGNANO in onore di San Remigio di Reims.


Anche questo mese abbiamo pensato di lasciarvi un piccolo regalo, 
cliccando sulla foto qui di seguito troverete la seconda parte della raccolta sui "Pani devozionali" di cui vi avevo parlato qui
 

 
Suor Maria Faustina Kowalska nacque il 25 agosto 1905 in un piccolo villaggio polacco da una famiglia molto religiosa. Fin da piccola manifestò la volontà di seguire la sua vocazione religiosa ma dovette rinunciarvi perché contrastata dai genitori, poté entrare in convento solo all’età di vent’anni quando venne accolta dalle suore della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia che si trova a Varsavia. Morì a soli 33 anni, il 5 ottobre 1938 e le sue spoglie riposano nel santuario della Divina Misericordia a Cracovia.

Visse sempre nell’obbedienza e nella preghiera in ogni servizio che le veniva affidato, in totale abbandono a Dio. Durante la sua vita fu confortata da varie apparizioni di Cristo, durante le quali le indicava cosa dovesse fare e come trovare la serenità interiore e la piena comunione con Lui.

Fu proprio in una di queste apparizioni che Gesù le chiese di dipingere un quadro secondo ciò che lui le stava mostrando (il quadro della Divina Misericordia): Gesù in piedi, vestito con una tunica bianca, la mano destra benedicente, la sinistra che apre la tunica dalla parte del cuore da dove scaturiscono due raggi, uno bianco e uno rosso. Le chiese di venerare il quadro e poi diffonderlo nel mondo. Qualche anno dopo il Signore insegno a Suor Faustina una particolare forma di preghiera: la Coroncina della Divina Misericordia: “La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina”.

Suor Faustina divenne Apostola della Divina Misericordia e fino alla morte si prodigò per far conoscere al mondo la grande misericordia del Signore. Fu proclama Santa dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel 2000, e in quell’occasione venne anche stabilito che ogni anno la prima domenica dopo Pasqua si sarebbe festeggiata la Festa della Divina Misericordia.

Fonti:

- Diario di Suor Maria Faustina kowalska 
- Santa Faustina Kowalska 
- Chi è Santa Faustina 
- Biografia 
- Suor Faustina 


I pierogi sono una delle specialità polacche più famose, si tratta di una ricetta tradizionale di cui esistono moltissime varianti, sia salate che dolci. Si sono probabilmente diffusi a partire dal continente asiatico verso la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e la Polonia. Tradizionalmente venivano serviti nelle grandi occasioni, come a Natale, anche se oggi vengono consumati come primo piatto o anche come street food nelle caratteristiche pierogerie.
 


Sono caratterizzati dalla tipica forma a mezzaluna, possono essere fritti oppure bolliti a seconda del ripieno o cotti al vapore. Di solito dopo la bollitura vengono rosolati in padella con il burro e aromatizzati con erba cipollina o prezzemolo.
 


Quelli salati ripieni di verdure o carne sono spesso accompagnati da cipolla o pancetta rosolati, burro sciolto o panna acida. I pierogi dolci sono invece ripieni di frutta fresca di stagione e si servono con le salse di frutta frullata, zucchero oppure pangrattato con il burro sciolto.
 

 
Noi abbiamo scelto la versione con la carne nel ripieno...

PIEROGI
Ricetta tratta da A.De Lorenzi, Il ricettario dei Santi, Mimep-Docete, p116 


INGREDIENTI (per 6 persone):

per la pasta:
  • 500 g farina
  • 2 uova
  • acqua q.b.
  • sale q.b.
per il ripieno:
  • 200 g patate
  • 200 g macinato manzo
  • 200 g ricotta
  • 1 cipolla
  • sale q.b.
per condire:
  • panna acida q.b.
  • prezzemolo q.b.
  • pepe q.b.
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • burro q.b.

PROCEDIMENTO:

Preparate la pasta.

Versate la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungete le uova ed impastate con una forchetta. Aggiungete un pizzico di sale e l’acqua necessaria ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprite con un panno e lasciate riposare 30 minuti in frigo.

Preparate il ripieno.

Cuocete le patate con la buccia in abbondante acqua salata quindi schiacciatele con il passapatate.

Fate raffreddare quindi aggiungete la ricotta ed aggiustate di sale.

In un tegame fate soffriggere la cipolla tagliate a fettine sottili con qualche cucchiaio di olio. Una volta trasparente aggiungete la carne macinata e cuocete per circa 20 minuti, aggiungendo poca acqua.

Aggiungete sale e pepe.

Riprendete l‘impasto. Stendete la pasta col mattarello, quindi ricavate dei dischi di circa 10 cm di diametro, mettete al centro un cucchiaino d’impasto e chiudete a mezzaluna, sigillate bene i bordi, per non far uscire il ripieno, aiutandovi con i rebbi di una forchetta.
 

Cuocete i pierogi circa 4 minuti in 
abbondante acqua salata, quindi trasferiteli in una padella dove avrete fatto appassire in qualche noce di burro della cipolla tagliata fine.

Servite con panna acida e prezzemolo oppure erba cipollina.



Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di novembre.


Inoltre ricordate che tutte le ricette de "Alla mensa coi Santi" sono raccolte in una utilissima MAPPA INTERATTIVA che vi permetterà di avere una visione di insieme e da cui potrete facilmente consultarle.


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lunedì 1 agosto 2022

I TORDELLI DI SAN LORENZO...per Alla mensa coi Santi!

Ciao a tutti!

Eccoci al nostro appuntamento mensile con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme i TORDELLI DI SAN LORENZO, una pasta ripiena tipica toscana che a Seravezza viene preparata durante i festeggiamenti per il santo patrono.
 




Per questo mese dalle nostre compagne di viaggio troverete da Miria una ricca PAGNOTTA DI SANTA CHIARA che veniva preparata a Napoli in occasione della festa di Santa Chiara; mentre Simona ha preparato le COTOLETTE DI SANT’ALFONSO, un goloso secondo piatto legato alla storia di questo santo.


Anche questo mese vi abbiamo preparato un pdf in cui troverete il calendario del mese in corso, una ricetta dedicata ad uno dei Santi del mese, le date da ricordare e tanto spazio in cui potrete scrivere le vostre annotazioni.

Cliccate sul banner qui sotto e potrete scaricare il calendario di agosto preparato per voi:


San Lorenzo gode di una notevole devozione popolare, molte sono le città che lo hanno eletto come proprio patrono, ma le notizie sulla sua vita sono scarse.

Si sa che Lorenzo nacque in Spagna, in un paesino ai piedi dei Pirenei, e che completò i suoi studi umanistici e teologici ad Aragozza. Qui ebbe come maestro il futuro papa Sisto II, il quale riconoscendo il Lorenzo una grande umanità e bontà d’animo lo convinse a seguirlo a Roma. Una volta eletto papa, Sisto II, nominò Lorenzo arcidiacono col compito di occuparsi dei poveri della diocesi amministrando e custodendo i beni e le offerte raccolte.

Purtroppo questo è il periodo delle persecuzioni dei cristiani da parte dell’imperatore Valeriano. Nell’agosto del 258 a seguito di un editto dell’imperatore, tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi vennero condannati a morte. Papa Sisto II sorpreso a celebrare la messa nelle catacombe, fu decapitato il 6 agosto insieme ad alcuni dei suoi diaconi. Lorenzo venne ucciso il 10 agosto, quattro giorni dopo.

La tradizione racconta che San Lorenzo morì arso vivo su una graticola, ma gli studiosi considerano quasi leggendario tutto ciò e ritengono più probabile la morte per decapitazione non avendo l’imperatore ordinato alcuna tortura.

In ricordo dei carboni ardenti su cui fu martirizzato per alcuni o delle lacrime di San Lorenzo per altri, la notte di San Lorenzo è associata al fenomeno delle stelle cadenti. Per ogni stella cadente che vedrete, potrete esprimere un desiderio nella speranza che San Lorenzo, protettore dei sogni, vi aiuti a realizzarlo.

Fonti:

- San Lorenzo il martire dei poveri che fa lacrimare il cielo
- Storia e vita di San Lorenzo 
- San Lorenzo 



Dalle nostre parti a San Lorenzo, il 10 agosto, si preparano delle piccole melanzane tonde ripiene e cotte al forno, come vi ho raccontato lo scorso anno.

In Versilia, a Seravezza, in onore di San Lorenzo, patrono della città, organizzano due giorni di festeggiamenti nei quali i riti religiosi vengono accompagnati da una fiera ricca di bancarelle e dalla preparazione dei buonissimi TORDELLI.
 


I TORDELLI sono tipici non solo di questa zona ma di tutta la Toscana. Come ogni ricetta della tradizione, ogni famiglia ha una sua versione.
 


I tordelli nascono come piatto antico preparato a partire da avanzi di arrosti di manzo e maiale insaporiti da salsiccia e a volte mortadella, oggi talvolta si preparano anche partendo dalle carni macinate. Nelle versioni più antiche non sono presenti né le biete nè le uova nel ripieno, oggi molte versioni le prevedono. Infine, il condimento in origine era solo burro fuso, oggi si condiscono anche con il ragù toscano o con del semplice sugo di pomodoro.

Vediamo la ricetta...

TORDELLI
Ricetta principalmente tratta da qui  con qualche aggiunta vista in altre versioni

INGREDIENTI (per circa 65 tordelli grandi – tagliapasta 8 cm diametro):
per la sfoglia:
  • 600 g farina 00
  • 5 uova
  • sale q.b.
  • acqua q.b.
per il ripieno:
  • 250 g arrosto di lonza di maiale
  • 350 g arrosto polpa di manzo
  • 2-3 rametti di timo
  • 1 rametto rosmarino
  • ½ bicchiere vino rosso
  • 1 bicchiere brodo vegetale
  • 1 spicchi aglio
  • 3 foglie di salvia
  • 50 g mortadella
  • 150 g salsiccia
  • 100 g pane toscano raffermo
  • 150 bieta (cotta con 1 spicchio aglio e 1 noce di burro) (facoltativa – aggiunta moderna – io l’ho messa)
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 80 g pecorino toscano
  • pepe q.b.
  • 1 rametto prezzemolo
  • 2 uova (facoltative – aggiunta moderna – io le ho messe)
per condire:
  • burro
  • pepe q.b. (mia aggiunta)

PROCEDIMENTO:

Il giorno precedente preparate gli arrosti.

- Lonza di maiale: ho sigillato da tutti i lati (rosolandola da tutti i lati in padella con poco olio) una lonza di maiale di circa 800 g che poi ho cotto in casseruola per circa 45 minuti con la semplice aggiunta di olio extravergine di oliva e bordo vegetale. L’arrosto sarà pronto quando al cuore raggiungerà una temperatura di 74°C. Da questo arrosto ho messo da parte 250 g per i tordelli. (*)

- Arrosto di manzo: sigillate la carne (rosolandola da tutti i lati) in padella con poco olio e sfumate col vino rosso, fate evaporare il vino e spegnete. Trasferite la carne e il suo condimento in una teglia da forno, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio intero, il timo, il rosmarino, la salvia e il brodo vegetale. Cuocete in forno già caldo a 180°C per 45/50 minuti, se necessario durante la cottura bagnatelo con altro brodo. L’arrosto sarà cotto quando al cuore raggiungerà la temperatura di 58-60°C.  Tenete da parte per i tordelli 350 g di questo arrosto. (*)

- Dopo aver eliminato il budello, rosolate la salsiccia in poco olio extravergine di oliva avendo cura di sgranarla bene durante al cottura.

- Pulite e tagliate a listarelle la bieta quindi cuocetela con poco burro e uno spicchio d’aglio intero. Quando sarà cotta eliminate l’aglio e tritate grossolanamente. Tenete da parte.

- Ammollate il pane col brodo, strizzatelo ed eliminate il brodo in eccesso. Tenete da parte.

- Con l’aiuto di un tritacarne (non frullate le carni ne perdereste in consistenza, se non avete il tritacarne, tritate tutto a coltello o con una mezzaluna) macinate i due arrosti con i loro aromi escluso l’aglio, la mortadella, le biete, il pane ammollato. Inserite gli ingredienti nel tritacarne alternati in modo che si amalgamino bene tra loro.

- A questi ingredienti macinati, aggiungete ora la noce moscata, il pecorino toscano grattugiato, pepe q.b., il prezzemolo tritato ed infine le uova, se come me decidete di aggiungerle. Aggiustate di sale. Mescolate tutto per bene, coprite con pellicola e trasferite in frigo, il riposo aiuterà l’amalgama dei sapori.

- Preparate a sfoglia con gli ingredienti indicati. Avvolgetela con la pellicola e fatela riposare almeno mezz’ora.

- Ora potete formare i tordelli. Tirate la sfoglia sottile, se utilizzate una sfogliatrice: su ogni striscia sistemate delle palline (non siate parchi!) di ripieno, ripiegate la sfoglia sopra al ripieno, schiacciate bene con le dita per far aderire le due parti ed eliminate l’aria. Tagliate i tordelli con un rotella dentata oppure con un tagliapasta tondo (il mio 8 cm di diametro).
 

Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
 

- Cuocete i tordelli in abbondante acqua salata pochi alla volta e conditeli con semplice burro fuso (**) e una spolverata di pepe (mia aggiunta).

NOTA:

(*) potete partire anche dal macinato di maiale e di manzo e farli direttamente rosolare in padella con gli aromi invece di fare gli arrosti.

(**) i tordelli un tempo venivano conditi solo con burro fuso, oggi si condiscono anche con ragù toscano o semplice sugo di pomodoro.


Buon appetito!


Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di settembre.

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giovedì 9 aprile 2020

Buona Santa Pasqua...per Al km 0!

Ciao a tutti!

Oggi prepariamo le colombine alle mandorle per il nostro appuntamento mensile con la rubrica de “Al km 0” che ha per tema “festeggiamo la Pasqua e la Pasquetta”.
 


In realtà non vi lascerò solo la ricetta delle colombine, ma vi racconterò il pranzo di Pasqua di casa Fotocibiamo. Sarà un pranzo molto diverso dal solito, come per ognuno di voi, perché per forza di cose, dovremo festeggiare solo tra noi di casa e, per quanto molto chiassosi, non sarà mai lo stesso che festeggiarlo insieme alle nostre famiglie.
 

Ci mancheranno gli abbracci, i sorrisi, i brontolii del nonno (mio papà) perché il coniglio è troppo cotto o i ravioli “san tròppo de pèrsa”; gli scleri della Cocca perché quando ci siamo tutti, siamo davvero tanti, la confondiamo con le nostre chiacchere; gli auguri scambiati in chiesa dopo la veglia, la comunione...e quante altre cose!

Nonostante la nostra anima “sarvega”, tipica del nostro essere genovesi, tutto questo manca molto anche a noi, sicuramente tutto tornerà, ma ci vorrà molto tempo prima di poter abbracciare qualcuno con la leggerezza di prima...

Così cerchiamo di trovare un po’ di normalità almeno a tavola, preparando i piatti tipici della nostra casa, delle nostre famiglie.

Iniziamo con la TORTA PASQUALINA  (qui anche la versione con i carciofi) un piatto ricco di simbologia tipico della Pasqua, anche se è presente sulle nostre tavole non solo in questo giorno, è la regina delle nostre torte salate. Uno scrigno di sottilissime sfoglie, una leggenda le vorrebbe 33 come gli anni di Cristo, racchiude un ripieno di bietole appena passate in padella ricoperto con la prescinseua, imprescindibile nelle nostre torte, ed infine in alcune fossette ricavate nella prescinseua le uova intere, simbolo di rinascita.
  

Passiamo poi al primo, PANSOTI CON SUGO DI NOCI . Forse il piatto più famoso, nel senso di più conosciuto al di fuori dei nostri confini, ma che paradossalmente risulta quello più difficile da riprodurre per la presenza di quel miscuglio di erbe, il preboggion, che gli conferisce il tipico sapore ma che è di difficile reperibilità se non si ha la possibilità di visitare il mercato orientale in centro a Genova o la fortuna di raccoglierselo direttamente da soli dalle spallette dei campi.
 

Per il secondo arriverà in tavola la CIMA, una tasca di vitello ripiena di uova, formaggio, verdure e carne di vitello, creata cuocendo su tre lati il pezzo di carne. Il taglio di carne utilizzato è una striscia di pelle della pancia che si trova sulle ossette nel vitello, che viene cucita su tre lati per trasformarla in una tasca, un taglio difficile da trovare se non si è a Genova. Nei nostri macellai si trova anche già cucita sui tre lati con una piccola apertura per far entrare il ripieno che poi dovrete richiudere voi.
 

E per finire un dolce semplice, di veloce preparazione che non appartiene alla nostra tradizione ma che qui a casa è molto apprezzato, le colombine alle mandorle.



Vediamo come prepararle...




COLOMBINE ALLE MANDORLE

La mia ricetta è liberamente tratta da questa versione.


INGREDIENTI:

  • 400 g mandorle (o se preferite farina di mandorle)
  • 1 armellina
  • 200 g zucchero semolato
  • 100 g farina 00
  • 2 albumi
  • 2 cucchiai di acqua ai fiori di arancio
  • ½ cucchiaino di lievito per dolci
  • 50 g miele di acacia
per finire:
  • zucchero a velo
 


PROCEDIMENTO:

Preferisco utilizzare le mandorle intere e poi frullarle invece di comprare la farina già fatta. 
Frullate le mandorle con lo zucchero fino ad ottenere una farina.

Raccogliete il mix mandorle/zucchero così ottenuto in una ciotola.

Aggiungete tutti gli altri ingredienti e con l’aiuto di un cucchiaio mescolate il tutto, otterrete un impasto molto appiccicoso.

Con l’aiuto di due fogli di carta forno stendete l’impasto ad uno spessore di 1 cm/ 1,5 cm quindi con un tagliapasta ricavate le vostre colombine. Stendete nuovamente i ritagli fino ad esaurimento del composto.

Trasferitele su una teglia ricoperta da carta forno leggermente distanziate tra loro.

Quindi cuocetele in forno già caldo a 180° C per 10 – 12 minuti.
Una volta sfornate lasciatele raffreddare del tutto sulla teglia, calde sono molto morbide e rischiereste di romperle.
 



Buon appetito!


Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “festeggiamo la Pasqua e la Pasquetta”:


  • Pranzo qui da noi: Buona Santa Pasqua




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Non ci resta che augurarvi un serena Santa Pasqua...









giovedì 13 febbraio 2020

RAVIOLI BARBABIETOLA E MAGGIORANA....per Al Km 0!

Ciao a tutti!

Oggi vi propongo un primo, i ravioli di barbabietola e maggiorana per l’appuntamento mensile con la rubrica de Al Km 0 che oggi ha per tema "le ricette dell'amore".
  


La barbabietola cotta al forno era un secondo che spesso mia madre ci proponeva. Mi è sempre piaciuta molto anche se, lo devo ammettere, ancora oggi il suo colore rosso acceso con cui macchia tutto: piatti, mani, tovaglie, tovaglioli... insomma tutto quello con cui viene a contatto, un po’ mi disturba.

È un ortaggio molto duttile che si presta ad essere utilizzato in un’infinità di ricette sia dolci che salate. Inoltre, è ricco di proteine, sali minerali e vitamine che gli donano proprietà rimineralizzanti e rinfrescanti. Molto utile per il nostro cuore e la circolazione in genere.
 

Quindi perché non sfruttare il suo colore per avere un piatto d’effetto che stupisca col suo aspetto ancor prima che col gusto... ecco fatto! una purea di barbabietola finisce nell’impasto dei ravioli e per magia la pasta si colora di un rosso rubino davvero incredibile che si mantiene anche dopo la cottura.
 

Per il ripieno volevo avere un contrasto cromatico quindi mi serviva un ripieno molto chiaro, il formaggio è stata la mia prima idea ma poi, la mia genovesità ha preso il sopravvento, ed ho pensato alle patate accompagnate dall’immancabile prescinseua ed aromatizzate con la maggiorana.
 

Il risultato è stato quello di un raviolo dai contrasti cromatici molto decisi ma con un gusto delicato, la tendenza dolce delle barabietole e delle patate viene contrastata dal leggero acidulo della prescinsêua.

Cos’altro dire? Proviamoli insieme..


RAVIOLI BARBABIETOLA E MAGGIORANA


INGREDIENTI (per circa 70 ravioli):

per l’impasto:

  • 150 g farina 00
  • 150 g semola rimacinata di granoduro
  • 150 g barbabietola rossa cotta al forno
  • 1 uovo
  • un pizzico di sale
  • vino bianco se necessario
per il ripieno:
  • 500 g patate
  • 250 g prescinsêua
  • 1 uovo
  • 80 g parmigiano reggiano
  • 5/6 rametti maggiorana fresca
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.
per condire:
  • burro q.b.
  • 8/9 foglie di salvia

PROCEDIMENTO:

Preparate l’impasto. Sbucciate la barbabietola e tagliatela a cubetti. Ora potrete seguire due strade: frullare la barbabietola per creare una purea che poi andrete ad aggiungere all’impasto, oppure frullare direttamente la barbabietola con la farina.

Io ho utilizzato questa seconda strada. Inserite in un mixer la farina e la barbabietola a tocchetti quindi azionate il mixer, vedrete che lentamente la vostra farina si colorerà di un acceso rosa.

Ora passate a preparare l’impasto. Nella ciotola dell’impastatrice o tranquillamente anche a mano facendo una fontana con al farina sulla spianatoia, aggiungete, alla farina frullata con la barbabietola, la semola, l’uovo e un pizzico di sale. Impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Solo se necessario aggiungete del vino bianco, se l’impasto risultasse troppo asciutto.

Trasferite l’impasto sulla spianatoia, copritelo con un canovaccio o una ciotola e lasciatelo riposare almeno mezz’ora.
 

Nel frattempo preparate il ripieno. Cuocete in abbondante acqua salata le patate con la buccia. Una volta cotte schiacciatele con lo schiacciapatate in una ciotola, aggiungete la prescinsêua, il formaggio reggiano grattugiato, la maggiorana fresca tritata fine, abbondante noce moscata. Mescolate bene con un cucchiaio quindi aggiustate di sale.
 

Riprendete la pasta: stendetela in strisce sottili pochi mm, quindi con un cucchiaino fate piccoli mucchietti di ripieno. Coprite con una seconda striscia. Con le mani fate aderire bene la pasta intorno al ripieno in modo da eliminare tutta l’aria.
 

Con l’aiuto di un coppapasta, il mio a forma di fiore e dimensione 6 cm, create i vostri ravioli. Trasferiteli su un piano spolverato con abbondante semola oppure su vassoi in attesa di essere cotti.
 

Cuocete i vostri ravioli per pochi minuti in abbondante acqua salata. Conditeli con burro aromatizzato con foglie di salvia. 





Buon appetito!



Scopriamo ora insieme tutte le proposte de Al km 0 per il tema “le ricette dell’amore”:




  • Pranzo qui da noi: Ravioli barbabietola e maggiorana




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lunedì 14 ottobre 2013

RAVIOLI DI CASTAGNE CON RICOTTA E MOZZARELLA

Ciao a tutti!

Finalmente qualche giorno fa ho trovato la prima farina di castagne...non ho potuto ignorarla...ed è finita immediatamente nella mia dispensa. L’amore per questo ingrediente mi è stato insegnato da mia nonna materna.



Quando era giovane per buona parte dell’anno le castagne e tutto ciò che ne derivavano erano la loro principale fonte di vita...definiva l’albero del castagno come l’albero del pane (definizione che ho ritrovato molte altre volte) perché da esso dipendeva molta della loro vita...con la legna costruivano ciò che gli serviva e si scaldavano durante l’inverno, raccogliendo le foglie cadute facevano la lettiera agli animali e poi con le castagne si sfamavano mangiandole fresche (bollite o arrostite o per arricchire altre preparazioni) o facendole seccare per poi trasformarle in farina o utilizzarle direttamente (dopo averle ammollate in acqua) nelle minestre, nei risotti o in qualunque altre pietanza la fantasia gli suggerisse...


Così tra le sue ricette molte erano preparate con la farina di castagne...ricordo che quando preparava le trofie oppure la polenta dolce ne preparava sempre delle enormi quantità in modo che potessero bastare anche per le famiglie delle sue due figlie...ed è in questo modo che il mio amore per questo ingrediente è nato...


Naturalmente non mi sono fermata alle sue ricette ma la farina di castagne è finita in diverse preparazioni sia dolci che salate....oggi l’ho utilizzata per preparare dei ravioli...volevo ricreare un contrasto tra il dolce della farina di castagne e il suo ripieno, così alla ricotta ho unito della mozzarella e poco parmigiano reggiano in modo da ottenere un ripieno salato e quindi in contrasto con la pasta...una volta cotti in abbondante acqua li ho conditi con un filo di burro fuso aromatizzato con della salvia fresca.

RAVIOLI DI CASTAGNE CON RICOTTA E MOZZARELLA


INGREDIENTI per 5 persone:

per la pasta:

  • 200 g farina castagne
  • 200 g farina 00
  • 6 uova
  • poco vino bianco
  • un pizzico di sale
per il ripieno:
  • 500 g ricotta
  • 200 g mozzarella di bufala
  • 50 g parmigiano reggiano
  • un pizzico di sale
per condire:
  • Burro q.b.
  • 3 foglie salvia

PROCEDIMENTO:

Con queste dosi ho ottenuto circa 150 ravioli.

Per prima cosa preparare la pasta: setacciate le due farine, create la fontana ed aggiungete un pizzico di sale e le uova. Impastate lentamente iniziando ad incorporare la farina dall’esterno ed aggiungete poco vino bianco necessario per ottenere un bel impasto liscio ed omogeneo. Lasciate riposare la pasta almeno mezz’ora coperta.
Nel frattempo preparare il ripieno: per prima cosa passate la mozzarella nello schiacciapatate e lasciatela scolare qualche minuto. Quindi in una ciotola unite la ricotta, il parmigiano grattugiato e la mozzarella. Amalgamate per bene e aggiustate di sale. 



Ora potete formare i ravioli. Prendete una porzione di pasta (avendo cura di avvolgere nella pellicola il resto della pasta in modo che non si secchi) e tirate la sfoglia sottile. Su un piano infarinato (ho utilizzato della semola per spolverare il piano di lavoro) stendete delle sfoglie rettangolari e disponete l'impasto per il ripieno a mucchietti distanziati tra loro utilizzando un cucchiaino di ripieno per raviolo, disponete sopra un'altra sfoglia della stessa larghezza, tenete presente che ogni raviolo dovrà essere grande circa 3,5 cm x 3,5 cm. Fate una leggera pressione lungo i bordi in modo che il ripieno non esca, e tagliate i ravioli con una rotella dentellata. 



Cuocere in acqua abbondante salata per 4-5 minuti e condire con burro fuso aromatizzato con foglie di salvia fresca.


Buon appetito!



Con questa ricetta partecipo al contest “Pastissima” di Chezuppa.it 






 

martedì 23 ottobre 2012

RAVIOLI DI ZUCCA…A MODO MIO!!!


Una delle mie bimbe adora i ravioli, se le si chiede cosa vuol mangiare risponde sempre ravioli….quindi ne ho sempre una piccola scorta…e visto il periodo oggi saranno ravioli di zucca.
Non aspettatevi i classici tortelli mantovani, sono ravioli di zucca a modo mio quindi solo zucca, formaggio, uova e qualche spezia…
Nella preparazione ho avuto il prezioso aiuto delle mie bimbe, quindi sarà un lavoro a due mani più quattro manine!!!
 
RAVIOLI DI ZUCCA CON CREMA DI CRESCENZA



INGREDIENTI:
  • 600gr polpa zucca
  • 1 carota
  • 1 cipolla bionda
  • 3 uova
  • 130gr philadelphia
  • 150gr parmigiano reggiano
  • 3 cucchiai farina di polenta
  • 3 cucchiai farina 00
  • noce moscata
  • origano
  • sale

INGREDIENTI SFOGLIA:
  • 400gr farina 00
  • 250gr semola rimacinata di grano duro
  • 6 uova intere medie (circa 50gr ciascuno)
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • sale




PREPARAZIONE:

Cuocere la zucca a spicchi con la buccia per 20minuti nel microonde, quindi una volta cotta raccogliere la polpa in una ciotola.
Nel frattempo preparare la pasta per la sfoglia: mettere nella ciotola dell’impastatrice (o sulla spianatoia facendo la fontana) le due farine, le uova, sale e il vino bianco. Una volta pronta, fasciarla nella pellicola trasparente e porla in frigo a riposare per almeno ½ ora.
Ora possiamo occuparci del ripieno: soffriggere cipolla e carote (tritate molto fini) in olio extravergine di oliva fino a quando la cipolla sarà trasparente, quindi aggiungere la polpa della zucca salare. Insaporire la zucca nel soffritto per qualche minuto.
A questo punto levo dal fuoco la zucca, lascio che si raffreddi (altrimenti quando aggiungo le uova si cuociono) e la metto in una ciotola con 3 cucchiai di farina di polenta, 3 cucchiai di farina 00, una generosa manciata di origano e di noce moscata, 3 uova, il reggiano e il philadelphia.
Mescolo per bene in modo da amalgamare gli ingredienti e aggiusto di sale.
Riprendiamo la pasta, per stenderla dobbiamo tirarla fuori dal frigo almeno 15 minuti prima, ora possiamo stenderla con la sfogliatrice (o col matterello….io per praticità usa la sfogliatrice) e arrivare allo spessore del penultimo scatto. Quindi formare i ravioli. Ho utilizzato una forma a mezzaluna di 7cm di diametro, con questa quantità di pasta e ripieno e con questa forma ho fatto 118 ravioli.
Cuocere i ravioli in abbondante acqua salata per pochi minuti dal bollore, quindi servirli con una crema di crescenza (fatta semplicemente scaldando pochissimo la crescenza senza aggiungere latte o panna) oppure sono ottimi anche con burro e salvia.



Con questa ricetta partecipo al contest mensile di Laura del blog Nella cucina di Laura:






















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